17. cotto e ferito

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Anastasia rimase a fissare Kora, sforzandosi di non lasciarsi prendere dal panico. «Come sarebbe a dire che non c'è?»
«Kora è veramente dispiaciuta, signorina Anastasia»
«Si, questo me lo hai già detto» sbuffò lei. «Quando è uscito?»
«Stamattina presto, signorina Anastasia» raccontò allora l'elfa. «Padrona Narcissa è scesa dai suoi appartamenti all'alba, ha chiesto a Kora di servire la colazione a lei e a padron Draco di fretta, e poi sono usciti dal camino»
Anastasia alzò gli occhi al cielo. Uscito con Narcissa. Dimenticando l'appuntamento con lei per pranzo. Lasciandola quasi un'ora ad aspettarlo a St. James's Park. Perché era uscito con sua madre.
Le sembrò quasi di vedere la faccia di Robert di quando le diceva "te l'avevo detto". E lei avrebbe solo dovuto stare zitta, perché se avesse potuto, Robert glielo avrebbe detto. L'avrebbe messa in guardia in ogni modo possibile, invece lei era rimasta ad aspettare Draco Malfoy per quaranta minuti, e nessuno l'aveva mai davvero messa in guardia.
«Grazie, Kora» si sforzò di dire, allontanandosi dai suoi pensieri. «Potresti per favore fargli notare, quando torna, che gli ho regalato un telefono apposta per avvisarmi in queste occasioni?»
«Il telefono babbano di padron Draco è rimasto a casa, signorina Anastasia, Kora lo ha sentito suonare moltissime volte»
Anastasia strinse i pugni, conficcandosi le unghie nel palmo della mano fino a farsi del male. «Perfetto» sputò. «Allora puoi per favore ricordargli che aveva appuntamento con me per pranzo?»
«Kora lo farà, signorina Anastasia»
«Ti ringrazio» le rispose allora lei. «E se ti capita, digli che è un vero cafone»
«Kora non può dire queste cose al padrone!» si spaurì lei.
Anastasia annuì. «Beh, tu pensalo» le disse allora. «E non passerai inosservata, te lo assicuro» sforzandosi di regalare a Kora un sorriso cordiale, chinò leggermente la testa da buona Black, a mo' d'inchino. «Ti auguro una buona giornata, Kora» detto ciò, voltò i tacchi e non ascoltò nemmeno la risposta dell'elfa, mentre camminava a passo svelto verso il cancello.

«Tua sorella sta bene?»
«Dimmelo tu, è tua moglie»
Fred alzò gli occhi al cielo, con in mano una scatola piena di filtri d'amore Tumistreghi. «Intendevo Anastasia. Mi sembrava parecchio giù, oggi»
Robert annuì, avvicinandosi per aprire la scatola e incantare le boccette perché si sistemassero nei contenitori da esposizione. «Ha detto ... che si era liberata per pranzo e aveva bisogno di un po' di compagnia» raccontò. «Anche a me è sembrata giù, ma quando le ho chiesto cosa avesse, ha detto che non era nulla di importante»
Fred raccolse al volo una boccetta di filtro d'amore che stava per cadere a terra.
«E poi, abbiamo visto Malfoy e mammina»
Il rosso strabuzzò gli occhi. «Davvero?»
«All'angolo di Robivecchi, verso Nocturn Alley, ovviamente» continuò Robert. «E ...» sospirò e con espressione corrucciata, guardò Fred.
«E?» lo incitò il rosso.
«Non mi è piaciuta, la faccia di Malfoy»
«Malfoy?» esclamò Ron riemergendo dal magazzino, seguito da George.
«Non ti è mai piaciuta la faccia di Malfoy» gli rispose George, lanciando al gemello un'altra scatola di filtri appena preparati da sistemare negli espositori.
«Anche questo è vero» gli sorrise Robert, aprendo quel secondo scatolone. «Ma, ecco, lui e Anya si sono guardati, per una frazione di secondo»
«Wow» lo schernì Fred. «Si sono addirittura guardati
Ron rise e George diede un colpo di bacchetta a un cumolo di polvere perché sparisse immediatamente.
«È una cosa strana, da spiegare»si giustificò Robert.
«E per quanto, esattamente, si sono guardati?» domandò quindi Fred, senza guardarlo per evitare di ridere insieme a Ron.
«Mezzo secondo»
«Allora è grave!» lo schernì ancora George.
«Già» sorrise Ron. «Dovresti chiamare il Dipartimento Sguardi Involontari»
«Non mi state prendendo sul serio» finse di offendersi Robert.
«Certo che ti sto prendendo sul serio» lo riprese quindi Fred. «Infatti spero che il racconto vada avanti»
«No, beh ... lui poi mi ha fatto un cenno di saluto e sono spariti verso Nocturn Alley»
«E Anastasia?» domandò Fred.
«Li ha seguiti?» sorrise George.
Robert tirò all'amico una boccetta di filtro d'amore, e lui l'afferrò al volo ridendo. «La mando a tua sorella?»
«Credi davvero che ne abbia bisogno?» sorrise Ron, quando George passò la boccetta a lui. «Forse ne ha bisogno Malfoy, ora che anche la Greengrass l'ha piantato»
«La Greengrass l'ha mollato?» s'interessò Robert.
«Mesi fa, amico» gli rispose Fred.
«Oh, scusami se non leggo Il Settimanale Delle Streghe»
«Ma io non lo leggo, infatti» gli rispose Fred, facendo Evanescere lo scatolone. «Io l'ho sposato, Il Settimanale Delle Streghe»
Ron rise di nuovo e George si avvicinò a Fred e Robert per controllare che le varie boccette dei filtri fossero a posto. «E comunque» aggiunse Fred, annuendo soddisfatto. «Io non mi stupirei»
«Di aver sposato Il Settimanale Delle Streghe?» lo incalzò Ron.
«No, per Anastasia» rispose Fred paziente. «Insomma, tu forse non te ne rendi conto, Robert, ma tua sorella è davvero bella, ed è dannatamente giovane, il che forse la rende ancora più bella, soprattutto agli occhi della nostra generazione» spiegò. «Non mi stupisce per niente che abbia attirato uno sguardo di Malfoy. Così come non mi stupisce che lui e sua madre girino ancora per Nocturn Alley»
«Ha ragione» gli diede subito man forte il gemello. «E poi, quella ragazza è quasi più famosa di Harry, ormai»
«Questo è vero» aggiunse Ron.
Robert si strinse nelle spalle e scosse la testa.
«Dai, dillo» lo schernì George.
«Che si sente vecchio?» scherzò Ron.
«O qualcosa come "è cresciuta così in fretta"?» diede loro corda Fred.
Robert li mandò a quel paese con un gesto e loro scoppiarono a ridere, e lui non poté fare a meno di seguirli.

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