«La nuova arrivata!» Esclama annoiata e scocciata June., se avesse voluto venire lei avrebbe potuto chiederlo ad Alex, è disponibile.
Perché ho così tanta sfiga nella vita? Che ho fatto di male?
«La moretta con Lay quindi» è ancora quel rosso. Giuro che gli prendo quei capelli e glieli incendio a quel troglodita se non sta zitto, però mi limito a tirargli un'occhiata di fuoco.
Alex non ha ancora proferito parola, è seduto sul divano, appoggiato a un bracciolo, con uno sguardo che non riesco a decifrare.
Si alza e inizia a salire. Io non mi muovo, ho detto che non sarei rimasta di nuovo da sola con lui!
«Paura di non resistere al mio fascino, Madison?» Chiede Alex in tono di sfida, fermandosi a metà scala.
«Certo che no» Ribatto appoggiandomi cn allo schienale del divano.
«Allora provalo» June? Cosa c'entra June in tutto questo?
Non mi muovo di un millimetro, non gliela darò vinta. Guardo Summer, lei è seduta, rigida come prima, non da segno di vita, ha sguardo perso nel vuoto, sarà per qualcosa successo nello sgabuzzino?
Io inizio a guardarmi le unghie come per dire "non mi importa se mi sfidare o meno, me ne fotto delle provocazioni".
«Oh andiamo, è solo un gioco, mora» io quel rosso lo brucio! Ora basta! Me ne vado!
«MI CHIAMO MADISON» sbotto, forse urlando un po' troppo forte.
«Madison, è uno stupido gioco a cui tutti hanno partecipato almeno una volta, vai e basta» Amber fa le spallucce e usa un tono abbastanza rassicurante. Mi guardò un po' intorno e valuto la situazione, in fondo io non permetterò che mi faccia nulla, staremo solo sette miseri minuti da soli, niente di più, poi potrò tornare a casa.
Mi alzo e sorpasso Alex sulle scale senza neanche sfiorarlo, ci scambiamo solo un semplice sguardo, lui mi osserva mentre gli passò davanti con quegli occhi blu, mi analizza oserei dire. Salgo svelta e noto lo sgabuzzino aperto infondo al corridoio.
Entriamo entrambi nella porticina e prendo il telefono.
«Che vuoi fare con quello?» Cosa pensi ci debba fare? Ci taglio le carote?
«Imposto il timer di sette minuti»
«Che precisina» si appoggia a una parete tirando gli occhi al cielo.
«Non voglio stare con te un secondo di più di sette minuti» incrocio le braccia.
Non mi muovo per due minuti, la situazione inizia a farsi tesa, io guardo ovunque tranne che nei suoi occhi e gioco freneticamente con le mie mani.
«Nervosa Mad?»
«Gli amici mi chiamano Mads, non Mad, tu mi devi chiamare Madison» sputo acida, mi da fastidio che persone che conosco appena mi diano nomignoli strani o amichevoli «Comunque no, perché?»
«Perché quando sei nervosa giochi nervosamente con le tue mani» accenna un sorriso sghembo e io ritiro imbarazzata le mani, notando che solo stavo facendo ancora.
«Sempre stalker tu eh»
«Ho solo imparato ad osservarti»
«Maniaco» Scoppia a ridere «Cosa c'è di così divertente nell'essere un maniaco?» Lo guardo storto.
«Che i maniaci riescono ad avvicinarsi più facilmente alle persone» si avvicina a me guardandomi intensamente negli occhi.
STAI LEGGENDO
Sguardi Tra Le Onde
RomanceMadison è una semplice ragazza di New York, ha due genitori fantastici, con un lavoro redditizio, una migliore amica e un'ottima media scolastica...insomma, una vita perfetta. Lo scorso 17 agosto però la sua vita è stata stravolta, suo fratello Jac...