«Vic! Ma che cazzo!»
«Mi hai chiamata?», mi chiede come se niente fosse.
«Mi prendi per il culo? Provo a chiamarti da quasi tre ore!»
«Ero di là. Ho lasciato il telefono dentro la borsa in camera. Non l'ho sentito suonare.»
«La prossima volta mi mandi un messaggio per dirmi che non hai voglia di parlare con me, va bene? Almeno posso stare tranquillo.»
«Com'è andata oggi?», mi domanda facendo ancora finta di niente.
«È stata una lunga giornata.»
«Anche per me», sospira. «Volevi dirmi qualcosa?»
«Leo ha detto che ormai dobbiamo decidere dove andare a scrivere.»
«Ah sì?»
Finalmente la sua voce, finora piatta e atona, acquista un po' di colore.
«Che ne dici di Londra?»
«Ancora?»
Sono mesi che ne discutiamo, e Londra è sempre stata una delle sue città preferite.
«Niente Londra?»
«No, basta. È ora di cambiare aria.»
Non le chiedo come mai abbia cambiato idea. Non credo che abbia voglia di parlarne.
«Io vado a dormire. Ci sentiamo domani.»
«Okay. Buonanotte Vic.»
«Notte.»

STAI LEGGENDO
If You Stay
Fanfiction"In quegli occhi occhi blu io mi ci posso specchiare, e vedo me stesso, vedo me stesso felice."