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<< Esprimi un desiderio >> mi disse Blake, sdraiato accanto a me sulla sabbia bollente, a quanto pare qui le temperature erano sempre alte. << Uno qualsiasi? >> mi voltai a guardarlo, annuì. << Si avvererà? >> incrociò il mio sguardo, << tentar non nuoce >> sospirai, << voglio sapere qualcosa di te, insomma non mi hai raccontato nulla del tuo passato >> abbassai la testa con fare imbarazzato. << Va bene >> stentavo a crederci, << cosa? >> sul mio volto si dipinse un'aria sorpresa che lo fece ridere. << Diciamo che è difficile da spiegare >> confessò tirandosi a sedere, io dopo di lui. << Prova >> lo fissai in attesa. << Okay da piccola eri bellissima >> corrucciai la fronte, << Ti ho vista nascere, so che sembra inquietante ma è così. Ti ho seguita da allora e ho atteso che crescessi, ho assistito ad ogni lacrima, ad ogni gioia >> si interruppe, sembrava commosso. << Per quale motivo mi hai detto quelle cose orribili le prime volte che ci siamo parlati? >> incrociai le braccia al petto. << Non l'hai ancora capito!? >> avvicinò il viso al mio, << io ti sto aspettando da troppo tempo e ora che ti ho qui >> abbassò gli occhi sulle mie labbra, << non posso averti >>. Arrossii violentemente e indietreggiai, << certo che no, io non ti voglio. E comunque non spostare l'attenzione >> presi qualche respiro profondo per non pensare a lui che mi bacia, per la seconda volta nell'arco di un giorno. << Basta fare il misterioso, togli la maschera >> gli ordinaii. << Lo sto facendo, ho passato gli ultimi diciott'anni della mia vita ad assicurarmi che tu stessi bene, che crescessi sana, che non ti mancasse nulla e... che fossi il più lontana possibile dagli hole >> sembrava sincero, ma... << non mi sono mai accorta della tua presenza >>. Sorrise, << questo perché le mie ali non sono le uniche a poter diventare invisibili >> spalancai la bocca.
<< Non ci credi? Osserva >> in un attimo sparì dalla mia vista, mi girai intorno e non ne vidi traccia.
Un dito mi toccò la spalla e sobbalzai, poi Blake mi riapparve davanti.
<< Non farlo più >> dissi col cuore che galoppava nel petto.
Rise per poi mettermi le braccia intorno alla vita: << ora sai di me più di qualsiasi altra umana >>.
Presi coraggio e lo sfidai con lo sguardo, << non mi basta >> affermai decisa.
<< Diana Cooper, non ti sembra di pretendere un po' troppo? In fondo sostieni di non provare niente per me >> aveva ragione, ma non lo avrei di certo ammesso.
Mi allontanai dalla sua morsa per mettere distanza tra i nostri corpi - e i nostri cuori.
<< Non ho diritto di conoscere il mio protettore? >>.
<< Certo che ce l'hai, infatti ti ho rivelato tutto ciò che sono e che faccio da quando ti conosco. Non ti serve sapere altro >> volevo obbiettare, ma evitai di farlo.
Avrei ricavato quelle informazioni un altro giorno, magari senza che fosse lui a confidarmele.

Toc - Toc

<< Avanti >>, mia madre entrò nella mia camera e si mise a sedere ad un angolino del letto, che ero sdraiata sotto le coperte calde e rassicuranti. << Ei tesoro, che fai? >> mi chiese, era leggermente nervosa, probabilmente stava per chiedermi qualcosa di importante. << Niente di che, mi riposo. Oggi sono stata parecchio fuori casa >> risposi cercando di tenermi sul vago. << Ho capito, è fantastico >> commentò lasciando per un attimo in sospeso la frase, << si, voglio dire, questo tuo uscire e frequentare gente. Finalmente sei riuscita a fare amicizia ed io sono molto fiera di te >>. << Ma? >> avevo capito che qualcosa non andava, << ma... non vorrei che trascurassi lo studio o che potessi commettere qualche sciocchezza con un ragazzo >>. Sgranai gli occhi, << mamma, sono una ragazza seria e tu lo sei, inoltre non esco con nessuno >> la rassicurai, << e quel Blake? Ho visto che ci passi molto tempo insieme, vi vedo conversare nel giardinetto e quando vai a trovarlo >> la frenai prima che si facesse qualche paranoia, << ascolta, siamo solo amici. Non c'è niente tra di noi e se anche ci fosse fisserei dei paletti >> lei parve più sollevata. << Sabato prossimo ti va di fare qualcosa assieme? Non so, un escursione ad esempio >> propose e annuii con foga, << sarebbe magnifico >> le dissi sincera, avevo bisogno di tornare alla normalità, almeno per un giorno. << Vado a segnare l'impegno sul calendario in cucina allora >> si rialzò, << prepara la cena per favore! Sto morendo di fame >> commentai ridendo, mi stavo rilassando finalmente. << Ai suoi ordini >> ribatté facendo un inchino e uscendo dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle. Con un'improvvisa gioia afferrai '' ciò che amore non è '' per riprendere a leggerlo da dove mi ero fermata, quando il tintinnio inconfondibile del campanello risuonò nell'abitacolo. << Vado io! >> urlai immaginando fosse Blake e mi precipitai ad andare ad aprire, ma quando lo feci non trovai nessuno sulla soglia. Mi guardai intorno ma niente, allora stavo per richiudere quando notai un foglietto attaccato con lo scotch alla porta, lo staccai prestando attenzione a non strapparlo.

N.H.S.R.

Con affetto, Erin.

Queste iniziali le avevo già viste corsi in camera e afferrai in fretta il mio zaino, << chi era? >> sentii chiedermi da mia madre, << nessuno >> borbottai trovando quello che stavo cercando. L'altro biglietto, stesse iniziali, mittente anonimo. Non conoscevo nessuno con quel nome, ma una cosa era certa: il messaggio era indirizzato a me. Ricordai inoltre, della lettera anonima ricevuta in ospedale e della frase scritta sopra:

Conducici da lui e non ti faremo niente.

Adesso tutto aveva un senso, la paura mi attanagliò lo stomaco, << è pronta la cena >> sentii chiamarmi, ma avevo perso l'appetito. Poteva trattarsi di uno o più hole che cercavano me, che cercavano un lui. Che si trattasse di Blake? Come facevano a sapere che lo conoscessi ancor prima che scoprissi dei suoi poteri? Che mi stessero spiando? L'ansia si impadronì di me, scacciando del tutto la tranquillità. Era stato bello averla, anche se per poco.

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