Non sopportava più quel ragazzo e quel suo modo di comportarsi con Giusy. Ma che cazzo voleva? Doveva smetterla di toccarla e di sussurrarle cose all'orecchio per poi baciarla sul viso ad ogni occasione buona. Andrea sapeva di non avere alcun diritto di essere geloso e di incazzarsi in quel modo ma era più forte di lui, non riusciva a trattenersi.
«André, lo stai ammazzando con gli occhi, la vuoi finire?» Lino gli diede una gomitata mentre erano seduti al tavolino del bar. Giusy era con Kevin e Mara e non faceva che ridere a ciò che diceva quello che per il calciatore era un cretino.
«Mi dà fastidio quello, che devo fare?»
«La devi smettere, la devi lasciare stare. Anche perché proprio lui mi ha detto che Giusy sta andando avanti ed è stata anche con altri.»
«Ma che dici?» Andrea si sentì subito ferito da quella affermazione ma sapeva che Giusy era libera di fare ciò che voleva e non doveva dare conto a lui di nulla.
«Così mi ha detto. Ora smettila di guardarli male che Giusy non sta con te e poi sono solo amici, lo sai.» L'amico gli ricordò come stavano le cose e lui annuì, doveva calmarsi e lo sapeva bene.
«Migliore amico, specifichiamo.» Mimmo puntualizzò la situazione e ad Andrea venne come un'illuminazione. Come aveva fatto a non pensarci prima?
«Vi ricordate all'inizio che venni qui? Mi diceste che Giusy stava spesso coi ragazzi fuori dal quartiere e che non si faceva problemi ad andare coi ragazzi?» Chiese, improvvisamente sprizzante di energie.
«Sì, embé?» Chiese Mimmo.
«Era una bugia, Giusy prima di stare con me non stava con nessuno da mesi.» Spiegò con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
«E allora?»
«A che vuoi arrivare con questo?»
«Chi vi aveva detto quelle cose, vi ricordate?» Chiese ancora ai tre che sorseggiavano uno spritz a testa.
«Kevin.» Dissero in coro per poi spalancare la bocca e gli occhi e guardarsi esterrefatti.
«Tu dici che lui...»
«Sono sicuro, al cento per cento. E' innamorato di lei e vuole tenerla lontana da me ed è per questo che vi ha detto anche che lei mi ha dimenticato ed è stata con altri.»
«Che piezz e merd.» Lino scosse la testa disgustato mentre gli altri due pensarono ad altri indizi che rendevano Kevin ancora più colpevole.
«Mo che ci penso era sempre lui a venire da noi e a dirci cose su Giusy, e poi solo su di lei, mai su Mara o su altre ragazze del quartiere.» Mimmo iniziò a rendersi conto del doppio gioco di quel ragazzo e ci restò male per essere stato inconsapevolmente complice. «Noi non lo sapevamo che stava dicendo palle altrimenti non te lo avremmo mai raccontato.»
«Vero, scusaci.» Lello si accodò a Mimmo e pure Lino.
«Non vi preoccupate so che l'avete fatto in buona fede ma ora dovete aiutarmi a pensare a come dirlo a Giusy.»
«Che vuoi pensare fraté? Vai a casa sua e glielo dici, stavolta deve crederti perché è palese il doppio gioco di quello stronzo. Per noi ha chiuso, non si trattano le persone così.» Lino fu perentorio e anche gli altri lo seguirono a ruota.
«Vado da lei quando sta a casa dite?»
«Sì, così state tranquilli.»
«Stasera ci vado allora.» Fece un respiro profondo e tutti i ragazzi lo appoggiarono nella sua decisione. Stette lì ancora un'oretta, poi andò agli allenamenti che quel giorno aveva di pomeriggio. Faticò e sudò molto ma gli sembrò nulla in confronto al sudore che gli colò da ogni parte del corpo quando arrivò fuori casa di Giusy, quella sera stessa. Prese coraggio e bussò, trovandosela di fronte in meno di due secondi.Giusy fu sorpresa di vederlo fuori la sua porta, le sembrò un'allucinazione.
«Andrea, ciao. Posso aiutarti?»
«Possiamo parlare seriamente due minuti? Devo dirti delle cose che devi sapere, poi starà a te prendere le tue decisioni.»
La ragazza fu tentennante per qualche secondo di troppo, lo scrutò e volle dargli il beneficio del dubbio.
«Vieni.» Disse per poi portarlo nella sua camera. «Dimmi, ti ascolto.» Si mise di fronte a lui a braccia conserte e aspettò che parlasse. Si aspettava che dicesse sempre le solite cose ed era pronta a mandarlo via non appena lo avesse fatto.
«Chi ti ha detto che ti ho tradito? Posso saperlo?»
«Ancora con questa storia André? Che palle!»
«Me lo dici tu o lo dico io? Tanto lo so e so anche perché l'ha fatto.»
«E dillo.» La ragazza lo sfidò ma lui decise di cambiare le carte in tavola.
«Sai chi disse, all'inizio che io arrivai qui, che tu eri stata con tanti ragazzi e che non ti facevi alcun problema a stare con chiunque?»
L'espressione della ragazza cambiò immediatamente, diventando assetata di quella risposta.
«Chi?»
«Kevin. E vuoi sapere chi, anche dopo che io e te stavamo insieme, ha continuato a parlare di te in giro, infangandoti?»
«Chi?»
«Kevin. E lo sai perché?»
«Non è vero.» I suoi occhi divennero umidi e scosse la testa. Non poteva essere vero, Kevin le voleva bene e non le avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non poteva essere vero.
«Perché lui è innamorato di te e vuole allontanare ogni ragazzo che ti gira intorno per averti tutta per lui. Bell'amico eh?»
«Non è vero, ti stai inventando tutto.»
«Non mi sto inventando niente e se non credi a me puoi chiedere ai ragazzi. Fino all'altra settimana ha detto loro che tu mentre io sono stato via sei stata con diversi ragazzi e che mi hai dimenticato.» Gli tremarono le labbra mentre disse quella frase, temendo che lei la confermasse.
«Ma non è vero!»
«E scommetto su qualsiasi cosa che è stato lui a dirti che sono stato con Nancy, quando nessuno nel resto del quartiere ha visto una cosa del genere perché ti ripeto che io con lei non ci sono stato.»Giusy restò senza parole. Come poteva avergli fatto tutto quello? Si sentiva calpestata nell'anima e quasi non riusciva a respirare.
«Ti sei fidata della persona sbagliata ma Giù...» Le prese una mano e gliela baciò. «Possiamo ancora rimediare, io sono qui per questo. Voglio tornare con te e sto male da quando mi hai lasciato per questa storia. Ti sono sempre stato fedele, anche a Ibiza e ancora ora. Non voglio nessun'altra che non sia tu.»
Andrea le parlò col cuore in mano e a Giusy crollò il mondo sotto ai piedi. Come aveva fatto a credere a Kevin e non al ragazzo che le stava dimostrando tutto quell'impegno e quella dedizione? Come aveva fatto ad essere così stupida? Si fece schifo da sola e non riuscì a sopportare l'idea di aver sbagliato così tanto nel giudicare due persone così importanti nella sua vita. Non poteva dimostrare di essere un così enorme disastro, doveva continuare sulla sua linea, almeno fino a che non ne avesse parlato con Kevin.
«Non ti credo, mi stai ancora una volta riempiendo di bugie. Vattene e lasciami sola.» Lo cacciò via nonostante lui ancora insistesse.
«Per piacere Giusy, per piacere stammi a sentire.»
«Ti ho già ascoltato abbastanza. Scusami ma devi andare.»Lo accompagnò alla porta e corse in camera sua a piangere, ancora una volta tradita da una persona che riteneva importante: se stessa.
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Mondi opposti ; Andrea Petagna
Fanfic«Lo sapevo fin dall'inizio che con te sarebbe andata a finire così, ma sono testarda e ho voluto provare lo stesso. Io ti venivo dietro e tu mi rifiutavi, io ti seguivo e tu seguivi le altre, altre che vivevano nel mio quartiere e io dovevo vederti...