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«Ma che cazzo, io vengo qua e tu fai il depresso? Dai su!» Simone sbuffò lasciandosi cadere sulla poltrona accanto al divano dove era sdraiato Andrea a fissare il vuoto.
«Ho buttato solo tempo, capisci? Mi sono impegnato, l'ho trattata da regina, ho davvero messo tutto il meglio di me in questa relazione e passo lo stesso per quello che tradisce e che non sa essere fedele. Io non riesco a pensare ad altro che ai suoi occhi quando mi ha detto quelle cose terribili.» Disse, ancora troppo scosso da quella conversazione con Giusy nonostante fosse passato un giorno intero.
«Hai ragione bro, e poi non me lo sarei aspettato da lei, devo essere onesto. Cioè ci sta che ti arrabbi e che chiedi delucidazioni, però quando gli hai detto che non l'avevi tradita doveva crederti.»
«E' quello che penso anche io.» Sospirò tirandosi su e mettendosi seduto al centro del divano, per poi passarsi le mani sul visto e tra i capelli, sempre più estenuato e deluso. «Non ti fidanzare mai e anzi, non mettere mai troppo impegno in una cosa non appena vedi che dall'altro lato ci sono sempre dubbi. E' inutile e deludente, ti fa stare malissimo.» 
«Il mio fratellone col cuore a pezzi, che tenero.» Lo prese in giro accarezzandogli il viso e Andrea reagì subito tirandogli uno schiaffo dietro la nuca.
«Sta zitto testa di cazzo. Mi vado a fare una doccia e ti porto in giro, va bene?» Si alzò e fece scrocchiare i muscoli del collo attendendo la risposta del fratello minore.
«Va bene, ti aspetto, datti una mossa.»

Uscirono dopo poco più di mezz'ora e Andrea lo portò a vedere il lungomare, i vicoli, i panorami. Poi si fermarono a pranzo in un ristorante a Marechiaro e nel tardo pomeriggio tornarono a casa. La sera andarono alle panchine dove Andrea era convinto di non trovare Giusy che invece si presentò lì come se nulla fosse. Ovviamente era liberissima di stare lì, anzi, forse ne aveva più diritto di lui che era nuovo nel quartiere. Per tutta la serata però, non si degnarono nemmeno di un saluto o di uno sguardo, si comportarono come se l'altro non esistesse. Ad Andrea fece male ma capì quasi subito che era l'unico modo per andare avanti e che era meglio così visto ciò che Giusy pensava di lui. Ne parlò anche coi ragazzi che si dissero sorpresi dalla reazione di Giusy e spiegarono al calciatore che ne avevano parlato anche con lei difendendolo e spiegando alla ragazza che Andrea era stato praticamente sempre con loro e che non si era mai appartato con Nancy. Dissero anche che lei però non ci aveva creduto e aveva continuato a portare avanti la sua idea di tradimento e slealtà. Andrea prese ancora una volta atto del comportamento di Giusy e decise che a quel punto era stata la decisione migliore quella di allontanarsi. Lui non era mai stato uno stinco di santo ma mai come quella volta ci stava mettendo tutto il suo impegno e stava avendo anche ottimi risultati, tanto che le altre ragazze nemmeno le aveva guardate mentre stava con Giusy. E la cosa strana era che continuava a non guardarle, le ragazze che volevano solo poter dire di essere state a letto con lui non gli facevano più gola. Praticamente non si sentiva più la stessa persona dopo essere stato con Giusy, ora aveva altre priorità. Forse gli sarebbe passato presto questo blocco ma al momento non aveva proprio voglia di approcciare con nessuna donna. 
Passò quei giorni col fratello, lo portò agli allenamenti e a cena dai suoi compagni di squadra. Ebbe un giorno libero e siccome stava per iniziare maggio e le giornate erano già lunghe e soleggiate, affittarono anche una barca per girare le isole più belle dell'arcipelago campano, fermandosi a Capri e a Positano. Cercò di distrarsi in qualche modo ma anche senza volerlo alla fine la sua mente andava sempre a Giusy. La vide ancora alle panchine che rideva e scherzava con tutti, soprattutto con Mara e Kevin che le stava di nuovo appiccicato addosso come una sanguisuga. Doveva sempre distogliere lo sguardo da quelle scene perché si innervosiva ancora a vederli così vicini. Giusy non gli era passata di mente, non l'aveva dimenticata in dieci giorni come sperava. Ogni sera quando si metteva a letto si ripeteva che gli sarebbe passata prima o poi e che nel frattempo avrebbe fatto bene a continuare con la sua vita cercando di non fare troppi casini.

Mondi opposti ; Andrea PetagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora