24.

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Blup.

<< Tesoro, penso sia il tuo telefono >> mi disse la mamma, mentre andavamo in macchina, pronte per fare la spesa, qualcosa di normale e di tranquillo. << Sai, non vedo l'ora di fare quest'escursione >> iniziò a commentare emozionata, io invece me ne ero completamente dimenticata! La sera stessa ci sarebbe stata una festa e non sapevo che fare. Con Blake sarei stata al sicuro, ovviamente, ma qualcosa mi frenava, lo stomaco mi si rimescolava al ricordo di ciò che mi aveva rivelato l'ultima volta. Lo avevo visto il giorno dopo a scuola, ma nessuno dei due aveva detto una parola, nemmeno un saluto, probabilmente aspettava la mia risposta per sabato. << Mamma a te darebbe fastidio se la sera andassi a una festa? >> chiesi di getto, evitando giri di parole che di solito facevo. << Oh, beh, mi prendi alla sprovvista ma non vedo dove sia il problema. In ogni caso avevo programmato di rientrare a casa per le diciannove, quindi >>.

Blup.

<< Penso che dovresti vedere chi ti scrive però >> aggiunse ridacchiando, aveva la risata così simile alla mia che era bellissimo sentirla. << Hai ragione >> dentro di me pregai che non fosse Lucia e quando accesi la schermata del cellulare constatai che la mia richiesta era stata esaudita.

Ei principessa, hai deciso per sabato sera? Odio quando tra noi cala il silenzio.

Poi lessi il messaggio seguente.

La location è stata modificata.

Aggrottai la fronte, che vuol dire?

Ti piacciono i falò?

Sorrisi come una stupida, ne sono stata a diversi con la mia famiglia da piccola e li ho amati. Ma immagino tu lo sappia già.

Rispose subito con una emoji sorridente e scossi la testa in automatico, << è l'amica con cui stai uscendo ultimamente? Andrai con lei alla festa? >> si intromise mia madre. << Veramente è Blake, mi ha chiesto lui di andarci. A proposito, si tratta di un falò >> le si illuminò il volto, << fantastico, tu li adori, giusto? >> sorrisi a trentadue denti, << giusto >>.

Sabato sera.

In momenti come questo avrei voluto avere un'amica accanto, detestavo pensare a Lucia, ma solo lei era capace di acconciarmi decentemente. << Ma perché?! >> mi lamentai dopo aver svuotato metà armadio, avrei dovuto ascoltare i suoi consigli al centro commerciale, basta non dovevo più pensarci. Lei non era un'amica e non lo era mai stata. << Mi viene da piangere >> sussurrai, non ero mai stata il tipo di ragazza che si faceva paranoie per un vestito e mai sognavo di esserlo, eppure eccomi qua.

Toc-Toc.

<< Avanti >> bofonchiai mentre la mamma entrava con un sorriso sulle labbra, << serve aiuto? Sono quasi le sette >> sgranai gli occhi, << cosa?! Non sono ancora pronta! >> mi lasciai sprofondare sul letto. << Diana cara, ma come devo fare con te? >> chiese sparendo per un attimo e ricomparendo subito dopo con un vestito dal tessuto visibilmente leggero, era giallo chiaro con dei fiori bianchi e rosa disegnati sopra e aveva uno scollo a cuore. << A me ormai non va più, ti va di dargli un'occasione? >> non me lo feci ripetere due volte e lo indossai. Mi calzava alla perfezione, ricadeva morbido sui fianchi e svolazzava ad ogni movimento, sembrava appartenere a una principessa, era la mia taglia, la scollatura non mi faceva risultare volgare, ma al contrario rendeva l'outfit ancor più elegante e sofisticato. << Prova anche queste >> mi passò un paio di zeppe bianche e nonostante non fossi un'amante dei tacchi alti, le provai. Erano stranamente comode e sembravano fatte apposta per questa serata, per questo vestito, per me. << Sei splendida >> mi disse la mamma, poi il campanello suonò, << giusto in tempo >>. << E i capelli? Il trucco? >> chiesi presa dall'improvvisa agitazione di non risultare abbastanza per lui, << lo intrattengo per dieci minuti, sbrigati >> uscì dalla camera richiudendosi la porta alle spalle. Abbiamo proprio un rapporto speciale noi due.

Con un po' di ombretto dorato, fard rosato, lucidalabbra rosso e i capelli sistemati in una treccia scesi lentamente le scale, stando attenta a non inciampare. Udii mia madre ridacchiare e mi chiesi quale complimento da ruffiano le aveva fatto Blake, poi lo vidi voltarsi e guardarmi. I suoi occhi scorsero su di me e mi sentii avvampare, se fosse abituato a ragazze più belle? Ci avevo pensato, essere il mio protettore gli impediva di avere storie con qualche umana? Questa domanda mi torturava, scavava a fondo dentro di me, provavo con tutta me stessa a scacciarne il pensiero anche perché non comprendevo come potesse farmi tanto male. << Sei splendida Diana >> sussurrò e con queste semplici parole scacciò via ogni mia paranoia, mi allungò una mano e la afferrai scendendo gli ultimi gradini. << Divertitevi ragazzi, mi raccomando non fate sciocchezze, mi fido di entrambi >> disse inchiodandoci col suo sguardo da " vi tengo d'occhio " e percepii l'imbarazzo salire, << okay mamma, ci vediamo dopo >> e mi affrettai a uscire, << arrivederci signora Cooper >> la salutò il mio vicino di casa e si richiuse la porta alle spalle. << Ora che tua madre non c'è >> iniziò, poi mi afferrò saldamente per la vita e mi sollevò in alto, facendomi girare. Rimasi sorpresa da questo gesto così semplice e spontaneo e chiusi gli occhi sorridendo mentre mille brividi percorrevano il mio corpo. << Sembri una principessa >> commentò rimettendomi giù, << dici? Dunque, dov'è la mia carrozza? >> scherzai, ma guardando dietro di lui rimasi a bocca aperta. << Dov'è la tua moto? >> fece spallucce, << l'hai detto tu stessa, meriti di più, almeno per una sera. Mi sono fatto prestare questa dai miei supervisori >> disse indicando la volvo color rosso fuoco. << Non ci credo che di colpo non sei più il ragazzo impertinente e vanitoso che ho conosciuto >> improvvisamente fu dietro di me, il suo respiro caldo mi solleticava l'orecchio: << solo per una sera cenerentola, non di più, non di meno >> si allontanò aprendomi la portiera del passeggero, << vogliamo andare? >> chiese con nonchalance e nonostante sapessi di star commettendo un errore, una sciocchezza, annuii salendo.
Il finestrino era leggermente aperto, l'aria fresca della sera mi accarezzava il volto, la musica delicata aiutava il buon umore - Blake mi lasciò scegliere le stazioni e il livello del volume.
Decisi di godermi l'attimo, senza pensare al domani.

Scommetti che non mi innamoro?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora