Jane
"If your ship doesn't come in, swim out to it."
Jonathan Winters
Scorgo dal finestrino le strade, le persone e i luoghi che fino a poco tempo fa chiamavo casa.
Sono quasi arrivata a destinazione quando un senso di tensione pervade il mio corpo anche se la convinzione della mia scelta è sempre più forte.
Vivere nel passato non servirà a nulla, rovinerà tutto quello che proverò a costruire che si tratti di studio, lavoro o della mia vita privata.
Penso a Tom un solo istante, un fugace momento che mi consente di calmarmi e lasciarmi andare a pensieri piacevoli e rilassanti. I suoi occhi penetranti mi perseguitano e il ricordo delle sue calde mani che accarezzano la mia fragile pelle mi provoca dei brividi inspiegabili.
È destabilizzante la mancanza che sento, la paura di perdere qualcosa che non ho mai avuto, la continua necessità di sapere che quello che è stato non sia il frutto della mia immaginazione. Sono dipendente da lui e questa cosa mi spaventa forse anche più di incontrare mio padre.
Quando sei abituata a stare da sola, a contare solo su te stessa, a dover lottare con tutte le tue forze per ottenere ciò di cui hai bisogno è difficile fidarsi e mettere il tuo destino nelle mani di qualcun altro.
Questo prima di conoscere Tom.
Con lui tutte le mie convinzione sono vacillate, come se per la prima volta in vita mia sentissi il bisogno di chiedere aiuto, l'impellente necessità di gridare "ti prego non lasciarmi".
Con lui tutto sembra semplice, possibile, raggiungibile.
Parcheggio davanti casa e mi concedo qualche minuto per calmarmi.
Respiro profondamente asciugandomi le mani, ormai completamente sudate, sui jeans mentre con gli occhi fisso quelle mura che mi hanno soffocato e imprigionato per un tempo che definire una vita non basterebbe a rendere giustizia allo stato d'animo che ho provato in ogni secondo, minuto, anni.
La mia attenzione viene distolta da una macchina nera con i vetri completamente oscurati parcheggiata dal lato opposto della strada.
Sembra essere costosa ed è strano considerando che non ci troviamo in un quartiere lussuoso, anzi.
Decido di non curarmene, non è questo il momento per fare considerazioni inutili e prive di logica. Sto semplicemente prendendo tempo per non affrontare la realtà.
Faccio un ultimo respiro, prendo la mia borsa e scendo dalla macchina.
Percorro il viale di casa a piccoli passi, silenziosi e controllati.
Conto i secondi che mancano prima di arrivare alla porta.
Esito a metà strada, indecisa se continuare o scappare ancora una volta.
Stringo i pugni con forza, arrabbiata di essere ancora così vulnerabile e instabile.
Proseguo, questa volta con più decisione.
Voglio terminare questa agonia il prima possibile, a prescindere da quello che succederà, a prescindere dalla vita o la morte.
Suono il campanello e il mio cuore batte talmente da sovrastare ogni rumore esterno.
Il tempo sembra fermarsi e non capisco se sia solo una percezione dovuta alla paura o se mio padre non sia effettivamente in casa.
Suono ancora una volta senza successo.
Dove sarà?
Per una volta che decido di affrontarlo non è in casa.
Da quello che ricordo i posti che frequenta di solito sono il "Wirx", un bar poco raccomandabile frequentato principalmente da ubriaconi e prostitute, il "Lens", un night club che è aperto solo nel weekend, per il resto del tempo stava sempre a casa, sdraiato sul divano a guardare la tv con una bottiglia di rum in mano.
Rassegnata ritorno alla macchina e decido di mandare un messaggio a Cathy, almeno questo tempo a Cape Cod servirà a qualcosa. Mi è mancata così tanto ma avevo seriamente bisogno di prendere le distanze da tutto quello che mi ricordasse questo posto.
Jane: "Ehy, sono tornata. Possiamo incontrarci?"
Fortunatamente la risposta non tarda ad arrivare.
Cathy: "Sono appena arrivata a casa, passi?"
Digito velocemente un sì e mi avvio verso casa della mia amica.
Mentre mi immetto nella strada principale la macchina nera parcheggiata nella strada opposta accede i fari abbagliandomi.
Molto strano, mi dico mentalmente continuando a guardare lo specchietto retrovisore.
Provo una strana sensazione, non ho mai visto una macchina del genere da queste parti e come se non bastasse sembra percorrere la mia stessa direzione.
Accelero bruscamente per seminarla e con un sorpasso spregiudicato ci riesco, o almeno così sembra.
Perché mi stava seguendo? Chi è? E soprattutto cosa vuole da me?
💫 Spazio autrice 💫
Ciao ragazze,
scusate l'assenza ma ho avuto veramente mille cose da fare.
Da questa sera inizierò a pubblicare con più frequenza.
Spero di farmi perdonare ❤️
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Way out
Romance[COMPLETA] Non avevo niente. Navigavo nella notte in cerca di uno spiraglio di luce. Poi ho incontrato lui. Due occhi verdi petrolio che mi hanno destabilizzato, mettendo tutto quando in discussione. Tom Brown ha sconvolto il mio mondo ma purtr...