Erano quasi le due quando salutò Carlo e le sue colleghe per tornare a casa, quella mattina le era sembrata interminabile ed era così sollevata di aver finalmente finito che si sentì più felice. Fu ancora più felice, poi, quando notò che al gruppo su whatsapp dei ragazzi delle panchine, Mimmo aggiunse un numero e poi iniziò a scrivere qualcosa. Cliccò subito su quel numero e lo salvò con una lettera a caso dell'alfabeto solo per vedere la foto del profilo e per avere la conferma di chi pensava che fosse. Rimase delusa, però, quando scoprì che quel contatto aveva la privacy e non le permetteva di vedere la foto del profilo. Sbuffò sonoramente mentre era proprio sull'uscio di porta. Chiara le aprì e si abbracciarono ma Giusy fu subito distratta da un messaggio di Mimmo e poi dalle risposte seguenti.
E guagliun' 're panchine
Mimmo: Buongiorno uagliù, ho aggiunto Andrea al gruppo mi raccomando non facciamo scimità col numero
Andrea: Salve ragazzi
Lino: Fidati di noi non divulgheremo il tuo numero a nessuno👀
Andrea: Mi fido😁
Tu: Ma chi t cac ammò
Lello: weilàààààà principessaaa👑
Andrea in risposta a l tuo messaggio: Tu devi essere Giusy, ciao anche a te!
Tu: Ciao Andrè, non ti preoccupare non sei Messi nessuno ti calcola
Lino: Non lo calcoli però glielo vorresti succhiare il ca🤭
Andrea: ahahahhahaha
Giusy: Lino... gli fai montare la testa, già se la crede abbastanza
Lino: Ho detto una bugia?
Andrea: 👀
Giusy: hai detto una cosa che non c'entra ora
Andrea: 👀
Lino: non neghi eh
Mimmo: poi si ingelosisce Sara
Andrea: Sara è in questo gruppo??
Lello: ma si pazz? Giusy e Sara nello stesso gruppo?
Mimmo: peggio della terza guerra mondiale
Giusy: esagerati, semplicemente non ci sopportiamo
Andrea: per colpa mia?
Lino: 😂😂😂
Giusy in risposta ad Andrea: fratè seriamente, non sei il centro del mondo. Io e lei già non ci sopportavamo prima che tu arrivassi in quartiere
Andrea: sei gelosa
Lino: azzz dissing
Giusy: non rispondo nemmeno
Mimmo: Dai uagliù, andrea ci voleva dire qualcosa... o no?
Giusy: ?
Andrea: oggi volete venire agli allenamenti del Napoli? Alle 16:30 dobbiamo stare là
Mimmo: io sì già sai fra
Lino: anche io
Kevin: io lavoro grazie
Giusy: io e Mara ci siamo
Mimmo: ma dove sta Mara?
Giusy: non lo so ma ci siamo
Lello: da quando in qua vi interessa il calcio?
Andrea: mi fa piacere che vengono, ho invitato anche loro
Giusy: ci interessano i bei ragazzi non il calcio
Mimmo: onesta
Giusy: :)
Andrea: per quello ti piaccio io ☺️ ci vediamo alle 15:45 alle panchine. Ragazze venite con me?
Giusy: come no... Va benePosò il cellulare e pranzò. Anche la mamma di Giusy si accorse della sua felicità, cosa le stava succedendo? Giusy negò e disse che era semplicemente contenta di aver finito la giornata lavorativa, poi si alzò da tavola, sparecchiò, lavo i piatti e corse a prepararsi. Mise una tuta della Kappa abbassandola sui fianchi con sopra un maglioncino leggero ma a collo alto che le lasciava il ventre mezzo scoperto. Si organizzò con Mara e alle 15:30 scesero per incontrarsi alle panchine. Andrea arrivò dopo dieci minuti e con lui c'era Lino. In un'altra auto c'erano Lello e Mimmo e partirono dopo essersi salutati.
In auto Andrea mise Sfera Ebbasta e iniziarono a cantare tutti e quattro a squarciagola mentre lui guidava sempre più veloce, col finestrino abbassato e un braccio fuori. Giusy era seduta dietro e non riusciva a non guardarlo: le piaceva in ogni cosa, in ogni dettaglio. La sua voce, la barba scura, i riccioli che - ormai lunghi - gli scendevano sulla fronte, il suo modo di fare... le piaceva in tutto. Mara le diede una gomitata per farla rinsavire e lei annuì distogliendo lo sguardo, senza ribattere nulla perché sapeva di star esagerando. Arrivarono al campo, parcheggiarono e poi scesero incamminandosi verso i campi d'allenamento.Andrea li accompagnò nella zona dove potevano rimanere a guardare gli allenamenti, diede loro i pass da appendere al collo e andò a spogliarsi per iniziare il suo lavoro quotidiano.
Salutò tutti i suoi compagni, mise il pantaloncino e la maglia termica per poi raggiungere il campo dove il mister li stava già aspettando. Iniziarono con una corsa leggera, girando attorno al campo.
«Oh ma sono amici tuoi?» Chiese Dries mentre correvano, indicando il gruppetto di ragazzi con lo sguardo.
«Sisi, quelli di Pianura.» Si voltò verso di loro e li salutò con la mano.
«Vedo anche due belle ragazze... una è la tua ragazza?»
«Non ho la ragazza.» Scosse la testa e si intromise anche Insigne. «E' una che mi piace.» Ammise.
«Chi delle due?»
«Quella coi capelli lisci che fa i palloncini con la gomma.» La indicò con un movimento della testa e i due sorrisero.
«Mhmh, azzò. Vrenzulella ma fatta bene. Te la sei fatta?»
«Non ancora, ci sto lavorando.»
«Sembra me al femminile, guarda là che stile.» Disse Insigne, alzando fin troppo la voce e facendoli ridere.
«Ma è solo quello o ti piace proprio? Così sappiamo come dobbiamo parlare.» Chiese Dries, pensando di aver fatto una brutta figura col nuovo compagno di squadra.
«Non sto cercando relazioni serie al momento, poi non so cosa succederà.» Alzò le spalle Andrea e i due capirono.
Iniziarono ad allenarsi sulla tecnica e poi sulla tattica, sotto gli occhi di ragazzi di Pianura. Il mister li divise in due squadre e iniziarono una partita tra di loro. Andrea segnò un bel gol e immediatamente sentì le urla di Giusy provenire da bordo campo.
«A vrenzulell oì, Andrè! Ti sta cercando!» Insigne lo fece ridere e lui guardò Giusy.
«Bravo ammò, sei fortissimo! E' per me il gol?» Continuava ad urlare lei, mettendo anche un po' in imbarazzo Andrea che le sorrise scuotendo la testa fino a che Mimmo non la fece tornare a sedersi e lei si calmò.
Finirono gli allenamenti e si fecero la doccia per poi vestirsi. Andra uscì e raggiunse i suoi amici del rione portandosi dietro anche Dries, Lorenzo e Alex. Li presentò agli altri e iniziarono a parlare.
«Tu mi stai proprio simpatica, sembri me. Comm si bellell.» Disse Insigne guardando Giusy che sorrise.
«Over eh, però tu c'hai i soldi e io no.» Rispose lei, facendo ridere tutti. «Ci facciamo un selfie tutti insieme?» Propose lei e tutti annuirono. Scattò la foto e poi chiese i nomi di tutti per taggarli.
«Come?» Ripeté per la terza volta quando Dries le disse come si chiamava.
«Ma è di Napoli questa o no?» Domandò lui incredulo.
«Ja teso, non seguo il calcio scusami. Come hai detto che si scrive? Tris con la T?» Chiese facendo scoppiare un palloncino con la bocca, proprio sotto gli occhi di Andrea che seguiva divertito.
«Dries con la D, Dries Mertens.» Disse ancora una volta, sospirando. Giusy finalmente lo trovò e lo taggò nella foto, così come a Lorenzo e ad Alex.
Parlarono un po' di calcio tra maschi mentre Giusy e Mara facevano commenti sui loro muscoli e davano voti a quei tre ragazzi. Andrea le sentì e diede una spinta a Giusy che gli fece la linguaccia.
«Che c'è? Sei geloso che mi piace il tuo amico?» Gli chiese lei, appoggiandogli una mano sul petto. Lui fece di no con la testa, muovendola lentamente e restando con gli occhi in quelli della ragazza. Disse di no ma un po' di fastidio lo provava tanto che non riuscì a trattenersi dal darle quella spinta.
«C'è della tensione sessuale qua eh...» Se ne uscì Alex, beccandosi un'occhiataccia da Giusy che poi sospirò incrociando le braccia.
«Non mi piace Andrea.» Rispose poi e i ragazzi ridacchiarono poco convinti dalle sue parole.
«Ma se te lo guardi come se fosse una Big Bubble!» Disse Lorenzo, indicando la gomma rosa che la ragazza masticava vistosamente. Tutti scoppiarono a ridere e Andrea le fece un occhiolino guardandola come chi sa di stare nella ragione e di non essere l'unico a pensarla così. Giusy sbuffò e cambiarono argomento per poi salutarsi dopo una decina di minuti. Andrea li riaccompagnò a casa con la promesse di vedersi qualche ora dopo alle panchine.Tornò a casa e rifletté sul comportamento di Giusy. Non riusciva a capire perché non voleva sbilanciarsi con lui, si vedeva chiaramente che le moriva dietro ma faceva la dura. Non riusciva a spiegarselo ma si promise che avrebbe superato presto quel muro, a tutti i costi.
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Mondi opposti ; Andrea Petagna
Fanfiction«Lo sapevo fin dall'inizio che con te sarebbe andata a finire così, ma sono testarda e ho voluto provare lo stesso. Io ti venivo dietro e tu mi rifiutavi, io ti seguivo e tu seguivi le altre, altre che vivevano nel mio quartiere e io dovevo vederti...