Capitolo 2

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Seduta sul mio sedile mi appoggio al bracciolo, mettendo il peso della mia testa su un braccio e inizio a fissare lo spettacolo fuori dal finestrino.

C'è una lunga distesa di nuvole, sembra un tappeto, quanto sarebbe bello poter saltare tra queste nuvole. Libera. Leggera. Senza pensieri.

Il sole è sorto da poco, l'alba tinge il cielo di colori che vanno sull'arancino un po' roseo. Che paesaggio mozzafiato!
Decido di fare una foto per postarla in una storia Instagram appena scesa dall'aereo.

La musica che ho scaricato in questi giorni, prima di partire, dà un'atmosfera paradisiaca. la canzone Ophelia mi sta dando senso di serenità, facendomi dimenticare per un momento tutto quello che dovrò affrontare: una nuova vita.

Sarei potuta partire per Los Angeles a settembre e andare direttamente a scuola, ma voglio avere il mio tempo per ambientarmi e con la scuola scuola farei molta più fatica; così ho deciso di partire a luglio, oggi, primo luglio, nel bel mezzo dell'estate.
In questo periodo avrò tempo di sistemare la casa, visitare il posto, almeno quando andrò a scuola non arriverò in ritardo i primi giorni (stupido senso dell'orientamento ritardato!), magari conoscere anche qualcuno dato che non conosco proprio nessuno.

Le uniche persone che conosco sono Lea e Max. Erano nella spiaggia dove andavamo tutti gli anni con la mia famiglia, ma non verranno a scuola con me, sono più grandi, hanno finito il college proprio l'anno scorso, quindi in pratica non conosco nessuno della mia nuova scuola.

Mi mancherà tanto New York. Mi mancheranno i miei genitori, le mie routine e i miei amici. Pensare a tutto quello che devo lasciare nella mia città natale, mi fa scendere una lacrima.

«L'aereo sta per atterrare, allacciate le cinture e preparatevi all'atterraggio.» una voce metallica mi risveglia dai miei pensieri.

Scendiamo dall'aereo, esco dall'aeroporto e chiamo un taxi. Mi faccio portare nella mia nuova casa.

Pago il taxi sta e prendo un respiro profondo.

Ci siamo.

Apro la portiera, ma ancora non guardo cosa mi circonda. Rimango girata, come per guardare il veicolo, dando le spalle alla casa.
Partito il taxi che mi ha portata qui e mi giro.

Il tempo sembra fermarsi.

Guardo con occhi lucidi la casa. È bellissima, sarebbe stata perfetta per me e J.

È veramente meravigliosa. Un cancello di ferro battuto divide me dal vialetto. Sorpasso il cancello e un sentiero di pietre conduce alla porta. Un giardino fiorito circonda la casa, ma penserò dopo a visitare quest'esterno mozzafiato, prima devo portare dentro queste valigie.
Mi faccio strada sul sentierino, guardo la porta di legno bianco e mi fermo ad osservare la facciata della casa per un momento. 

Davanti alla porta di innalza un porticato sostenuto da due colonne, la casa è marroncina, ha due finestre ai lati della porta, deduco che una sia della cucina è una del salotto.

Ero già stata qui, con mio fratello, per decidere quale casa avremmo dovuto affittare per venire ad abitare a L.A. Questa ci aveva colpito per il giardino, la piscina, la vicinanza al mare, gli interni spaziosi e moderni.

La casa ha due piani e al piano superiore si restringe un po' rispetto a quello inferiore, è bianco invece che marrone, ciò da un vero tocco di classe.

Amo questa casa, ma l'immagine di mio fratello che si guarda intorno meravigliato, la sua faccia da supplica perché voleva questa casa mi travolge.

Giro le chiavi ed è come l'ultima volta.
Sulla destra c'è un divano a penisola in pelle, bianco, affiancato da una poltrona dello stesso colore e davanti una televisione gigante.
Sotto la tv c'è un piccolo tavolino, sempre bianco, e sotto il divano un tappeto di pelo dello stesso colore.
In questa casa il colore predominante è il bianco: le pareti, i mobili, gli elettrodomestici, i quadri...tutto. Questo dettaglio rende la casa molto più pulita e spaziosa.

A sinistra c'è una cucina ad angolo e un bancone, con delle sedie, parallelo alla finestra, facendo fare alla cucina una forma a U.

Davanti alla porta c'è un piccolo piazzale e più avanti ci sono delle scale a chiocciola, dietro le scale una portafinestra che da sul retro, dove c'è anche una piscina, a sinistra e a destra delle scale ci sono due corridoi.

Lascio le valigie davanti alla porta e inizio ad esplorare veramente la casa.

Vado prima a sinistra e ci sono il bagno e la lavanderia, poi nel corridoio a destra, dove ci sono due stanze davvero enormi. Sembro una bambina in preda all'esplorazione in questo momento.

Salgo al piano di sopra e ne rimango ammaliata.  È un'unica stanza molto grande. Sulla parete che da sul mare c'è un piccolo balcone e un'enorme vetrata.
Sulla parete alla mia sinistra c'è uno scaffale vuoto dove metterò dei libri. In fondo, al centro, c'è un piano forte. In giro per la stanza ci sono anche un cavalletto per dipingere, un microfono con tutto l'impianto e un calcio balilla.

Noto che sopra il pianoforte c'è un biglietto, mi avvicino cauta e no, non può essere!

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