20. quello che conta

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«Perché non hai portato il tuo biondo?» domandò Lyall con aria scocciata, sedendosi all'ultima sedia libera del loro tavolo ai Tre Manici di Scopa.
«Non ... non gliel'ho chiesto» ammise Anastasia, abbassando la testa. «Avreste voluto?»
Ted annuì, passandosi una mano nei capelli, quel giorno argentati.
«Quindi eravate sinceri, la scorsa settimana?»
«Certo che eravamo sinceri» la rassicurò il Tassorosso.
«Altrimenti non gli avremmo dato la nostra benedizione» si strinse nelle spalle Lyall.
«Se avessimo finto, Anya, non saremmo dei veri amici» le spiegò Ted. «Ma la nostra approvazione è vera quanto la nostra amicizia»
Anastasia sorrise di gusto. «Anche voi gli siete piaciuti»
«Ci mancherebbe altro» sbuffò Lyall. «Noi non possiamo non piacere»
La ragazza scosse la testa. «Qualcuno ha intenzione di dirmi con chi è uscita quella Grifondoro di mia cugina?»
«No» risposero i Lupin all'unisono.
«E poi, non me lo ricordo» ammise Lyall. «So solo che è Corvonero ed è uno dei preferiti di Neville»
Anya alzò le sopracciglia. «Christopher Goldman?»
«Ecco come si chiamava»
«Era la sua cotta al primo anno, come hai fatto a dimenticartene?»
«Beh» sorrise Ted. «Non posso darle torto. È simpatico e ha un bel sedere»
«Oh, allora è da sposare» lo prese in giro Lyall. «Queste sono le qualità principali»
«Si vede che sei etero» gli rispose il fratello con superiorità. «A proposito, anche Draco ha-»
«Non voglio sapere se gli hai guardato il sedere, Ted»
«È stato inevitabile» sorrise Ted. «Ed è anche per questo che è stato promosso a pieni voti»
«Questa conversazione finisce qui» si sforzò di non ridere Anya.
«Nicole è d'accordo con me»
«Ted!»
«Va bene, va bene» rispose lui, alzando le mani in segno di resa. «Posso dire l'ultima cosa?»
«No»
«E io la dico lo stesso»
Anastasia incrociò le braccia con sguardo dissentito.
«Molto meglio di Edward» decretò Ted, mentre il fratello scoppiava a ridere attirando l'attenzione di tutto il locale.

«Aaaaaaargh!»
Draco saltò in piedi dal divano su cui era seduto con Blaise, trovandosi a correre su per le scale della Malfoy Manor seguito dall'amico, entrambi con la bacchetta in mano. In pochi secondi, raggiunsero l'ingresso della stanza padronale.
«Anastasia!» gridò il biondo, mentre Blaise correva verso la finestra spalancata per sporgersi e controllare che non ci fosse niente – o nessuno – di insolito nel parco, Draco spalancava la porta del bagno con un calcio.
Ciò che trovò, però, non era niente per cui valesse la pena allarmarsi tanto.
Anastasia era in piedi davanti allo specchio, in accappatoio, con i capelli ancora umidi e un'espressione terrorizzata.
«Porco Salazar, ti sembra il caso di-»
«Non mi è uscito!» si lamentò lei. «Guarda! Boccoli, sono piena di dannati boccoli da Black
«Che cosa non ti è uscito?» domandò titubante il biondo.
«L'Incantesimo Lisciante, naturalmente!» si lamentò di nuovo lei.
«Posso?» domandò Blaise, titubante, alle spalle di Draco.
«Non è niente di che» sbuffò Draco. «Pensavo ti fossi fatta male o che fosse entrato qualcuno in casa, cazzo!» la sgridò. «Anastasia, Merlino, pensavo fossi in pericolo, pensavo fosse qualcosa di grave
«Ma è qualcosa di grave!!» strillò lei. «Insomma, guardami! Merlino e Morgana, sembro Kayla
A quel punto, Blaise si spinse sulle punte per guardare oltre le spalle di Draco e si sforzò di trattenere una risata, riuscendo malamente nell'impresa.
Draco si portò le mani sui fianchi. «Mi sono spaventato» ripeté.
«Anche io sono spaventata!» ringhiò Anastasia. «Sembro Kayla!»
«Sei molto più bella di Kayla» rispose lui, abbassando la voce.
«Lo dici solo perché sono isterica!»
«Oh, certamente!» rispose lui alzando di nuovo il tono di voce. «Perché sono proprio il genere di mago che dice cose solo per compiacere!»
«Allora non dire fesserie, testa di troll» disse lei acida, allacciando le braccia sul petto. «Devo andare da Walburga»
«Da chi?!»
«Da Walburga, a Grimmauld Place! Lei è l'unica che sa come rimediare a queste cose!»
Draco corrucciò la fronte. «Walburga è ...»
«Lo so che è morta, lo so, ma il suo quadro sa come sistemare i miei capelli!» ringhiò ancora lei.
«Walburga Black?!» domandò lui in un tono isterico ormai quanto il suo.
«Morgana, quante altre streghe con questo nome di merda pensi che potrei conoscere?!»
«Ti devi calmare» le ordinò lui.
«Tu ti devi calmare» sputò lei. «Io devo andare da Walburga»

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