Trentaquattro.

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(Vic's pov)


Rientrata a casa, metto subito l'iPhone in carica. Appena si accende, arriva la notifica di due chiamate senza risposta, entrambe di Damiano. Lo richiamo subito, preoccupata, pensando che sia successo qualcosa.

Risponde dopo il primo squillo.

«Vic, perché non rispondi al telefono?»

«È successo qualcosa?», gli domando un po' spaventata.

«No, niente. Ma perché non rispondevi?»

«Mi si è scaricato il telefono mentre ero fuori. Il nostro vicino di casa ci ha portati a fare un giro per New York», spiego.

«È figo?»

«New York è fantastica. Forse un po' troppo trafficata...»

«Vic...», mi interrompe

«Che c'è?»

«Intendevo il vostro vicino. È figo?»

Be'... Ragazzo biondo, occhi azzurri, alto, muscoloso, simpatico...

"Sì che è figo", dovrei rispondere, invece scoppio a ridere.

«Si chiama Liam e sì, è carino. Hai visto le foto che ho pubblicato su Instagram

«Sì, le ho viste», sospira.

Dopo qualche secondo di silenzio continua.

«Allora, come vanno le cose dall'altra parte del mondo? La città ti piace?»

Mi avvicino alla finestra del salotto e guardo la città sotto di me. Il panorama è incredibile, da mozzare il fiato, soprattutto a quest'ora del giorno, quando le luci del tramonto trasformano tutto in oro e l'atmosfera comincia a illuminarsi di fari di auto, lampioni, finestre...

Forse mandandogli una foto di quella vista riuscirei a convincerlo a trasferirsi qui, con me. Mi manca tantissimo, nonostante l'abbia visto l'ultima volta appena due giorni fa.

«La città è meravigliosa.»

«Ma non hai risposto alla mia domanda», mi fa notare.

«Sì, mi piace.»

«Attenta a non dirlo con troppo entusiasmo.»

«Mi piace davvero, Dam. È New York, non può non piacere, è il sogno di tutti. Devo solo ambientarmi. Voi, invece, tutto bene?»

«Tutto nella norma.»

«Com'è il tempo, là? Qua oggi ha piovuto sempre.»

Cosa potrebbe interessarmi del meteo di oggi in Italia? Voglio solo portare avanti la conversazione. Non voglio chiudere la telefonata. Eppure, stare così a parlare, lontani, senza poter essere insieme fisicamente, mi fa solo soffrire.

Io ho deciso di lasciare l'Italia, di nuovo. Io ho deciso che era la cosa giusta, che lo volevo fare davvero, sapendo che cosa avrei lasciato a casa.

«Hai voglia di parlare ancora un po' con me?»

«Sì, certo che sì.»

Ho bisogno di te.

«Dai, parlami della tua giornata da turista.»

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