Jane
"Can anybody hear me
Or am I talking to myself
My mind is running empty
In the search for someone else
Who doesn't look right through me
It's all just static in my head
Can anybody tell me why
I'm lonely like a satellite?"By Simple Plan
Note assordanti, brividi freddi percorro la pelle, gocce salate si fanno strada nella mia bocca.
Ricordo di essere stata felice per un momento, ricordo la spensieratezza delle mie giornate. Quando dovevo scegliere solo come vestirmi e dove giocare.
Quando mi svegliavo euforica per vedere l'alba e mi addormentavo con la voglia di un altro tramonto.
Ricordo il suono della risata della nonna, una risata che sapeva di torta appena sfornata e lavanda appena colta.
Ricordo il campo di grano dietro casa, mi nascondevo tra le spighe aspettando che il nonno mi trovasse.
"Dove ti sei nascosta piccola insolente?" Domandava al vento con tono dolce e divertito.
Cercavo in tutti i modi di trattenere le risate nel sentirlo parlare da solo e puntualmente lui mi trovava per poi torturarmi con il solletico.
Erano giorni felici quelli, giorni in cui mai avrei pensato che la mia vita potesse diventare vuota, triste e tremendamente complicata.
Vorrei poter tornare lì, in quel campo.
A quei momenti spensierati.Avrei preferito aspettare per un'eternità la comparsa improvvisa del nonno, avrei preferito mangiare torte fino al diabete piuttosto che vivere il presente.
Mi sveglio di soprassalto con la fronte totalmente bandita di sudore.
Sono anni che continuo a fare lo stesso sogno, come se il mio subconscio volesse portarmi indietro nel tempo per rivivere forse gli unici momenti normali della mia esistenza.
———————
La stanchezza inizia a farsi sentire e di certo lavorare dieci ore al giorno non aiuta. Non ricordo neanche quando è stata l'ultima volta che ho preso un giorno di riposo da dedicare solo a me stessa.Le mie giornate iniziano sempre alle prime luci del giorno e terminano a notte fonda, quando ogni cosa sembra riposarsi beatamente tranne la mia mente, che vaga in cerca di risposte troppo complesse per essere logiche, troppo contorte per sembrare reali, troppo macabre per essere considerate.
Vago nella notte, combinandomi con essa, prendendo ogni sua forma, ogni suo colore. Mi mimetizzo magnificamente fino a non riconoscere il mio stesso corpo. Solo il rumore dei miei pensieri non smette di tormentarmi, solo l'affanno del mio respiro mi fa comprendere di essere ancora viva, nonostante tutto.
Delle volte mi sento come un albero, radicato sempre nella stessa posizione che aspetta semplicemente una volata di vento per potersi muovere, per poter sfoggiare la bellezza delle sue foglie.
L'unica differenza è che l'albero può vantare la sua maestosità, può mutare a seconda della stagione, può sopravvivere grazie alla luce del sole.
Io invece, appartengo all'oscurità.
Un'oscurità che non cambia con il passare del tempo ma che si rafforza sempre di più, stringendo saldamente la presa sul mio cuore.
Fisso il soffitto completamente assorta nei miei pensieri fino a quando la sveglia che avevo impostato alle sei in punto mi invita ad iniziare un'altra monotona ed estenuante giornata.

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Way out
Romansa[COMPLETA] Non avevo niente. Navigavo nella notte in cerca di uno spiraglio di luce. Poi ho incontrato lui. Due occhi verdi petrolio che mi hanno destabilizzato, mettendo tutto quando in discussione. Tom Brown ha sconvolto il mio mondo ma purtr...