Tom
Questa mattina mi sono svegliato con il piede sbagliato.
Mike ha fatto parecchio casino mentre si preparava per andare a lavoro e quindi, controvoglia, mi sono dovuto alzare anche io.
Mentre faccio colazione, avvolto dal silenzio della casa, non riesco a smettere di pensare a quanto accaduto ieri sera.
Sono andato da Jane perché aveva dato appuntamento a Kira al ristorante dopo cena e quando alle 23.30 non l'ho vista arrivare ho capito che qualcosa non andava.
Aveva gli occhi gonfi dal pianto, annebbiati da una luce tenebrosa e il corpo stanco e tremante. Sembrava sfinita e quando ho visto quel segno violaceo sul braccio ne ho compreso il motivo. Non sono riuscito a controllarmi, le ho urlato contro come se la colpa fosse sua, come se fosse lei quella sbagliata.
Avrei reagito così per qualsiasi ragazza, non tollero la violenza, figuriamoci su una donna. Sono un tipo abbastanza tranquillo se non vengo provocato e in vita mia sono stato protagonista di pochissime risse, la maggior parte delle quali, nate per colpa dei miei amici.
Chi può averle fatto una cosa simile? Forse un ex fidanzato?
Al solo pensiero il nervosismo mi divora.
Devo parlare con Kira, forse lei potrà darmi alcune spiegazioni ma non voglio essere indiscreto e non voglio causarle problemi.
Ieri, dopo averla stretta tra le mie braccia, dopo averla toccata, annusata e cullata mi sono sentito imprigionato in un vortice di emozioni mai provate prima.
Sensazioni causate probabilmente dalla situazione totalmente nuova per me.
Cerco di non pensare a quanto successo e mi faccio una doccia fredda prima di uscire per incontrare mio padre.
Non abbiamo mai avuto un grande rapporto. E' un uomo particolare e complesso, sempre alla ricerca della perfezione. Pretende il massimo da tutti, soprattutto da me.
Una volta laureato dovrò andare a lavorare nell'azienda di famiglia, la Brown Corporation. Questi sono i piani da quando sono venuto al mondo.
Inutile dire che non avevo pensato al mio futuro in questi termini però nella vita si devono fare delle scelte e io, a malincuore, ho dovuto assecondare il volere di mio padre.
Se non avessi accettato, non mi sarei potuto permettere una casa da 800.000 mila dollari all'età di 21 anni.
Se non avessi accettato, mio padre mi avrebbe fatto terra bruciata in qualsiasi altra società finanziaria. Il suo nome fa un certo effetto tra i più importanti businessman d'America, il suo potere lo rende affidabile e temibile allo stesso tempo.
In poche parole...non avevo scelta.
I miei genitori sono divorziati da molti anni, e stranamente la cosa non mi disturba. Crescendo ho capito che se due persone non si amano è inutile fingere e farsi del male a vicenda, così quando otto anni fa si sono separati sono stato felice, specialmente per mia madre.
Ho un bellissimo rapporto con lei anche se la vedo poco per colpa della distanza.
Vive a New York a causa del lavoro, e di solito vado a trovarla per le vacanze di natale o nel periodo estivo. Negli anni si è fatta strada nell'ambito immobiliare, fino a diventare l'agente più richiesto di Manhattan. Sono orgoglioso di lei e la stimo molto.
Ovviamente ogni uomo che vale la pena di essere temuto deve avere al suo fianco una splendida donna, una di quelle presenze impeccabili da poter sfoggiare alle cene di beneficenza. Per questo tre anni fa, Bill Brown, mio padre, ha incontrato Dafne, una donna di 40 anni con la quale condivide il suo tempo libero e soprattutto...i soldi.
Mio padre è una di quelle persone che pensa di risolvere qualsiasi faccenda con il denaro. Se sei triste, arrabbiato o depresso, lui trova sempre il modo per tirarti su di morale: un soggiorno a 5 stelle in qualche isola sperduta nel mondo, non degnandoti mai della sua presenza. Troppi impegni lavorativi e poco tempo per la famiglia.
Guido la mia Mercedes-Benz G63 AMG, il regalo per il diploma, quando la testa vola, ancora una volta, a Jane, ai suoi occhi verdi e alle sue labbra così perfette.
Scuoto la testa per scacciare via quell'assurdo pensiero e proseguo dritto per la mia strada.
Da solo.
Come sempre.
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Way out
Romansa[COMPLETA] Non avevo niente. Navigavo nella notte in cerca di uno spiraglio di luce. Poi ho incontrato lui. Due occhi verdi petrolio che mi hanno destabilizzato, mettendo tutto quando in discussione. Tom Brown ha sconvolto il mio mondo ma purtr...