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Quei tre giorni per Andrea furono strani. Non stava senza Giusy da mesi e quando capitava era in trasferta e doveva concentrarsi sulle partite da giocare mentre ora era praticamente libero e senza di lei. Non ricordava più cosa faceva prima quando non stava con lei, così decise di mettersi a giocare alla Play e poi andare fuori a cena con qualche compagno di squadra. Provò a chiamare Simone, suo fratello, per invitarlo a scendere un po' a Napoli ma il ragazzo si disse impegnato e dovette rifiutare l'invito. La sera alle panchine non mancò mai. Gli faceva strano essere lì senza Giusy e si accorse quasi subito che Nancy voleva approfittare della situazione per provarci con lui. Se ne accorse quando si mise seduta accanto a lui sulle panchine, nonostante le altre ragazze del suo gruppo fossero abbastanza lontane; se ne accorse quando lei lo invitò a prendere una birra insieme e se ne accorse anche quando lo seguiva praticamente ovunque.

«Oh ma questa non si scolla? Mi ha rotto il cazzo.» Sbuffò parlandone con Mimmo e Lello.
«Ma l'ha capito che stai con Giusy?»
«Gliel'ho detto chiaramente più volte, se non lo capisce ha problemi d'apprendimento.» Scosse la testa e cambiò discorso quando la vide riavvicinarsi. 
Anche le altre due sere non riuscì mai a liberarsi del tutto di quella ragazza così asfissiante ma più di farle capire che non avrebbe avuto altro da lui, non riuscì a fare. Non gli piaceva essere scortese e non l'avrebbe fatto di certo con lei. Sperava solo che quei tre giorni passassero veloci e che con la presenza di Giusy quella ragazza avrebbe smesso di importunarlo così spudoratamente.
Dopo tutto questo però, tornava a casa e aspettava con ansia il momento in cui Giusy gli mandava il messaggio con scritto 'se puoi chiamami'. Non aspettava altro che sentire la sua voce, quel suo modo logorroico e sfacciato di raccontargli le cose che lui tanto amava.
Si soffermò su quel verbo per un bel po'. Amava Giusy? Era innamorato di lei? Non lo sapeva ma sapeva bene che non si era minimamente pentito di aver fatto con lei cose che non aveva mai fatto con nessuna, non si era mai pentito di aver unito i loro mondi così diversi. Non si era mai pentito di niente che la riguardasse e questo doveva pur significare qualcosa. Con lei si era spinto oltre ogni suo limite, si era lasciato andare e le aveva dato tutto sé stesso. E l'aveva fatto perché lei non era come le altre che aveva frequentato, lei gli voleva veramente bene e l'aveva dimostrato da subito, senza girarci troppo intorno. Era felice, ogni giorno di più e sapeva che il merito era solo di quella parrucchiera di periferia che tanto aveva trattato male all'inizio della loro conoscenza e che si era dimostrata una vera e propria salvezza per lui.

Giusy invece aveva affrontato quei tre giorni diversamente, forse perché era molto più impegnata di lui. Aveva avuto pochissimo tempo per stare a telefono con lui o per farsi raccontare ciò che accadeva al quartiere e così la sera quando finiva di studiare e dopo aver cenato si rilassava stando ad ascoltare le solite cazzate che avvenivano alle panchine. Chiese ad Andrea come si stesse comportando Nancy e lui, molto scocciato, le spiegò che ogni tanto lo importunava ancora ma comunque niente di esagerato. Si tranquillizzò notevolmente anche se il pensiero di Andrea completamente da solo per tre giorni non la faceva dormire notti serene. Si fidava, ovviamente, ma aveva sempre una vocina nella testa che le ripeteva di stare attenta, di non credere ciecamente a tutto ciò che lui le diceva. Non sapeva il perché, eppure lui si stava comportando benissimo con lei ormai da mesi. Erano ad aprile ed erano almeno due mesi pieni che stavano insieme senza più problemi ma Giusy era sempre sull'attenti. Avrebbe voluto che non fosse stato così, avrebbe voluto fidarsi al cento per cento del suo ragazzo ma era più forte di lei, c'era sempre uno 0.01 per cento di dubbio in lei. Cercò di non pensarci e dai racconti di Mara sapeva che Andrea si stava davvero comportando bene e che parlava anche spesso di lei con gli altri. Ne fu felice anche perché non vedeva l'ora di tornare da lui e stare di nuovo insieme come gli ultimo giorni.
Seguì le lezioni la mattina e poi il pomeriggio studiava nella stanza d'hotel. Alla fine fecero un esame e le fu dato un attestato di partecipazione e di superamento dell'esame. Ora poteva dirsi davvero soddisfatta di quel suo viaggio fuori porta.

La sera stessa prese il treno e tornò a Napoli, Andrea la andò a prendere alla stazione di piazza Garibaldi e andarono direttamente a casa sua a Posillipo. Non riuscirono nemmeno a parlare di quei tre giorni separati talmente dalla voglia che avevano di stare finalmente di nuovo insieme tanto che corsero subito in camera da letto e si spogliarono di corsa per poi fare l'amore.

Erano stati solo tre giorni ma erano stati sufficienti per dimostrare ad entrambi che separati non riuscivano proprio a stare.

Mondi opposti ; Andrea PetagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora