Scendo dal palco nell'esatto istante in cui Victoria esce dalla porta. La seguo ed entro nel bagno delle donne senza neanche pensarci, e la trovo appoggiata al lavandino che si guarda allo specchio. Ha gli occhi rossi e le guance rigate dalle lacrime. Sa che sono qui, ma non si gira.
«Ehi», la richiamo. «Dai, vieni qui», faccio allargando le braccia.
Per fortuna mi accontenta e ci abbracciamo.
«Mi sei mancata tanto», dico affondando il viso nei suoi capelli.
«Siamo un disastro», sussurra lei guardandomi negli occhi.
Sì, di sicuro lo siamo. Ma a me va bene così, perché sono felice. E sono felice che lei sia qui con me, ancora la tra mie braccia dopo tutto questo tempo, sorridente come è sempre stata, anche se di meno ultimamente.
Dopo tutto questo tempo.
Ma quale tempo, esattamente?
Quel periodo di merda in cui ci eravamo abbandonati a noi stessi. Tutti quegli anni in cui abbiamo semplicemente fatto finta di non esistere l'uno per l'altra. E questi ultimi mesi che sono stati come un'infinita battaglia tra ciò che desideriamo davvero e ciò che invece è giusto fare.
Ma la verità è che noi ci siamo sempre stati, non ci siamo mai lasciati. Ci siamo sempre amati, giorno dopo giorno, anche se abbiamo avuto bisogno di stare lontani per riflettere sui nostri errori.
Perché lei è come se ci fosse sempre stata per me, in fondo. Era dentro la mia testa mentre facevo una stronzata dopo l'altra, mentre collezionavo una scelta sbagliata dietro l'altra, mentre mi nascondevo sotto le coperte perché avevo paura di vivere in un mondo in cui lei non c'era. Perché non avevo capito che, in realtà, lei c'era. E c'era anche mentre risalivo a galla, mentre cercavo di riprendere in mano la mia vita, come se lei mi stesse tenendo l'altra.
«Devo dirti una cosa», dice.
«Dimmi.»
«Mi dispiace di aver cercato di allontanarti da me, quando tu cercavi solo di aiutarmi ogni volta che mi vedevi in difficoltà.»
«Sono stato io il primo ad allontanare te, tre anni fa. Quindi credo di meritarmi la tua vendetta.»
«Parlo sul serio, Dam. Sono arrabbiata con me stessa per averti detto che tra noi non avrebbe mai potuto funzionare, senza mai pensare di chiedere che cosa ne pensavi tu. Mi dispiace di aver dato retta solo alla mia testa e a tutti quei pensieri negativi che dominavano la mia mente.»
«Sai quale sarebbe stata la mia risposta, se me l'avessi chiesto.»
Sorride.
«Mi perdoni?»
«Certo che ti perdono!»
«E poi... devo dirti un'altra cosa.»
La guardo e lei si prende qualche secondo di tempo e fa un bel respiro.
«Vuoi ancora sposarmi?»
Resto senza fiato. È impazzita per caso?
«Cosa?»
«Sposami, Damiano. Sposami!»
Non riesco a credere alle sue parole. È impossibile. Sto sognando.
«Sei ubriaca?»
Scoppia a ridere.
«No, stavolta no.»
Dio, quanto amo questa donna.
«Allora, Damiano David, vuoi sposarmi o no?»
«Non ti ho comprato un anello. Non ancora, almeno.»
Ma chi se ne frego dell'anello?
«Non lo voglio. Dimmi solo che mi vuoi sposare. Voglio sentirlo da te.»
«Victoria De Angelis, ovvio che voglio sposarti.»
Grazie a tutti 🙏🏻❤️

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If You Stay
Fiksi Penggemar"In quegli occhi occhi blu io mi ci posso specchiare, e vedo me stesso, vedo me stesso felice."