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Una ragazza molto bella mi viene in contro. «Ciao!» dice sorridendo e tendendomi la mano. «Tu dovresti essere Marika, giusto?»
«Giusto. E tu sei?»
«Justine.»
«Francese?»
«Non proprio, sono nata a Parigi, ma i miei genitori sono americani.»
«Senti, Justine, io sono disposta a tutto pur di lavorare.»
«Okay...»
«E ti dico che potrei fare la cameriera, o la barista, o anche la Pole Dance. Non sono una ragazza che si fa scrupoli nello spogliarsi davanti a tutti rimanendo con solo un perizoma striminzito color carne e il seno scoperto.»
So di aver pensato che non avrei mai fatto la Pole Dance, ma se il modo più veloce di fare i soldi è quello, allora lo farò. Diciamo che mi farò coraggio e soprattutto dovrò fare un corso accelerato. «Wow! Non hai peli sulla lingua. Parli sempre così alle persone?»
«In che senso?»
«Che sei schietta e dici sempre quello che pensi. Sei una di quelle persone?»
«Sì, ci sono dei problemi al riguardo?»
«Non per me. Ma forse il titolare del locale non ne sarebbe molto felice. Tiene molto ai suoi clienti.»
«Allora cercherò di fare attenzione. Cercherò di esprimermi al meglio, o magari stare zitta.»
«Brava ragazza. Sai già dove alloggiare?»
«No, ma accetto consigli.»
«Il titolare del locale, ha anche un hotel più avanti. Tieni.» mi consegna la chiave della sua stanza. «Starai da me per il momento.»
«Grazie.» sorrido mentre prendo la chiave.
«Quando sarai entrata per bene nelle grazie del suo socio, allora potrai prendertene una tutta tua.»
«E quanto costerà la stanza?»
«Niente. Perché sarai una sua dipendente.»
«Wow!»
«Vai adesso.» mi spinge per le spalle fuori dal VEGAS. «Fatti trovare qui alle 22 in punto. A loro non piacciono le ritardatarie.»
«Capito.»
«Bene.»
«Justine!» la chiamo prima di uscire.
«Dimmi.»
«Come mi vesto?»
«Ci sono dei negozi dentro l'hotel. Comunque devi essere sexy se vuoi fare subito colpo sul socio. Anche l'aspetto fisico conta e non solo la bravura.»
«Il titolare non c'è stasera?»
«No. Non viene quasi mai.»

Cavolo!

«Vado, grazie per il consiglio.»
«Prego.»

Con il mio zaino in spalla entro nell'hotel più lussuoso di tutta Las Vegas. Sto per salire a piedi al primo piano, quando il ragazzo della reception mi ferma.
«Mi scusi signorina, dove sta andando?» Torno indietro e mi avvicino.
«Devo andare nella camera numero 1.» gli agito la chiave davanti agli occhi
«E posso sapere come ha avuto questa chiave?» mi squadra dalla testa ai piedi. «Me l'ha data Justine. La ragazza che...»
«So chi è.» continua a guardarmi come se fossi una barbona. Di certo non ha tutti i torti.
«Posso salire adesso?»
«Sì, salga pure.»

Apro la porta e quello che vedono i miei occhi mi lasciano di sasso.
Oh. Mio. Dio!
Una suite.
Devo dire che si tratta bene la ragazza.
Faccio una perlustrazione della camera, più che una perlustrazione curioso.

Devo essermi appisolata. Guardo l'ora sul cellulare e vedo che sono le 21, e io sono ancora circondata da un morbido asciugamano sul corpo e uno sulla testa che mi avvolge i capelli.
Devo vestirmi sexy?
E con cosa che non ho niente nello zaino e i soldi sono assenti?
Per non fare tardi, prendo dei pantaloncini di jeans corti, una canottiera e purtroppo scippo dalla scarpiera di Justine un paio di sandali argentati. Molto sgargianti, troppo, anche per come sono vestita. Mi asciugo i capelli e poi mi do una lieve spruzzata di profumo che c'è dentro il mobiletto del bagno di Justine. Mancano cinque minuti alle dieci, ma per fortuna entro in tempo da farmi guardare dalla mia collega con uno sguardo sottile.
«E quello tu lo chiami abbigliamento sexy?»
«Lo so, ma non avevo abbastanza soldi per comprarmi qualcosa di decente.»
«Già che c'eri potevi metterti anche qualche mia maglietta che si addiceva ai sandali. Per questa volta sei perdonata, ma dobbiamo andare. Devo farti conoscere il socio in affari.»
Senza fiatare la seguo fino a che non raggiungiamo un lungo corridoio e alla fine c'è una porta.
Ci siamo, sto per conoscere uno dei soci del locale. Justine bussa e senza aspettare una risposta apre quanto basta per infilare dentro la testa «Ehi, sono qui con la nuova ragazza.» «Entrate.»
Justine mi sorride. «Vieni. Entriamo.» mi dice a bassa voce.

SOTTO COPERTURA (IN FASE DI RESTAURAZIONE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora