2. Cambiare Strada

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"Every wall is a door."

Ralph Waldo Emerson





A month later

L'ultimo mese è volato via insieme all'ultimo pezzettino rimasto del mio cuore. Sono stata presa talmente tanto dal lavoro con infiniti turni extra e con l'influenza del piccolo Brian che a malapena riesco a credere di aver avuto del tempo per respirare.

Da quella fatidica sera molte cose sono cambiate. Io sono cambiata. Ho comprato un'auto usata e ho firmato il contratto di affitto per un monolocale che si trova a Stanford. Se tutto va secondo il mio piano mi trasferirò oggi stesso. Ovviamente mio padre è all'oscuro di questo cambiamento repentino. Se lo avesse saputo avrebbe trovato il modo per rinchiudermi in casa e distruggere tutto quanto. Inoltre, il motivo principale per cui ho deciso di andarmene è proprio lui.

Voglio sparire nel nulla, voglio che pensi che io non esista più, perché, alla fine, è questo che ha fatto. Mi ha cancellato poco alla volta ma con decisione e insistenza.

Voglio poter ricominciare, voglio potermi creare una mia dimensione in cui tutto quello che è stato rimarrà sepolto dentro di me. Voglio svegliarmi tranquilla e girare per casa senza sentire il bisogno di nascondermi.

Voglio solo avere una mia vita.

Sono una fenice a cui sono state spezzate le ali. Sono una fenice che piange mentre si sgretola poco alla volta. Sono una fenice di cenere e lacrime che è pronta a risorgere, nonostante tutto.

Mentre carico le ultime valigie nella mia vecchia Jeep sento l'agitazione farsi spazio dentro me. Non ho mai lasciato Cape Cod, non posso sapere come sia la vita fuori da questa piccola città. Non posso sapere se le cose andranno come spero o se sarà l'ennesimo buco nell'acqua.

I soldi che ho da parte dovrebbero farmi respirare per qualche mese ma se non riuscissi a trovare un lavoro in breve tempo sarei fregata.

Potrei cercare qualcosa vicino al campus, alla fine i bar destinati gli studenti sono sempre alla ricerca di nuove figure, considerata l'affluenza. Penso tra me e me mentre salgo in macchina.

Guardo per l'ultima volta il posto che fino ad oggi ho chiamato casa e senza pensarci più di tanto, gli volto le spalle.

Proprio come lui ha fatto con me.

Come può un luogo così familiare farti dal male? Dovrebbe proteggerti, rassicurarti e invece è il luogo che più mi rende vulnerabile.

Il viaggio è tranquillo e mentre ascolto una delle tante canzoni che passa alla radio il telefono segno l'arrivo di una chiamata da parte di Cathy.

"Ehi, ciao bambolina" rispondo alla mia amica facendo trapelare il mio entusiasmo.

"Ehi, come sta andando il viaggio? Ancora non ci credo che stai andando via" Mi domanda con voce preoccupata. E' proprio da Cathy, non ho mai conosciuto una persona come lei. Dolce, premurosa e affidabile. Una persona pura, l'unica che abbia mai avuto il coraggio di avvicinarsi a me senza chiedere niente, senza essere indiscreta.

"Non fare questa voce. Lo sai che avevo bisogno di questo cambiamento. Ti prometto che appena mi sistemerò ci vedremo. Anzi, potresti prenderti un paio di giorni di riposo e venire a stare da me" le dico per rassicurarla.

"Lo so però mi mancherai. Come farò senza di te al Molox?" Sussurra con voce spezzata

"Ce la farai benissimo. Sei la persona più forte che conosca. Poi non sarei sola, c'è Brad. Pensi che non abbia notato gli sguardi che vi scambiate da anni?" La prendo in giro per spezzare l'atmosfera.

"Ma quali sguardi! Sei pazza. Comunque chiamami appena arrivi, ok?" Dice in modo imperativo.

"Come sei brava a cambiare discorso. Ci sentiamo dopo bambola" Chiudo la telefonata con il sorriso sulla labbra e uno strano senza di pace nel cuore.

—————
Dopo circa due ore arrivo a Stanford, stravolta e felice allo stesso tempo. Prima di scendere dall'auto invio un messaggio veloce a Cathy per avvisarla del mio arrivo e per sapere come procede senza di me.

Lascio la mia auto nel parcheggio del palazzo e noto con piacere che si trova proprio davanti al campus.

Da piccola ho sempre sognato di andare a Stanford e anche se non ho potuto realizzare questo sogno nessuno mi vieta di osservare da lontano quella che avrei voluto fosse la mia vita.

Potrò guardare gli studenti che corrono tra una lezione e l'altra, quelli seduti sul prato a parlare e chi, come avrei fatto io, troverà il proprio posto, magari sotto un bell'albero a leggere.

La casa è piccola ma accogliente. Ha una grande vetrata che mi permettere di vedere chiaramente l'università.

La cucina a isola si affaccia direttamente sul salone, facendo risultare lo spazio ancora più grande.

Il divano è perfetto per due persone, potrei addirittura dormirci. La mia camera non è grandissima ma ospita un letto da una piazza e mezza con un armadio a muro molto spazioso. Il bagno si trova direttamente nella mia camera e fortunatamente è stata appena ristrutturato dal proprietario.

Non ho mai visto niente di più bello, ancora non ci credo che vivrò qui per i prossimi anni. Una lacrima di gioia riga il mio volto e dopo tanto tempo, finalmente, mi sento serena con me stessa.

Lo so che dovrei godermi il momento e concentrarmi sulle cose positive di questo cambiamento, ma, dopo tutto quello che ho passato, non riesco a scrollarmi di dosso la paura di sprofondare ancora una volta, di annegare in quei ricordi che la notte annebbiano i miei sogni, di non riuscire ad andare avanti e ricadere in quel tunnel oscuro che da sempre mi perseguita.

Passeggio per non so quanto tempo nel giardino del campus che quasi mi sembra di farne parte. La voglia di farlo era talmente tanta che ho deciso di rimandare la spesa e le pulizie in un secondo momento.

I miei pensieri vengono interrotti da due occhi profondi ed ipnotizzanti. Un ragazzo seduto su un muretto, insieme ad un gruppo di amici, mi sta fissando con intensità e, appena si accorge che anche io lo guardo, mi stupisce sorridendomi.

Forse ha capito che non faccio parte di questa università, penso con una strana agitazione.

Dopo pochi secondi ritrovo un briciolo di lucidità e decido di abbassare lo sguardo per poi correre come una pazza verso la mia nuova casa.






💫Spazio autrice 💫

Ciao, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.

Cosa succederà? Ma soprattutto... a chi apparterranno quegli occhi profondi che hanno sconvolto la nostra Jane?

Ditemi la vostra.

Facciamo diventare questo libro, il nostro libro❤️

Way outDove le storie prendono vita. Scoprilo ora