Jane
"Don't regret the past, just learn from it."
Ben Ipock
Mi trovo sul divano color turchese della mia amica con in mano una tazza bollente di cioccolata calda. Una tradizione che avevo fin da bambina. Ogni volta che la tristezza prendeva il sopravvento preparavo una bella cioccolata e tutto sembrava essere meno opprimente.
Cathy si trova sulla parte opposta del divano e mi guarda intensamente come se aspettasse di sapere chissà cosa.
"Allora..." dico per rompere il ghiaccio.
"Sono contenta di rivederti" mi interrompe.
"Sì, anche io. Mi dispiace così tanto di non essermi fatta sentire" chiarisco con tristezza, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
"Non preoccuparti, capisco la situazione. Come vanno le cose a Stanford?" Chiede curiosa pronunciando un semplice ma bellissimo sorriso.
"Andavano bene fino a qualche giorno fa, poi...ho dovuto fare una scelta" rispondo usando un tono freddo e distaccato per evitare di crollare.
"Vuoi parlarne?" Allunga una mano, mettendola sulla mia per darmi la forza di aprirmi.
"Il solito, mio padre" dichiaro con ovvietà.
"Mi dispiace tanto Jane, se solo potessi fare qualcosa" noto il suo rammarico, lo percepisco dai movimenti, dalla voce tremante e dai suoi occhi che vagano nei miei in cerca di risposte.
"Non importa, veramente" dico per concludere il discorso.
Passiamo il resto del tempo a parlare del più e del meno. Mi confida che le cose al Molox vanno meglio da quando la gestione è cambiata e che adesso si sente più tranquilla e felice. Mi ha raccontato di aver incontrato un ragazzo educato e molto carino che la corteggia da un paio di settimane, anche se lei ha paura di lasciarsi andare.
Di certo non sono io la persona giusta per dare consigli d'amore, anzi, sono proprio l'ultima, considerando che l'unica cosa che ho saputo fare è stata scappare e rovinare tutto quanto.
Rimango incantata ad ascoltarla parlare di lei e questo misterioso ragazzo, di quando lui le ha fatto trovare un bigliettino smielato sulla macchina, oppure, di quando ha insistito per riaccompagnarla a casa dopo il lavoro.
Tutte cose che, inevitabile, mi fanno pensare a Tom.
"Posso dormire qui stanotte?" Domando a Cathy.
"Certo che puoi, non devi chiedermelo" risponde amichevolmente.
"Ok, allora vado a letto. Sono molto stanca" mi alzo per abbracciarla.
"Buonanotte, chiamami per qualsiasi cosa" risponde al mio abbraccio con estrema enfasi, depositando un bacio genuino sulla mia guancia.
"Grazie" sussurro dandogli le spalle e dirigendomi verso la camera degli ospiti.
Mi rigiro nel letto provando a trovare una posizione comoda.
Sono troppo agitata per prendere sonno. Le parole di Cathy mi hanno destabilizzato, i suoi occhi luminosi di quando parlava di Chris mi hanno ricordato i miei di qualche settimana fa, il suo perenne sorriso immotivato ha portato alla luce tutto quello che ho provato a seppellire. Il ricordo di quando sia bello avere qualcuno al proprio fianco mi ha fatto sentire tremendamente sola.
Prendo il telefono per vedere l'orario. Cavolo, è tardissimo.
Apro la chat con Tom per rileggere le nostre conversazioni, cercando conforto e conferma che il nostro amore sia esistito veramente.
Poi presa da un attimo di sconforto gli mando un messaggio, precisamente una frase tratta del libro "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, maledicendomi il secondo successivo.
Jane: "Ho lottato invano. Non c'è rimedio . Non sono in grado di reprimere il mio sentimento. Lasciate che vi dica con quanto io vi ammiri e vi ami."
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Way out
Romance[COMPLETA] Non avevo niente. Navigavo nella notte in cerca di uno spiraglio di luce. Poi ho incontrato lui. Due occhi verdi petrolio che mi hanno destabilizzato, mettendo tutto quando in discussione. Tom Brown ha sconvolto il mio mondo ma purtr...