26. vivi e lascia vivere

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«Lo sai che non mi piacciono i tirocinanti» si stava giustificando Sirius Black, sul vialetto verso casa.
«Non ho detto che ti devono piacere» replicò sua moglie, cercando le chiavi nella sua storica borsa tracolla. «Ho detto che dovresti trattarli meglio! O quantomeno evitare di affidargli solo le scartoffie che tu non hai voglia di compilare!» sbuffò. «Non saremmo diventati gli Auror che siamo, se Malocchio ...»
«Nessuno di noi sarà mai un insegnate al pari di Malocchio, Martha, per Godr – oh!»
Sirius estrasse di getto la bacchetta e la puntò senza timore verso l'intruso che aveva allertato i suoi sensi canini.
A pochi metri da lui, in piedi e con le mani alzate in segno di resa, l'ultimo erede Malfoy li guardava con aria mortificata. Non solo era, tecnicamente, nella loro proprietà, ma non sembrava esserci finito per caso. Il dondolo dietro di lui si muoveva avanti e indietro, a conferma del fatto che si fosse alzato di scatto per la sorpresa.
Sembrava proprio essere lì per scelta, e soprattutto, sembrava intenzionato a rimanerci.
Martha posò delicatamente la mano su quella del marito per costringerlo ad abbassare la bacchetta.
«Buonasera, Draco» disse poi con tono cordiale.
Sirius ringraziò in silenzio Merlino e Morgana per aver sposato la regina del sangue freddo.
«Chiedo scusa» si giustificò subito il biondo. «Non volevo spaventarvi, né tantomeno origliare»
«Credo che tu ti sia perso, ragazzo» gli disse allora Sirius.
«No, affatto» rispose Draco.
«Beh, allora credo che tu abbia sbagliato casa» ringhiò Sirius. «Kayla non vive con noi da parecchio, e lasciatelo dire, sei un pochino in ritardo»
Sentì Martha accanto a lui alzare gli occhi al cielo. Ramanzina in arrivo.
«C'è qualcosa che possiamo fare per te, Draco?» domandò allora lei, ignorando il marito.
«Vorrei parlare con Anastasia» spiegò il giovane.
«Anastasia?» sputò Sirius. «La mia Anastasia? Voglio dire, la mia ... la mia bambina
Martha annuì con dolcezza. «Certo, Draco, non mancheremo di dirle che sei qui»
«Parla per te!» rispose Sirius in falsetto. «La mia bambina! Draco Malfoy! Un'altra volta!» si voltò di nuovo verso il biondo, senza nascondere di essere sconvolto, mentre i boccoli ancora perfetti gli incorniciavano il viso. «Tu hai proprio deciso di farmi uscire di testa, ragazzo! Prima Kayla e adesso Anastasia! Meno male che non abbiamo altre figlie femmine, altrimenti ...»
«Altrimenti il tuo cuore non reggerebbe, Sirius» lo interruppe Martha, posandogli una mano sulla spalla per spingerlo verso l'ingresso di Villa Black. «Sono sicura che ci rivedremo presto, Draco» gli disse con un cenno della testa, mentre si allontanavano.
«Ma che diamine vai blaterando?» s'indispettì Sirius. «Insomma, hai capito? Malfoy! Di nuovo! È una maledizione!»
Martha raggiunse la porta di casa. «Vivi e lascia vivere» gli disse, scuotendo la testa.
«Oh, hai rotto le palle, con il tuo mantra da hippy!» si lamentò lui. «Abbiamo lasciato vivere Anastasia così tanto che ci siamo trovati Draco Malfoy in giardino, Martha!»
«Ti devi calmare» gli ordinò, puntandogli addosso le chiavi di casa. «Anastasia ha la testa sulle spalle, e lo sai anche tu»
«Tu e il tuo mantra del cazzo!» si lamentò lui. «Guarda cosa è successo, a lasciarla vivere! È andata a lasciarsi vivere con il figlio di Narcissa!»
«Senti, Sirius, io ne so quanto te» spiegò la moglie. «Quello che so è che quel ragazzo ...»
«Quel ragazzo è Draco Malfoy
«Non m'importa di chi è! So che sta aspettando seduta sul dondolo nel nostro giardino con espressione mortificata e so che sicuramente ad Anastasia non servirà a nulla vederti così scosso!»
«Ma è giusto che mi veda scosso! Martha, io sono scosso! Hai sempre voluto ch fossimo sinceri con i ragazzi: io sono scosso! E ritengo giusto che nostra figlia lo sappia e che ...»
«E immagina quanto possa essere scossa lei» rispose Martha, abbassando la voce. «Adesso fai un respiro profondo, ti metti la più bella delle tue facce toste e vai a consolare la tua bambina, perché quella era la faccia di uno che l'ha fatta grossa, e se lui sta così, immagina come possa stare lei»
Sirius si ritrovò a dover eseguire l'ordine, costringendosi a ben più di un respiro profondo. Si appoggiò al muro, chiuse gli occhi, e respirò così profondamente da essere sicuro di aver capito l'esatta dimensione dei suoi polmoni. Quando aprì gli occhi, Martha lo stava guardando il suo sguardo più dolce ed orgoglioso. «Sei pronto?»
«Andiamo» disse. Rubò le chiavi dalla mano della moglie, e spalancò la porta di casa.

