<< Che ne dici? >> Lucia mi fissò in attesa di una risposta. << Dico che sei pazza a volerci andare >> incrociai le braccia al petto, << dai! Sono seria, come mi sta? >> indicò l'abitino color lavanda che indossava. << Troppo corto >> dissi secca, non mi andava giù che volesse andare in discoteca da sola, e poi per cosa? Perché ci andava l'ennesimo ragazzo che le piaceva. << Senti, io ti ho già proposto di accompagnarmi >> non la lasciai finire, << ah si? Ed io ti ho spiegato perché odio i locali del genere >> passai in rassegna alcuni pantaloncini di jeans lunghi che arrivavano poco sopra il ginocchio e ne afferrai uno della mia taglia, 38. << Scherzi spero >> commentò inebetita, << te li trovo io dei pantaloncini carini, ma lascia stare i mutandoni della nonna >> risi, << scusa se non voglio sventolare mezza chiappa al vento >>. << Ascolta, ti assicuro che ti starò attaccata tutto il tempo e ce ne andremo appena vorrai. Come la scorsa volta >> ritentò, << no cara, l'altra volta era un'innocua festa a casa >> i ricordi mi risalirono in mente. Cassandra mi aveva spaventata a morte, peggio di questo non poteva capitarmi, eccetto essere violentata o attaccata da un hole, ma dubito che avrebbe dato scena in un luogo tanto affollato e poi avevo pur sempre un protettore. << Non è solo un fatto di sicurezza, odio la musica a palla e l'ansia che qualcuno possa mettermi qualcosa nel bicchiere >> come l'ultima volta. << Allora portati una bottiglietta d'acqua da casa >> mi suggerì, << e per la musica? >> insistei, << beh, non balleremo appiccicate alle casse e poi per una sera potresti sforzarti di tollerarla >> mi guardò facendomi gli occhioni languidi. Sbuffai << e va bene >> ne avrei ricavato qualcosa in fondo, mi sarei concessa una serata normale. Inoltre, dopo l'ultimo biglietto ricevuto, mi sentivo più sicura fuori casa, piuttosto che dentro. Ecco spiegato il motivo per cui in questo momento mi trovavo al centro commerciale e non davanti a un buon libro. << Senti ti va di passare in libreria più tar >> non riuscii a finire la domanda che un tonfo sonoro rimbombò per l'edificio, si udirono urla, le luci andarono via e la gente correva verso le uscite di sicurezza più vicine. << Ma che succede? >> urlai per farmi sentire, ma Lucia non mi rispondeva, teneva lo sguardo fisso su un punto in lontananza. Poi comparve un uomo alto, dagli occhi completamente blu, vuoti, simili a quelli che avevo visto negli hole mentre avevano sembianze umane. Il cuore iniziò a pulsarmi nel petto, non sapevo che fare, nel centro commerciale eravamo rimasti soltanto noi tre. L'uomo divenne completamente nero, << Lucia, dovremmo proprio andare >> le dissi, ma lei al contrario fece un passo avanti, << vuoi morire?! Quello lì non è un essere umano >> ritentai, ma non si mosse di un millimetro. << Che vuoi George? >> aggrottai la fronte mentre il tizio in un secondo le fu vicinissimo, io ebbi paura, ebbi la certezza che davanti a me c'era un hole. Forse la mia amica era sotto incantesimo, forse non lo vedeva com'era realmente, sembrava su un altro pianeta. Seguii l'istinto e mi misi tra di loro, << so cosa sei >> sussurrai incontrando quei pozzi senza fondo che si ritrovava al posto degli occhi, << v-vattene immediatamente >> lui sorrise, sussultai notando che non aveva denti. << Ruben, da quanto tempo >> disse, poi di colpo mi afferrò per la vita e mi sollevò, pronto a lanciarmi in aria. << Lasciala! >> urlò finalmente Lucia e l'hole stranamente l'ascoltò, rimettendomi giù. << Cosa sta succedendo? >> chiesi, ma quando mi voltai a guardare la mia amica, cacciai un grido: la sua pelle era viola, gli occhi neri cosparsi di stelle, i capelli del medesimo colore ondeggiavano in aria. << Non sei Lucia, sei un hole che ha preso le sue sembianze >> improvvisamente tornò in forma umana e sospirò, << dobbiamo parlare >>. << Non voglio ascoltare nessuno di voi due, il mio protettore verrà e vi farà a pezzi >> non avrei rivelato il suo nome. << Diana >> dal tono sembrava lei, era incredibile come riuscisse a fingere, << sono io, Lucia >> emisi una risata amara, << smettila, non mi freghi >> alternai lo sguardo dall'uno all'altro, << non stavolta, non mi porterete più nel vostro mondo >> affermai decisa anche se non sapevo come uscire illesa da lì, perché Blake tardava ad arrivare? << Senti, pensavo di dirtelo più in la, ma vedi sono veramente io, sono un hole. Lo sono sempre stata, ma vedi non siamo tutti cattivi. O meglio, io dovevo ucciderti all'inizio, ma... >> la bloccai, << no. Non credo ad una sola parola, Lucia non lo farebbe mai >> scossi la testa. << Diana devi credermi, sono io. Non vedi che nessuno di noi due ti sta facendo del male? Lui è George, siamo stati insieme un anno fa e non capisco proprio perché sia risbucato adesso >> gli lanciò un'occhiataccia, << ma devi credermi, volevo dirtelo in un altro modo. Dovevo farti fuori all'inizio, ma poi ti ho conosciuta meglio e... >> la fermai di nuovo, << mettiamo caso che tu non stia mentendo, stai veramente ammettendo che il tuo unico intento era quello di uccidermi? Ma cero, in fondo perché una come te avrebbe dovuto essere amica di una come me >> una lacrima solitaria scese dalla mia guancia, << non sto dicendo che ti credo, ma se veramente fosse così, saresti una persona o un essere orribile. Io ho combattuto la mia timidezza con te, fino a un secondo fa ho accettato di venire in una stupida discoteca solo per te! Ti consideravo la mia migliore amica cavolo >> piansi senza volere, le gocce scendevano calde sul mio viso, interrotte solo dal contatto del palmo della mia mano. << Stammi alla larga okay? Non importa se sono solo un'umana, se solo osi avvicinarti ti faccio fuori >> mi sorpresi del mio tono deciso, ma girai i tacchi e me ne andai, gli hole non mi seguirono e mi accorsi che dentro di me preferivo che l' avessero fatto, perché così compresi l'inevitabile: che era tutto vero.
STAI LEGGENDO
Scommetti che non mi innamoro?
ParanormalDiana Cooper è una ragazza insicura di se, tormentata da un passato al quanto turbolento. Anela tranquillità, sente il disperato bisogno di scappare dai suoi incubi peggiori: i ricordi. Di certo non vuole persone intorno, in particolar modo il suo n...