47. Mexico

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Jane

"Believe you can and you're halfway there"

Theodore Roosevelt


Sono giorni che il mio stato d'animo muta rapidamente e, quasi sempre, senza un motivo specifico. Bastano 5 minuti per annientare la mia felicità ed altrettanti per rendermi euforica.

Per tutta la durata del volo non ho fatto altro che pensare agli ultimi mesi, alla mia vita, a quanto ingiustamente io non riesca a trovare un equilibrio, una calma interiore che mi permette di andare avanti.

Ormai credo di essermi abituata a vivere così, in continue situazioni spiacevoli che vengono poi annullate dalla tenacia e determinazione di Tom. Sono imprigionata in un vortice dal quale non riesco ad uscire. 

Inutile illudersi, sono perfettamente consapevole che se non fosse stato per lui, probabilmente, sarebbe stato peggio di così. Non avrei avuto la possibilità di respirare attimi di pace e di assaporare un po' di normalità.

Ma ciò nonostante, il mio pensiero si focalizza sempre e solo sugli aspetti negativi, sul fatto che la mia vita complicata e scombussolata abbia risucchiato anche quella di Tom, costringendolo a rinunciare ad una quotidianità che, per ovvi motivi, io non potrei mai dargli.

Dipendo completamente da lui e neanche se ne rende conto.

E' l'unica persona della quale mi fidi ciecamente, il mio punto di riferimento, la spalla che non ho mai avuto e che sarà sempre pronta a sorreggere il peso spropositato dei miei pensieri e delle mie agonie.


Non appena il taxi si ferma, davanti al nostro resort, rimango spiazzata dalla magnificenza del posto.

Si capisce perfettamente che si tratta di un hotel di lusso. Il color bianco è predominante e si combina con dei dettagli oro e neri in tutta la struttura. La hall è infinita e grazie al design minimal gli spazi sembrano ancora più ariosi.

Percorro l'interno della reception, sempre al fianco di Tom, guardando ogni angolo di questo posto incantevole per imprimerlo saldamente nella mia mente

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Percorro l'interno della reception, sempre al fianco di Tom, guardando ogni angolo di questo posto incantevole per imprimerlo saldamente nella mia mente.

"Salve signori, benvenuti al Topic Resort Luxury e Spa" afferma cordialmente la receptionist.

"Salve, avremmo una prenotazione" controbatte Tom.

"Può dirmi il nome" chiede la signora.

"Brown" dichiara.

"Attenda un secondo....eccovi qui. Sì, il signore e la signora Brown. Vi abbiamo riservato la suite con la vista sul mare come da richiesta. Il numero della camera è la 517. Carlos vi accompagnerà e penserà ai bagagli" spiega la donna facendomi provare una strana, anzi stranissima sensazione allo stomaco etichettandomi come la signora Brown.

"Grazie mille. E' possibile prenotare la cena in camera, siamo molti stanchi a causa del viaggio" domanda Tom.

"Certo signore, troverà il menu all'interno della stanza e chiamando il numero 221 potrà richiedere tutto quello che vorrà" risponde la donna sorridendo.

"Perfetto, grazie mille" dice Tom per poi voltarsi verso di me sorridente e tranquillo.

"Andiamo?" Chiede con premura.

"Sì, certo. Andiamo" dico con voce roca.


Ogni giorno che passa desidero quest'uomo sempre di più. La sua compostezza, il suo modo di gestire con facilità ogni situazione mi affascina in un modo indescrivibile. Lo voglio da morire, desidero baciarlo, toccarlo come non mai.

"O mio Dio" dico appena varco l'ingresso della camera.

Non sono mai stata in una camera del genere, forse non l'ho mai vista neanche nei film. Sembra una casa con un enorme salone all'ingresso, due camere matrimoniali con i rispettivi bagni, una cabina armadio che farebbe invidia a tutte le donne ed un terrazzo che affaccia proprio sul mare.

"Ti piace?" Domanda Tom alle mie spalle.

"Stai scherzando? Non so cosa dire" affermo sincera.

"Sono contento Jane. Ormai sono felice solo quando lo sei anche tu" rivela e le sue parole arrivano dritte al mio cuore, colmandolo di stupore e gioia.

"Sei fantastico, non ti merito" dichiaro guardandolo negli occhi.

"Strano, io penso lo stesso di te" controbatte accarezzandomi la guancia destra.

"Tom i-io ho bisogno di..." cerco di dire in modo sensuale disegnando sul suo petto dei piccoli cerchi con le dita.

"Cosa Jane? Cosa vuoi?" Chiede guardandomi con desiderio.

"Non so cosa mi stia succedendo...ma ho sempre voglia...di te" dico imbarazzata.

"E cosa vorresti nello specifico?" Gioca come solo lui sa fare.

"Vorrei... toccarti, assaggiarti. Vorrei sentire le tue mani sul mio corpo. Vorrei..." affermo senza mai smettere di toccarlo.

"Dio Jane, mi farai impazzire" dice per poi prendermi in braccio ed incollare le sue labbra alle mie con un bacio bisognoso e decisamente sopra le righe.

"Nella doccia?" Chiedo staccandomi per riprendere fiato.

"Ai tuoi ordini" risponde aprendo la porta del bagno con un calcio portandomi ancora in braccio.


Mi spoglia con lentezza, osservando ogni centimetro del mio corpo con lussuria. Bacia la mia pelle avidamente, rivendicandomi ad ogni schiocco. Lo guardo completamente offuscata dal desiderio per poi aggrapparmi ai suoi capelli quando mi spalanca le gambe.

"Cosa vuoi?" Chiede in ginocchio davanti a me.

"Baciami" dichiaro ormai priva di ogni forma di pudore.

Lecca il mio punto sensibile, alternando movimenti lenti con altri più decisi che mi costringono a chiudere gli occhi per il troppo piacere e a buttare la testa all'indietro completamente frastornata.

"Vieni per me Jane" ordina prima di continuare la sua piacevole tortura, aiutandosi anche con la mano.

Il mondo intorno a me sembra fermarsi, i rumori cessare, le paure svanire e l'unica cosa che percepisco è un'intensa ed incontrollata ondata di calore che cresce nel basso ventre.

Pochi secondi e raggiungo uno degli orgasmi più belli della mia vita. Secondi in cui il mio corpo trema incessantemente, il mio cuore batte determinato e i miei pensieri smettono di opprimermi. 

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