Capitolo 4

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Ma che voleva quello? Non poteva semplicemente farsi gli affari suoi? Non la capisco proprio certa gente!

Non lo sopporto proprio quel tipo.

Dopo la conversazione con il ragazzo dagli occhi color mare, mi risiedo guardando di nuovo l'oceano in lontananza, rendendomi conto di avere ancora in mano quel biglietto.
L'ultima sua cosa che posso avere tra le mani.
Lo stringo stropicciandolo un po'.

Rimango su quella spiaggia fino a quando vedo il sole non tocca la linea dell'orizzonte e il cielo a inizia a dipingersi di arancio.

Mi alzo e affondando i piedi nella sabbia camminando verso la mia nuova abitazione. 
Ho usato la mia prima giornata a Los Angeles su una spiaggia con le lacrime agli occhi.

Partiamo bene.

Entro in casa, cerco su internet una pizzeria vicina e mi faccio portare la pizza a casa, non ho voglia di preparare, dopo un viaggio di 5 ore, non ho fatto spesa e sono troppo stanca.
Finito di mangiare mi butto sul letto senza neanche mettermi sotto le coperte.

_____________________༄

Cosa? Dove sono?

È tutto buio intorno a me.

Vedo una persona in lontananza che si avvicina.

«È lei, prendetela»

Inizio a correre, ma nell'andare avanti cado in una buca. Sento uno sparo. Provo a risalire disperatamente, c'è Jacob di sopra!

Raggiungo la superficie e mi aggrappo ai lati della buca con le dita, ma una figura mi si para davanti.

«Troppo facile non credi?»

Mette le su sudice scarpe sulle mie dita e mette il peso su esse.
Casco di nuovo in fondo, le lacrime mi bagnano il viso e riprovo a salire, ma ogni mio tentativo è invano.

_____________________༄

Mi sveglio sudata, mi alzo per andare in bagno e noto i miei occhi completamente rossi. Che è successo stanotte? Perché ho gli occhi rossi?

Mi lavo la faccia ignorando il mio aspetto.
Ho ancora i vestiti di ieri addosso e il trucco colato, spalmato sulle mie guance. Ero troppo stanca pure per struccarmi e cambiarmi ieri.
Mi faccio una doccia veloce, mi vesto, mi ritrucco e sento il telefono squillare: "Ashley"

«Ehi bellezza, dormito bene la prima notte a Los Angeles?» Mi saluta, riesco a percepire il sorriso.

Ci sono persone che sorridono con le labbra, altre con gli occhi, ma lei sorride con la voce.

È sempre piena di vita, di gioia, riuscirebbe a portare felicità anche a Tristezza di Inside Out!
Sentire la sua voce mi rallegra.

«Si si. Mi manchi già tantissimo Ash!»

«Senza di te New York non è la stessa! Ieri era la prima sera dove non ci siamo trovate al Flower e già mi stavo sentendo male, credo anche Austin dato che mi ha chiamata per sapere dov'eravamo, si è scordato che tu fossi partita ieri mattina...è troppo abituato a vederci li tutti i giorni»

Il Flower è una caffetteria che si trova sotto casa di Ash, andavamo li tutti i giorni da tre anni, ormai era casa nostra!
Il ragazzo al bancone, Austin, il proprietario, si era veramente abituato ad averci li.

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