La sua collana tremò e lui si bloccò di colpo, nessuno dei due osò fiatare, c'era una forte tensione nell'aria anche se non avevo ancora capito perché. << Hole >> sussurrò ad un certo punto, << cosa? >> chiesi ma lui mi fece segno di stare zitta e capii dal suo sguardo serio che stava per succedere qualcosa. Lo fissai meglio e compresi che non era la sua collana a tremare, ma il suo torace, era lui. Ci fu silenzio, improvvisamente calò il gelo e delle nuvole improvvise coprirono il sole mentre un ringhio si levò nell'aria. << C'è qualche animale pericoloso? >> chiesi a Blake, ma non mi rispose. Poi pensai di avere le allucinazioni: a un albero spuntarono gli occhi e i rami divennero braccia, ne uscì una specie di mostro fatto interamente di corteccia. Dal prato fuoriuscì un essere fangoso, ero senza parole e per un attimo pensai di essere in un incubo da cui presto mi sarei risvegliata. << Vulkew >> disse l'essere fatto di fango, << e un'umana >> aggiunse la corteccia parlante, << due al prezzo di uno >> continuò facendo fuoriuscire la lingua simile a quella di un serpente. Blake mi si parò davanti, << vi do cinque secondi per andarvene >> disse con una voce che non gli avevo mai sentito, forte e disumana. I due mostri risero all'unisono, << bene, non mi lasciate altra scelta >> scandì, poi i suoi occhi emanarono luce, sembravano due fari, dei fulmini si scagliarono nel cielo, lo colpirono in testa e per un attimo temetti per la sua vita, invece lo riempirono di elettricità. Si elevò in aria stringendo le mani a pugno, la mascella contratta e i capelli rizzati in aria a causa del sovraccarico di energia. Tirò un pugno in avanti, lanciando una scarica elettrica al mostro di fango, che in meno di un secondo si disciolse tornando ad essere semplice terreno. Ero così sbalordita da non accorgermi che l'essere di corteccia mi aveva afferrata per i capelli con i suoi rami ispidi e che mi stava trascinando verso di lui. << AH! >> urlai dal dolore, tentando invano di dimenarmi. Blake tuonò: << lasciala andare hole >>, ma il mostro lo ignorò continuando a tirarmi. Così successe: Blake si scagliò contro di lui e iniziò a ricoprirgli la ' faccia ' di cazzotti elettrici, i rami lasciarono i miei capelli ed io mi rialzai in piedi barcollando e riuscendo ad allontanarmi giusto in tempo, infatti un secondo dopo si levò un'esplosione: la legna era andata a fuoco, temetti che Blake si fosse bruciato, invece uscì con la pelle completamente rossa e al posto degli occhi due palle di fuoco, esattamente come quelle che avevo visto in sua sorella alla festa. Indietreggiai mettendomi un braccio davanti alla faccia e chiudendo gli occhi impaurita, ma l'unica cosa che mi colpì fu una scarica elettrica, non dolorosa. Fu l'ultima cosa che percepii, prima di crollare in un sonno profondo.
Mi svegliai, sbadigliai e mi guardai intorno: ero nel letto di un ospedale. << Si è svegliata! Dottore, si è svegliata >> udii la voce spezzata di mia madre provenire dalla mia destra e voltandomi la vidi, sulla soglia della porta. Poi un uomo sulla cinquantina entrò a passo svelto e iniziò a visitarmi, << perché sono qui? Cos'è successo? >> chiesi. << Oh tesoro, sei svenuta, se non fosse stato per il tuo amico >> iniziò a dire. << Cosa? Che vuol dire che sono svenuta? Non mi ricordo niente >> sentivo la testa pulsarmi e ogni forza venir meno. << Signora, come sta? >> sentii domandare da una voce maschile poi Blake fece capolinea nella stanza. << T-tu! >> urlai, la voce che mi tremava, << è tutto okay Diana, va tutto bene >> mi disse avvicinandosi a me nel momento in cui il dottore finì di visitarmi. << Starà bene >> disse, << per fortuna il fulmine non l'ha uccisa, ma dovrà rimanere qui per un paio di giorni >> spiegò a mia madre che annuì con foga. << Cos'è successo? >> chiesi con la testa che era sul punto di scoppiare, << stavamo studiando, poi tua madre ti ha chiamata dicendoti che mia sorella voleva vedermi e... >> iniziò a dire Blake, ma lo interruppi, << dopo. Cos'è successo dopo? >>. << Si è fatto buio, subito dopo esserti messa il casco un fulmine ti ha colpita e sei svenuta, ho temuto fossi morta >> mi spiegò il mio vicino di casa guardandomi negli occhi. << Come? >> ero confusa, immagini singolari si fecero spazio nella mia mente, a tratti. << è tutto passato amore, Blake è riuscito a portarti qui in un baleno e grazie al cielo è andato tutto bene >> disse la mamma con le lacrime agli occhi, poi si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte. << Ora riposa, okay? Dormirai qui stanotte, ma verrò a trovarti domani dopo il lavoro. Buonanotte bambina mia >> mi abbracciò, poi si staccò e salutò il dottore, dicendogli di tenerla informata sulle mie condizioni. << Va' a casa Blake, i tuoi saranno preoccupati, è notte fonda >> quanto ero rimasta in quello stato? << Li ho già avvisati, non si preoccupi. Rimarrò volentieri un altro po' se a sua figlia non darà fastidio >> rispose lui dedicandole un sorriso compassionevole. << Grazie ancora, sei un ragazzo d'oro >> gli disse, poi uscì dalla stanza e il dottore dietro di lei. << C-cosa m hai fatto? >> tremavo, i ricordi lottavano per tornare a galla. << Shh >> mi disse sedendosi sul letto, << è passato. Mi dispiace Diana, non avrei mai dovuto portarti lì >> disse, ma sapevo che stava mentendo. << No, tu mi hai fatto qualcosa, tu hai ucciso dei mostri ed eri come una fonte di corrente elettrica >> affermai tentando di ricordare in modo più limpido gli avvenimenti di qualche ora prima. Lui mi fissò dispiaciuto, << hai avuto delle allucinazioni vero? è una delle cose che può causare il contatto con un fulmine, quella meno grave >>, afferrò lo zainetto ed estrasse il libro che stavamo leggendo. << Vuoi tenerlo? >> cos'è, aveva improvvisamente cambiato idea? << Si, se non ti dispiace >> risposi secca. Poi però me ne pentii, in fondo quello che ricordavo non aveva senso, anche se mi era sembrato reale non voleva dire che lo fosse. << Ehm Blake >>, << Si? >> mi chiese fissandomi intensamente, provai un brivido lungo la schiena. << Grazie >> mi sorrise, << ti lascio riposare secchiona, buonanotte >> disse, poi si caricò lo zainetto in spalla e uscì, lasciandomi sola con una profonda confusione in testa.
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Scommetti che non mi innamoro?
ParanormalDiana Cooper è una ragazza insicura di se, tormentata da un passato al quanto turbolento. Anela tranquillità, sente il disperato bisogno di scappare dai suoi incubi peggiori: i ricordi. Di certo non vuole persone intorno, in particolar modo il suo n...