43. Sorpresa

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Jane

"Love is not just looking at each other, it's looking in the same direction."

Antoine de Saint-Exupery


Tom sta insistendo molto negli ultimi giorni affinché riprenda a lavorare e nonostante la voglia di tornare alla vita normale non mi sento ancora pronta per affrontare tutto.

Sono sparita con il resto del mondo, Kira e Mike saranno delusi e preoccupati ma ho bisogno di organizzarmi e metabolizzare meglio l'accaduto.

Sto ragionando da egoista, lo so, ma per una volta ho bisogno di pensare a me, di dedicarmi al mio bene e di fare quello che mi sento con i miei tempi.

Mi sono limitata a mandare un paio di messaggi a Cathy per raccontarle tutto e farle sapere che sto bene ma per il resto mi limito a trascorrere le mie giornate a casa a mangiare schifezze, guardare film strappalacrime e cucinare.

In questo momento mi trovo in cucina ad infornare una teglia piena di biscotti al cioccolato.

Il profumo dolce inebria tutta la casa e mi fermo a pensare a quanto mi mancasse sentirmi a mio agio.

Mi ricorda quando ho trascorso gli anni a vivere dai nonni, quando le cose andavano alla grande ed io ero felice di trovarmi con loro.

Mia nonna adorava cucinare ed ogni giorno io e il nonno avevamo l'onore di assaggiare le sue torte deliziose davanti ad una tazza di tè o una cioccolata calda.


Tom è uscito molto presto questa mattina, doveva seguire un paio di corsi e organizzarsi con un professore per iniziare a scrivere la tesi di laurea.

Sono molto orgogliosa di lui.

Non ho mai conosciuto nessuno così forte e determinato.

Ha ripreso la sua vita come niente fosse e sembra che l'idea di andare a lavorare nell'azienda di famiglia lo spaventi meno rispetto a prima.

Questa sera voglio fargli una sorpresa, preparagli una cenetta con i fiocchi per ringraziarlo di quello che ha fatto e continua a fare per me.

Prendo il pc che Tom ha lasciato in salone e vado su internet per cercare qualche ricetta.

Involtini di zucchine al forno, penne con speck e panna, pollo alle mandorle e per finire i biscotti.

Dopo aver definito il menu faccio una lista delle cose che devo comprare e quando sto per chiudere il computer mi accorgo di una finestra aperta su un sito immobiliare.

Le casa selezionate sono tutte di zona e i prezzi assurdi mi fanno sgranare gli occhi per lo shock.

Perché sta cercando delle case?

E soprattutto a quando risale questa ricerca?

Decido di non pensarci troppo e chiudo velocemente il pc con mille domande per la testa e il cuore che batte ardentemente nel petto.

Prendo i soldi e le chiavi ed esco per recarmi al supermercato ma prima di salire in auto mi giro verso l'abitazione di Tom. La scruto, osservo ogni dettaglio, contemplo ogni colore e forma ma il problema è che questa non è casa mia. Non c'è niente di mio all'interno, solo pochi ricordi tristi causati dal mio passato, solo sorrisi tristi e lacrime disperate.


Dopo circa due ore ritorno a casa soddisfatta ed esausta.

Ho comprato tutto l'occorrente per la cena e mi sono anche fermata in un negozio per prendere delle candele profumate e dei teli bianchi da mettere vicino alla piscina.

Deve essere tutto perfetto, voglio creare l'atmosfera per parlargli e aprirmi a lui.

Non voglio che sia sempre lui a dimostrarmi il suo amore, non voglio che sia solo lui a prendersi cura di me.

Voglio essere stimata da Tom come io stimo lui, voglio che pensi che sia una donna forte, voglio poter essere un pilastro su cui contare.

Voglio essere la donna che so di poter essere. 

Una donna capace, dolce e premurosa.

La sua donna.



Sento la serratura scattare e il mio cuore inizia a battere sempre più forte.

Per l'occasione ho deciso di indossare un vestito che lascia poco spazio all'immaginazione con dei tacchi vertiginosamente alti e i capelli lisci come spaghetti che ricadono sulla schiena lasciata nuda dalla profonda scollatura. Per il trucco ho optato per qualcosa di leggero sugli occhi e un rossetto rosso fragola che esalta le mie labbra carnose.


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Tom entra dentro casa e dopo pochi secondi alza la testa rimanendo a bocca aperta.

Le luci sono spente e l'intera superficie è illuminata solo dalle candele e dalle luci calde posizionate in alcuni vasi di vetro interno alla sala principale. 

Poi i suoi occhi mi trovano e rimango colpita dall'intensità con la quale mi fissa senza muoversi, senza proferire parola.

Mi guarda dalla testa ai piedi e in quell'instante tanti brividi pervadono il mio corpo facendomi uscire un gemito di piacere e imbarazzo.

"Jane, cosa...succede?" Chiede con voce roca, camminando lentamente verso di me.

"Io...volevo farti una sorpresa" dichiaro agitata.

"Hai organizzato tutto questo per me?" Domanda a pochi centimetri dal mio viso mentre con la mano accarezza il mio collo per poi risalire sulla guancia.

"Ho organizzato tutto questo per il mio fidanzato" specifico maliziosa.

"Il tuo fidanzato è molto fortunato allora" controbatte per poi baciarmi.

Non un semplice bacio ma uno di quelli destabilizzanti, un bacio sensuale, bagnato dal nostro desiderio.

Mi stacco per riprendere fiato premendo la fronte sulla sua.

"Dovremmo mangiare prima che si freddi tutto quanto" dico in affanno.

"Mangiamo" ripete anche lui ansimante. 


Si prospetta una serata interessante, molto interessante. 

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