Giusy guidò come una matta fino ad arrivare a Posillipo, non si fermò ai semafori, non diede nessuna precedenza e le andò bene perché non erano nemmeno le nove di mattina e la città era ancora mezza addormentata. Parcheggiò malissimo fuori al cancello della villa di Andrea e bussò con insistenza fino a che lui non aprì e la aspettò fuori con la porta aperta e con la faccia ancora piena di sonno. La guardò in un modo strano, non capiva tutta quella foga ma poi le sorrise quando lei si avvicinò.
«Non sapevi più aspettare, eh?» Disse il ragazzo ma Giusy neanche lo ascoltò.
«Dov'è?» Lo spostò dalla porta e si intrufolò dentro, sempre più agitata. Andrea la guardò e gli sembrò tutto sempre più strano. Che stava succedendo?
«Ma chi?»
«No fare il vago con me perché ti spacco la faccia. Dove cazzo sta?» Urlò e il ragazzo fu ancora più confuso. La vide andare in camera da letto e la seguì, senza ancora capire bene cosa diamine stesse cercando. Giusy entrò in camera e non appena vide qualcuno tra le lenzuola lo guardò schifata scuotendo la testa. Andò da quel lato del letto e tirò via le coperte, scoprendo Simone che era ancora profondamente addormentato e sorprendendosi di trovare lui lì e non una ragazza. Andrea rise e la guardò divertito.
«Come facevi a sapere che è venuto a trovarmi?»
«L'hai già accompagnata a casa? Dimmelo, me lo devi dire o spacco tutt cos!» Alzò di nuovo la voce ma Andrea continuava a non capirci nulla.
«Ma si può sapere di che cazzo stai parlando?» Cercò di avvicinarla ma lei si scostò e iniziò a camminare su e giù nella cucina.
«E' inutile che fai finta di niente, so tutto.»
«Cosa? Cosa sai?»
«Che mentre non c'ero ti sei chiavato Nancy. Che schifo, sei un pezzo di merda.»
«Chi te l'ha detta sta cosa?» Ora anche Andrea si era fatto serio, odiava quelle dicerie e non accettava assolutamente che gettassero del fango su di lui e sulla sua relazione con Giusy.
«Nel quartiere le voci girano, lo sai. Ti hanno visto, non sei stato molto bravo. Cazzone.»
«Ti hanno detto un mare di cazzate, non sono stato con Nancy.» Lo disse nel modo più calmo possibile, sicuro che dopo averla rassicurata tutto sarebbe finito, ma Giusy non la pensava allo stesso modo.
«Invece sì. Ammettilo, piezz e merd.» Lo spinse e lui la guardò scioccato. Davvero stava credendo a chissà quale estraneo e non a lui?
«Non sono stato con Nancy, te lo ripeto. Ora la smetti?»
«Tu non sai essere fedele e io lo sapevo fin dall'inizio, mi sono messa in questa merda di situazione ben sapendo che non sei capace di stare in una relazione seria. Me l'avevi promesso, e invece...» La ragazza iniziò a piangere sommessamente e quasi impercettibilmente. Era dilaniata da un dolore talmente grande che non riusciva nemmeno a guardare negli occhi quel ragazzo che l'aveva fatta innamorare per poi spezzarle il cuore come se nulla fosse.Andrea la fissò, strinse le mascelle, e la fissò per un momento eterno.
«E' questo, no? Tu non ti sei mai fidata davvero di me, stavi solo aspettando il momento che qualcuno ti dicesse una cazzata del genere per crederci e dirti che avevi sempre avuto ragione sul mio conto. Sono un traditore buono solo a scopare, è così?» La guardò negli occhi e attese la risposta di Giusy che arrivò poco dopo. La parrucchiera annuì e Andrea si sentì come se una tavoletta di cemento armato gli fosse appena caduta addosso.
«Lo sapevo fin dall'inizio che con te sarebbe andata a finire così, ma sono testarda e ho voluto provare lo stesso. Io ti venivo dietro e tu mi rifiutavi, io ti seguivo e tu seguivi le altre, altre che vivevano nel mio quartiere e io dovevo vederti flirtare con loro davanti ai miei occhi. Sapevo che uno che si comporta così non può essere fedele e avere rispetto per la sua ragazza ma ti amavo, ti amo e ti ho amato fin da subito mentre tu stavi appresso alle altre. E questi sono i risultati. Sono una cretina e tu un puttaniere, questo non cambierà mai.» Concluse il suo discorso con le lacrime che ormai scendevano copiose sulle sue guance di fronte ad Andrea che invece era come una statua di sale.
«Io non ti ho mai tradita Giù, mai. E onestamente pensavo che tra i due fossi tu la migliore, quella sempre pronta a perdonare, quella che supera le cose e va avanti, quella che ha i valori morali migliori. Ma mi sto ricredendo perché io mi sono sforzato tanto di essere come tu volevi che io fossi, giustamente. Mi hai chiesto una cosa che per me è come chiedere la luna e le stelle e io te le ho portate perché ti giuro che non ti ho mai tradita e non ho nemmeno mai guardato altre con la voglia di scoparmele. Volevo solo te perché sei sempre stata diversa dalle altre, non mi hai mai martellato, non mi hai mai costretto, e volevo davvero renderti orgogliosa. Ma ora scopro che tu hai sempre pensato queste cose di me e io...» Mosse la bocca a vuoto un paio di volte senza trovare le parole giuste, poi abbassò la testa e Giusy rispose.
«Il tuo problema è che non ti hanno mai detto di no e sei abituato a prenderti tutto non appena ne hai voglia. Non potevi stare tre giorni senza scopare, no, ti dovevi fare quella nella tua auto nuova di zecca...»
«Non l'ho toccata! Non lo ripeterò più, ora basta. Ti ho mai dato modo di dubitare?»
«Non c'entra niente ora che...»
«Rispondi alla mia cazzo di domanda! Ti ho mai dato modo di dubitare della mia fedeltà verso di te?»
«No.» Giusy scosse la testa perché era davvero così, Andrea si era mai comportato male da quando stavano insieme.
«Allora te lo dirò di nuovo e poi non lo ripeterò più: io non ti ho mai tradita, né con Nancy, né con chiunque altra. Mi credi?» La guardò di nuovo negli occhi prendendole una mano.Ci fu un silenzio frastornante per qualche secondo di troppo, silenzio che amplificò la risposta di Giusy che arrivò dopo poco.
«No.» Disse semplicemente, con la salivazione ormai azzerata e gli occhi sempre più rossi. Andrea annuì, tirò via la sua mano e si allontanò di qualche passo da lei.
«Per me è finita qui, puoi andartene. Se non c'è fiducia non può esserci nient'altro.»
«Sono io che la chiudo qui, la tradita sono io non tu.» Rispose la parrucchiera, per poi girarsi con una frustata di capelli e andarsene via.Corse da Mara dove passò la giornata a piangere tra le sue braccia. Non riusciva ancora a credere che quel ragazzo che tanto amava, perché sì ormai aveva ammesso di amarlo, aveva potuto farle una cosa del genere. Lo odiava per quanto la stava facendo stare male e non calcolò minimamente l'ipotesi che lui fosse innocente. Non poteva essere, ormai si era convinta che Andrea fosse il bugiardo infedele e puttaniere che era all'inizio. E così doveva essere.
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Mondi opposti ; Andrea Petagna
Fanfiction«Lo sapevo fin dall'inizio che con te sarebbe andata a finire così, ma sono testarda e ho voluto provare lo stesso. Io ti venivo dietro e tu mi rifiutavi, io ti seguivo e tu seguivi le altre, altre che vivevano nel mio quartiere e io dovevo vederti...