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Finalmente Giusy decise che quella sera sarebbe tornata alle panchine. Era lunedì ed era riposata e rilassata, pensò che fosse il momento giusto per rivedere Andrea senza fargli notare che ci era stata abbastanza male. Voleva dimostrarsi superiore e distaccata e quello le sembrava il momento migliore per farlo.
Cenò come al solito con la mamma e la sorellina, poi andò a prepararsi. Avvisò Mara che quella sera ci sarebbe stata e poi andò al suo armadio. Lo aprì e scelse un jeans a vita alta e una maglia a maniche lunghe che le lasciava l'ombelico scoperto. Si truccò come al solito e raccolse una parte delle treccine in una sorta di fontanella in mezzo alla testa.
Alle dieci precise scese e da lontano il primo che notò fu Andrea. Rideva con Mimmo e accanto a loro c'era anche Sara, la bionda che ogni tanto si faceva viva alle panchine.
Giusy non riusciva a capire perché tra tante persone vide lui per primo ma si giustificò con la sua stazza fisica: era impossibile non notare una presenza del genere, era imponente. Fece un respiro profondo e arrivò dagli altri.
«Buonasera guaglù.» Li salutò come al solito e tutti la accerchiarono per chiederle come mai non si facesse vedere da così tanto tempo. Tutti tranne Andrea che la guardava leggermente defilato dal gruppo. Spiegò che aveva avuto diversi impegni e tutti si tranquillizzarono tornando a quello che stavano facendo prima che lei arrivasse. Fu proprio in quel momento che Andrea la avvicinò e la tirò da parte.
«Perché non rispondi ai miei messaggi? Te ne avrò scritti un milione su Instagram per chiederti scusa.» Disse, cercando immediatamente un contatto visivo con lei che invece voleva evitarlo.
«Non li ho letti.» Rispose semplicemente, senza dare troppe spiegazioni. Li aveva letti dalle anteprime ma non aveva voluto dargli alcuna soddisfazione quindi gli mentì.
«Ho chiesto anche a Mara di dirtelo, non l'ha fatto?» Continuò lui, prendendole di nuovo un braccio tra le mani.
«Mi ha detto che mi cercavi, mo non ricordo bene tutto quello che mi ha detto. Comunque non mi interessa.» Voltò il viso smettendo di guardarlo, come per dimostrargli che ciò che aveva appena detto era vero, anche se non lo era affatto. Giusy voleva solo dimostrarsi più forte di lui ma in realtà dentro stava ancora soffrendo molto.
«Dai Giù... ti ho chiesto scusa che altro devo fare?»
«Andartene a fanculo. Non mi interessano le tue scuse, ok?» Si allontanò leggermente da lui e vide Sara venirgli incontro. Non capiva se era per lei o per Andrea ma ben presto l'avrebbe capito eccome.
«Che devo fare allora?» Sospirò sconsolato, richiamando la sua attenzione che per un attimo si era spostata sulla bionda.
«Niente, ciao.» Lo lasciò lì da solo e camminò verso gli altri, passando praticamente accanto a Sara che prese il suo posto con Andrea. Si sentì subito un formicolio strano allo stomaco e non riusciva a distogliere lo sguardo da quei due che parlavano e ridevano. Dovette farlo però, quando lei gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò. Fece finta di tornare al discorso con gli altri ragazzi e si sentì in salvo quando Kevin chiamò lei e Mara.
«Chiara tutto bene?» Le chiese il ragazzo, con una birra tra le mani che sorseggiava lentamente.
«Sisi, sono dovuta stare con lei perché mamma aveva qualche turno di notte, niente di che.» Rispose lei e lui annuì.
«Me si mancata assai. A tutti sì mancat ma a me di più.» Disse il ragazzo e lei lo abbracciò.
Erano sempre stati così quei due, amici fin da piccolini, talmente tanto da sembrare qualcosa in più. E per un periodo effettivamente lo furono, quando avevano più o meno diciotto anni. Ma Giusy capì presto che non lo vedeva come un fidanzato ma solo come un amico. Durò poco, tre mesi, e poi tornarono amici come prima nonostante Kevin fosse ancora molto morboso e geloso con lei.
«Pure tu mi sei mancato lo sai.» Gli rispose e poi gli diede un bacio sul collo, sporcandolo col rossetto rosso. «Tiè così tua mamma si incazza pure stasera.» Lo prese in giro e lui la allontanò con una spinta.
«Ma si proprio scema ja!» Risero tutti e tre e poi Kevin la tirò a lui da una mano. «A proposito, domenica vuoi venire a pranzo da me? Mia mamma ti cerca sempre, ti vuole a casa.»
«Come no, lo sai che mi fa piacere. Dille di sì.» Annuì felice, la famiglia di Kevin era come una seconda famiglia per lei e voleva loro un gran bene.
«Sì troppa bell Giusì, veramente. Cu sti trecce ancora di più.»
«E grazie. Questa settimana me le tolgo che sono cresciute troppo, torno ai miei capelli naturali.» Spiegò lei e lui sorrise.
«E sì bella pure così, sì bella sempre.» Disse e lei lo avvicinò ringraziandolo ancora e dandogli un bacio a stampo per poi allontanarsi e mettersi una delle sue gomme preferite in bocca.

Pochi passi più in là, Andrea aveva assistito a tutta la scena ed era rimasto spiazzato. Che significava quel bacio? Allora stavano insieme davvero?
«Ma stanno insieme o no?» Domandò stavolta a Mimmo che scosse la testa e sospirò scocciato, ebbe quasi la stessa reazione che aveva avuto Lino la settimana prima.
«No ma Kevin va pazzo per lei.» Rispose e solo allora Andrea capì.

Kevin era innamorato di Giusy ma per Giusy lui era solo un amico. Chiaro, chiarissimo. Non doveva, dunque, preoccuparsi troppo per quel bacio e per quella situazione.
A lui Giusy piaceva ma più che altro non voleva litigare con nessuno e non fare casini nel rione quindi voleva stare lontano da ragazze fidanzate e cose del genere.
Non ebbe nemmeno il tempo di pensarci che fu avvicinato di nuovo da Sara.

«Andrè.» Lo chiamò e lui si voltò subito, sorridendole.
«Dimmi.»
«Se mi dai il tuo numero me lo segno, così ci organizziamo per quella cosa...» Disse, per poi mordersi le labbra e guardarlo in un modo che non poteva essere frainteso.
Con Sara negli ultimi giorni aveva parlato molto e ultimamente avevano parlato di vedersi da soli qualche volta, ovviamente per divertirsi. La ragazza si era detta d'accordo e ora era palese che volesse velocizzare le cose.
«Ehm... scrivimi su Instagram, il mio numero non posso darlo in giro.» Le rispose. Non era stupido, se non conosceva bene una persona non condivideva i suoi dati personali. Era comunque un personaggio pubblico e sapeva di doversi difendere in qualche modo. La ragazza restò perplessa per qualche secondo, poi annuì.
«Tu stasera hai da fare?» Si spostarono di qualche passo dagli altri e capì a cosa voleva arrivare.
«No.» Scosse la testa.
«Vieni da me?» Propose la ragazza e lui annuì subito. Non si sarebbe fatto scappare questa occasione.
«Sei da sola?»
«Tranquillo, conosco i miei polli.» Gli fece un occhiolino e se ne andò, raggiungendo un gruppetto di ragazze poco distanti che erano lì con lei stasera.
Andrea non si fece problemi, se andava bene a lei andava bene anche a lui. Si voltò per tornare dai suoi amici e vide che Giusy lo stava guardando con la coda dell'occhio. Sorrise, sapeva benissimo che la ragazza non avrebbe resistito ancora a lungo e sapeva benissimo di piacerle. Doveva solo aspettare, le cose si sarebbero sistemate da sole.

Erano un paio di giorni che veniva con la sua auto così non dava fastidio a Lino e poi poteva fare quello che voleva, si sentiva più libero. Ne fu ancora più contento quando Sara gli mandò il suo indirizzo su Instagram e lui alle due passate la raggiunse. Andarono subito al sodo, nemmeno la baciò. Lei lo portò in camera, si spogliarono e fecero sesso. Dopo qualche ora Andrea si rivestì e andò via senza nemmeno svegliarla. Niente di più e niente di meno, ed era proprio ciò che Andrea stava cercando.

Mondi opposti ; Andrea PetagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora