Settembre.
«Io ti consiglio di scappare ora che non ti vede nessuno. Correre via dopo, quando sarai sull'altare, non sarebbe una buona idea», prendo in giro Leo, mentre si sistema la cravatta.
«Grazie del consiglio, ma non vado da nessuna parte.»
Sorrido e incrocio i suoi occhi attraverso lo specchio. Cerco solo di farlo ridere e rilassare, perché ho paura che sia un tantino nervoso e agitato.
«Sara sta bene, vero?»
«Per ora niente nausea mattutina. Non sarebbe un granché vomitare nel bel mezzo della cerimonia», scherzo di nuovo.
Ma Leo non ride neanche questa volta.
«Vuole ancora sposarmi, sì?», chiede preoccupato quando Thomas entra nella stanza.
«Certo! C'è Victoria che sta sopportando le sue crisi isteriche.»
«Se la sta aiutando Vic, possiamo già disdire tutto», ci riprovo.
«Come va tra te e Vic?», mi domanda lui invece.
«È la mia migliore amica. Lo è sempre stata.»
«E a te sta bene?»
No che non mi sta bene, ma se è quello che desidera, io non posso che rispettare la sua decisione. La sua felicità è la cosa più importante.
«Cinque minuti, ragazzi», ci avverte la mamma di Leo da dietro la porta.
«Sei pronto?», gli domando per l'ultima volta.
«No», risponde lui. «Ma lo sarò quando la vedo.»
Thomas mi dice qualcosa uscendo, ma io non lo sento, perché vengo distratto dalla voce di Victoria. E rivederla mi fa uno strano effetto, perché nonostante sia tornata a Roma, ci siamo visti sole poche volte e solo per parlare di lavoro.
«Damiano, mi stai ascoltando?», sbuffa Thomas.
Sentendo il mio nome, Victoria alza la testa e inizia a cercarmi con gli occhi. È così incredibilmente bella. Devo fare uno sforzo per impedire alla mia mente di immaginare di nuovo che questo possa essere il giorno del nostro matrimonio.
"Respira", mi dico.
I suoi occhi puntano i miei, mentre lei si avvicina sempre di più.
«Wow, ragazzi, che eleganza!»
Non riesco a staccarle lo sguardo di dosso per tutta la durata della cerimonia.
***
«Eccolo, il testimone più bono della storia!»
Colto alla sprovvista, mi volto di scatto e trovo i suoi occhi azzurrissimi a guardarmi. I suoi capelli biondi mi sembrano più lunghi ora che la osservo meglio da vicino, e quel vestito color pesca la rende decisamente troppo sexy.
Mi sorride, continuiamo a guardarci ed ogni volta è come se ricordassi all'improvviso perché non mi sono mai arreso. Perché questa bellissima ragazza non solo mi ha rubato il cuore, ma mi ha fatto scoprire di averne uno. Mi ha insegnato che cosa vuol dire amare qualcuno.
«Anche tu non sei niente male», la prendo in giro.
Ma avrei voluto dirle che è davvero stupenda, fantastica, la più bella in questo posto e nel mondo intero, e poi sentirla ridere e vedere il suo sorriso illuminare il cielo.
«Vuole ballare con me, signorina?», le chiedo.
La prendo per mano fino al centro della pista, poi mi avvicino al suo corpo e le poso la mani sui fianchi. Era troppo tempo che non la abbracciavo così.
«Stai benissimo con questo completo», commenta ancora.
«È la terza volta in poche ora che mi fai un complimento. Tutto bene?»
Sorride, e quelle labbra...
«Sei la donna più sexy di questo matrimonio», mi sfugge di bocca.
Lei abbassa la testa e tenta di nascondere le guance in fiamme, cambiando anche l'argomento del discorso.
«Allora, questa casa? Dove la prendiamo?»
«L'abbiamo già presa.»
«Cosa? E dove?»
«Visto che tu mi avevi detto di non voler andare via per un po', ho pensato di non allontanarci troppo da Roma. Così, quando senti la mancanza di casa, puoi tornare quando vuoi. Leo ha trovato una bella villetta al mare, ad Ostia.»
Il suo viso si avvicina al mio, le scosto i capelli dietro l'orecchio, quando qualcuno mi posa una mano sulla spalla per richiamare la mia attenzione.
«Devi prepararti per il discorso», mi ricorda Ethan.
«Devi fare un discorso?», chiede Victoria sorpresa.
«Sì, ovvio. Sono il testimone dello sposo. E sono anche il testimone più bello della storia.»
Le sorrido e le poso un bacio in fronte, prima di avviarmi verso il palco.
«Sarò breve», prometto come prima cosa. «Appena ho conosciuto Leo, ho capito subito che saremmo diventati grandi amici. Ma, in realtà, noi siamo molto di più: siamo fratelli, facciamo tutti parte della stessa famiglia.»
Guardo Leo, poi anche Thomas, Ethan e Victoria, perché mi sto rivolgendo soprattutto a loro.
«Mi ha insegnato molto sulla vita, soprattutto negli ultimi anni, con tutti i problemi che ho dovuto affrontare. Quindi... grazie Leo, e grazie anche di avermene dette di tutti i colori e di avermi preso a calci quando me lo meritavo, perché me lo meritavo davvero. Tu ci sei sempre stato per me, e io ci sarò sempre per te. Sono felice per te, che d'ora in avanti potrai trascorrere il resto dei tuoi giorni con l'amore della tua vita.»

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If You Stay
Fanfiction"In quegli occhi occhi blu io mi ci posso specchiare, e vedo me stesso, vedo me stesso felice."