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Sì, belle le vacanze, bellissime. Sole, mare, spiagge e divertimento. Belle ma non per Andrea che ricorderà quella vacanza ad Ibiza come la peggiore della sua vita.
Aveva passato praticamente tutti i giorni a dormire sulla spiaggia, a farsi prendere a parole dal fratello, a sentirsi costretto di andare agli aperitivi, di andare a ballare e cose del genere. In realtà di voglia non ne aveva assolutamente e non riusciva a spiegarsi il perché. Stava bene di salute, era in un bel posto e con i suoi amici di sempre, era la vacanza che faceva praticamente ogni anno ma stavolta non era contento di essere lì. Non c'era niente che non andava, era in una zona di comfort assoluta eppure qualcosa gli impediva di essere felice e una mattina, quasi alla fine di quella vacanza, Simone glielo urlò in viso, chiaro e tondo.

«Andrea mi hai rotto il cazzo oggi eh, vestiti e fai presto che ci stanno aspettando.» Gli diede una spinta che lo fece rotolare sul letto ma che non lo aiutò ad alzarsi. Era troppo pesante anche per suo fratello, non sarebbe mai riuscito a smuoverlo da lì senza il suo consenso.
«Stasera non ho voglia, perché non ci vai tu e mi lasci qua tranquillo per una volta?» Sbraitò, nascondendosi poi con la testa sotto al cuscino.
«Perché non ti lascio qui dici? Perché? Perché siamo in una cazzo di vacanza e tu non puoi fare il depresso per una fottuta donna anche qui! Non puoi!» Anche Simone urlò e Andrea cacciò la testa fuori fissandolo ad occhi sbarrati.
«Credi che stia così per Giusy?»
«Ovvio! Allora perché staresti così, scusa? Sei un festaiolo e uno che fa sempre casino mentre in questa vacanza non ricordo una sera in cui non ti abbia dovuto pregare di uscire. Se devi stare così torna là e dille che la ami, perché io non ti voglio vedere più in questo stato.»

Andrea restò sbalordito dalle parole del fratello: doveva tornare a Napoli e dirle che l'amava? Ma che droghe si era pippato Simone per dire una cazzata del genere?
Voleva bene a Giusy, era ovvio, gli mancava molto ma addirittura parlare d'amore no, che esagerazione. Si tirò in piedi e raggiunse il fratello in cucina che stava sgranocchiando dei grissini.

«Non sto male per lei e soprattutto non sono innamorato di lei. Ora mi vesto e andiamo.» Chiarì la situazione e nonostante Simone scuotesse la testa per nulla d'accordo con lui, lo lasciò lì e andò in bagno a prepararsi.
Quella sera andarono in un locale famoso sull'isola, bevvero e si divertirono. Tutti gli amici di Andrea tornarono a casa con una ragazza mentre lui con una scusa non lo fece.
Restò sveglio tutta la notte, un po' per i rumori che provenivano dalla stanza del fratello, un po' perché non faceva che pensare alle parole che sempre suo fratello gli aveva urlato contro quel pomeriggio.
Amare Giusy? Boh. Non aveva mai pensato a questa possibilità, forse perché per lui l'amore era una cosa talmente lontana e impossibile da sembrare irraggiungibile. E poi non l'aveva mai cercato l'amore. Possibile che senza neanche accorgersene si era innamorato? Però poi si metteva a pensare e si faceva mille domande che non facevano che incasinarlo ancora di più.
Perché non riusciva più a toccare una donna? Perché non aveva nemmeno la voglia fisica di stare con una donna? Pensava spesso a Giusy e ogni ragazza in confronto a lei le sembrava sbagliata. Era quello l'amore? Simone aveva ragione? Si era innamorato davvero di Giusy?

Non riuscì a chiudere occhio e quelle domande gli martellavano talmente tanto nella testa che la sentì quasi implodere, la mattina dopo, quando Simone lo svegliò per andare a mare.
Decise che per quella giornata non avrebbe fatto storie, si alzò e mise il costume senza lamentarsi di nulla. Scesero in spiaggia e crollò dal sonno dormendo per qualche ora. Quando si svegliò, al loro gazebo in vimini sulla spiaggia, si erano aggiunte due ragazze: una era quella che aveva passato la notte con Simone e un'altra era sua cugina che si presentò come Tara. Era simpatica e bella ma Andrea capì subito che era un'altra di quelle che volevano andare a letto con lui nella speranza che succedesse qualcosa dopo. Non le diede corda e la ragazza poco dopo si dileguò. Simone si allontanò con la sua ragazza ma quando tornò guardò Andrea con un mezzo sorriso, poi sospirò.

«Che c'è?» Gli chiese Andrea, capendo subito che il fratello aveva qualcosa da dirgli.
«Sei mai stato innamorato?» Gli domandò subito, a bruciapelo.
«Ancora con questa storia?» Sbuffò passandosi le mani sul viso.
«Dai rispondi.»
«No, mai.»
«Io una volta sì e all'inizio non volevo ammetterlo perché lei mi faceva incazzare, la odiavo per come mi faceva sentire e per come mi aveva trattato. La odiavo ma nello stesso tempo non riuscivo a togliermela dalla testa. Passavo tutto il giorno a pensare al suo sorriso e alle mille cose che avrei voluto fare con...» Andrea lo interruppe e lo guardò male.
«Ho capito, non c'è bisogno che mi dai i dettagli.»
«A te non sta succedendo così?»
«No, assolutamente.»
«Andrea...»
«Che vuoi?»
«Vai là e riprenditela, l'amore è raro al giorno d'oggi, non fare il coglione e non fartela scappare.» Stavolta Simone fu serio e anche Andrea se ne accorse. Annuì alle parole del fratello e si mise gli occhiali da sole perdendosi di nuovo nei suoi pensieri.

A quel punto decise di essere onesto con sé stesso, non poteva più fingere.
Sì, Simone aveva ragione: era innamorato di Giusy, era inutile negarlo. Ma lei non lo voleva, era convinta che lui l'avesse tradito e a stento gli rivolgeva la parole. Come doveva fare? Non lo sapeva. Non riusciva a trovare un modo che confermasse la sua storia e che lo scagionasse da quelle accuse. Non l'aveva tradita e non ci aveva nemmeno mai pensato, ma come poteva farglielo credere? Passò il resto dei giorni di vacanza a trovare un modo per essere credibile agli occhi di Giusy e si promise di tornare da lei solo quando l'avrebbe trovato.
Difficile? Sì, ma non impossibile.

Mondi opposti ; Andrea PetagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora