Capitolo 12

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«È Alex» Summer prende in mano il suo telefono per rispondere, alzando gli occhi al cielo.

«Cosa vuoi?...di alla mamma di rimandare...e va bene...dieci minuti e arrivo...si, ok, ciao» Posa il telefono.

«Mia made vuole che domani vada al lavoro con lei di mattina presto, per aiutarla...scusa Mads»

«Vai tranquilla, ci sentiamo domani» le sorrido «ah e...potresti non dire nulla a nessuno di questa cosa? Non mi piace che si sappia troppo in giro del mio passato»

«Tranquilla, sarò una tomba, ora devo andare, Ciaoo» mi lancia un bacio con le mani ed esce di casa.

Metto a posto i cartoni della pizza, spengo la tv e vado in bagno per struccarmi e raccogliere i miei capelli in una crocchia spettinata, subito dopo vado in camera mia per mettermi il pigiama e andare a dormire.

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«Non sei ancora riuscita a salire? Non vuoi sapere che è successo al tuo caro fratellino?» La figura finge dispiacere facendo un sorriso beffardo.

Provo ad arrampicarmi di nuovo, ma le pareti , fatte di terra, della buca, si sgretolano nel toccarle.

«Fammi uscire!» Urlo disperata. Le lacrime continuano a scendere senza il mio consenso.

«Devi salire tu, da sola, io non posso certo aiutarti» incrocia le braccia mantenendo quel sorriso sfottente.

«Perché fai questo! Cosa vuoi da me? Cos'hai fatto a mio fratello?!» Sono allo stremo, la mia voce è alta, ma strozzata.

«Non sarò certo io a dirtelo, Madison»

Mi accascio con le ginocchia sul terreno, appoggiano i gomiti su esse, prendendomi la testa tra le mani.
Continuo a ripetermi "perché, perché, perché..."

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«PERCHÉ!?»
Mi alzo di scatto. Sono tutta sudata e come le altre sere mi sono dimenticata di chiudere la tenda, quindi il sole continua ad infastidirmi la vista. Ho il viso e il cuscino completamente bagnati, come al solito nel mio letto sembra che ci abbia camminato un mandrina di bisonti.

Prendo il telefono per guardare l'orario: 11:30.
Tanto vale sistemarmi e pranzare direttamente.

Vado in bagno e faccio una doccia veloce, mi vesto e, dopo essere andata in cucina, inizio a prepararmi un piatto di pasta.

Sento vibrare dal bancone, è il mio telefono, chiamata i entrata da: "Summer".

«Ehi Mads" Mi saluta pimpante la mia migliore amica.

«Ciao Sum, cos'è tutto questo entusiasmo?» Domando divertita.

«Questa sera c'è una festa a casa di una che verrà a scuola con noi, June, la odio, ma tutti quelli della nostra scuola ci vanno, quindi sarebbe un buon inizio per inserirti, ci stai?»

«Ci sto, a che ora?»

«Passo a prenderti alle 21:30, fatti trovare pronta»

«Va bene Sum, a stasera!»

«A stasera» chiude la chiamata.

* * *

Manca un'ora e mezza all'inizio della festa, è il caso che inizi a prepararmi.

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