Ciò che trovò, lo avrebbe costretto a sorridere in un qualsiasi altro momento.
Dalla cucina, un profumo che poteva promettere solo cose buone. In salotto, Harry se ne stava seduto con le gambe incrociate sul divano e un pacchetto di patatine in mano. All'altro capo del divano, Anastasia era seduta con le gambe sopra a quelle del fratello, i capelli umidi da doccia e un pigiama composto da una felpa oversize e dei pantaloni felpati di una marca babbana che Nicole adorava. Robert, con la camicia ancora perfettamente abbottonata e la barba sempre più curata, teneva un braccio attorno alle spalle della sorella, e sembrava intrattenere con Harry una conversazione fintamente superficiale sull'ultima formazione del Puddlemore United, e la TV era accesa su qualcosa che nessuno stava davvero guardando.
«Parola mia, fratello, non si arriva da nessuna parte con un Battitore in quella posizione» stava dicendo Robert. «Andava messo almeno cinque metri più a destra!»
«Io direi anche dieci» si annunciò Martha, con un sorriso. «Chi sta cucinando?» domandò poi, indicando la cucina vuota.
«È un nuovo incantesimo di Fred» raccontò Robert. «Era qui con noi fino a un quarto d'ora fa»
«Ricordami di ringraziarlo!» rispose allora Martha. Con un gesto abitudinario, iniziò a sfilarsi il cappotto, e immediatamente Sirius, con un gesto altrettanto abitudinario ma sempre gradito, la aiutò e lo ripose sul solito appendiabiti, che ringraziò con un gesto.
«E anche di dirti di insegnartelo» aggiunse Sirius, levandosi anche il suo cappotto. «Allora, ehm ...»
Fu immediatamente fulminato dalla moglie. I figli notarono quel gesto, e si irrigidirono notevolmente.
«Fai parlare me» ordinò di nuovo Martha.
«No, no» protestò Sirius. «Sono calmo, calmissimo»
Anastasia abbassò la testa come un cucciolo impaurito: era più che ovvia la piega che avrebbe preso quel discorso. Robert la strinse a sé e Harry si schiarì la voce, mettendo il muto alla televisione.
«Vostra madre dice che devo lasciarvi vivere»
«Sirius, ho detto che parlo io» il tono di voce di Martha era notevolmente salito, e lui sapeva cosa volesse dire: si stava arrabbiando. Lasciò che si avvicinasse al salotto e si sedesse sul preziosissimo tavolo regalato da Rosalie in una vita precedente. «Anastasia, tesoro, io e papà non abbiamo potuto fare a meno di notare che un bel biondo alloggia nel nostro giardino e chiede di parlare con te»
«E non un – ehi, aspetta, hai detto bel biondo?»
«Non mi sembra di averti dato diritto di parola, Sirius Black» ringhiò Martha. Poi, in una frazione di secondo, recuperò il tono dolce di prima. «C'è qualcosa che vorresti dirci?»
«Tipo il perché?» sputò Sirius.
Martha si voltò verso il marito e lo guardò in cagnesco, senza proferire parola.
Poi, con lentezza, tornò a guardare la figlia.
Lei aveva le lacrime agli occhi e Robert le accarezzava i capelli.
«Mi dispiace, mamma» sussurrò la più giovane.
«Non hai nulla di che dispiacerti, è lui quello seduto sul dondolo che chiede udienza» rispose lei con un sorrisetto malandrino. «Voglio sapere se c'è qualcosa che possiamo fare per te»
«Che possibilmente non abbia a che fare con il 'vivi e lascia vivere', perché inizia a darmi la nausea»
«Sirius» lo richiamò secca la moglie.
«Oh, mi sono rotto!» replicò lui avvicinandosi e prendendo posto accanto alla moglie. «È figlia tua quanto mia!» allungò una mano verso Harry, che gli avvicinò il pacchetto di patatine. «Sono tuo padre, per Morgana, e noi siamo la tua famiglia: abbiamo il dovere, il diritto e anche il piacere di proteggerti» si cacciò in bocca tre patatine e finse di sistemarsi in una posa più o meno composta.
«Grazie, papà» rispose lei, con voce tremante. «Ma non c'è niente che voi possiate fare»
Sirius rimase spaesato da quella risposta. Cercò lo sguardo degli altri due figli, e poi si alzò. «Bene, allora gli dirò di andarsene»
«No» risposero i tre all'unisono.
«Non dargli più attenzioni di quante non ne abbia già ricevute» suggerì Harry.
«Prima o poi, uno dei due si stancherà» continuò Robert.
«Uno dei due?» domandò Anastasia.
«Beh, non so come tu faccia» rispose lui. «Io morirei dalla voglia di sentirlo mentre si arrampica sugli specchi per pararsi il c-»
«Vacci tu, allora» lo interruppe la ragazza.
«Magari» rispose il primogenito. «Ma la mamma mi rinnegherebbe»
«Esatto» sorrise Martha. In quel momento, il forno li chiamò dalla cucina. «Beh, è pronto da mangiare, qualsiasi cosa sia»

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