Un giorno. Due giorni al massimo. Sarebbe dovuta partire per Londra per l'ultima volta e ritornare subito da me, a casa.
Il ticchettio dell'orologio mi rimbomba in un orecchio, mentre il battito del cuore accelera ad ogni sua parola che entra dall'altro. Perché deve sempre essere così difficile?
Non ho mai sopportato la lontananza, tutti quei chilometri che ci hanno divisi per mesi, per anni. Non vedevo l'ora di passare le prossime settimane con lei, Thomas ed Ethan, nella villa che abbiamo affittato, e ricominciare a scrivere la nostra musica. E poi, diciamoci la verità: lo sanno tutti che le relazioni a distanza fanno schifo.
Non dovrei avere paura. Essere incazzato sì, ma avere paura no. Ha già vissuto a Londra con la sua nuova band, che nuova ormai non lo è più. Eppure ho questa strana sensazione che mi attorciglia lo stomaco, perché non riesco a capire, non riesco a capirla.
Che cosa le starà passando per la testa, ora?
Lei non voleva restare a Londra. Lei voleva tornare a casa sua, nella sua città, dalla sua famiglia, dalle sue amiche e dai suoi amici. Da me.
«Non posso abbandonarli, Dam, capiscimi», mi dice in lacrime. «Ci hanno fatto la proposta del secolo, non posso mollare tutto proprio ora, non sarebbe giusto. Loro hanno bisogno di me, non posso lasciarli. E poi sono solo sei mesi, voleranno, noi neanche ce ne accorgeremo.»
Non sta più parlando con me. Piuttosto sta cercando di convincere sé stessa.
«E poi voi sarete ad Ostia a scrivere ed io ci sarò sempre, lì con voi, per qualsiasi cosa, a qualsiasi ora, suonerò con voi via Skype. Mi chiuderete il telefono in faccia perché vi farò arrabbiare, vi farò saltare i nervi, vi farò diventare pazzi come se fossi fisicamente lì.»
Non erano questi i nostri piani. Ma lei, l'amore della mia vita, l'unica persona per cui farei qualsiasi cosa, mi sta praticamente chiedendo di buttare al vento ogni visione in cui avevo immaginato di noi due di nuovo insieme e felici.
Lei sembra elettrizzata ora, non sta più piangendo, credo. E non sarò di certo io a spegnere il suo entusiasmo, a infrangere il suo nuovo sogno, a metterle i bastoni tra le ruote.
«Siediti.»
«Cosa?»
«Siediti, Damiano, per favore. Adesso arriva la notizia bomba.»
Se prima ho accennato di avere paura, ora me la sto facendo sotto.
«Ci trasferiamo a New York.»
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If You Stay
Fanfiction"In quegli occhi occhi blu io mi ci posso specchiare, e vedo me stesso, vedo me stesso felice."