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Il nightclub si è svuotato alle 3, tra pulire, sistemare il bar, controllare che fosse tutto in ordine e Justine che contava i soldi, è passata un'altra ora circa.
«Che delusione.»
«È stato davvero deludente.»
«E io che pensavo di trovare un chissà cosa.»
«Una stanza! Justine era solo una stramaledettissima stanza! Con un palco, un palo un divano a due posti color ocra, un tappeto beige e nulla più.»
«Forse è così quando non c'è nessuno, pensa a cosa potrebbe succedere lì dentro quando c'è gente.» usciamo dal locale. «Hai avuto modo di prenderti una stanza?»
«No, ero impegnata a pensare al colloquio e a fare bella figura con il titolare che mi sono dimenticata.»
«Ci penseremo più tardi. Per questa volta dormi con me.»
«E poi, una volta presa la camera con che cosa la pago?»
«Non la paghi. Devi solo dire che lavori al Vegas come faccio io, e che siamo amiche. Nessuno ti dirà nulla e avrai tutti i confort.»
Il cellulare della mia nuova amica/collega squilla.
«Sì... Certo... Va bene... La preparo e te la mando. Ciao!» mi guarda vispa.
«Non stavi parlando di me, vero?»
«Sì, ma fa parte del lavoro. Il collega di McNamara, vuole parlare con te e del tuo contratto.»
«Alle cinque del mattino?»
«Già. Quando il dovere chiama...»
«Va bene, ma un sonnellino potevo farlo. Potevi dire che stavo dormendo.»
«Qualcuno gli ha detto che siamo arrivate e sapendo che eravamo ancora sveglie mi ha chiamata. Questa è la prima volta che lo fa.»
«Quindi siamo tenute costantemente sott'occhio?»
«Già.»
«Devo avere un abbigliamento formale o no?»
«Fatti una doccia e poi mettiti questa roba che ti lascio sul letto.»
Un paio di jeans a sigaretta neri, una maglietta con lo scollo a barca con le maniche a tre quarti e un paio di ciabatte infradito.
«A quest'ora che cosa dovresti indossare?»
«Trucco? Gioielli?»
«Naaa... presentati come sei.»
«E acqua e sapone sia.»

Nella hall non c'è nessuno tranne un buttafuori/guardia del corpo.
Con la testa mi fa cenno di seguirlo e lo accontento.
Usciamo fuori e parcheggiata di fronte a noi c'è una limousine nera con i vetri scuri e la portiera posteriore destra è aperta. Salgo e la chiudo.
Mi guardo in torno.
È tutto buio.
«Marika Eastwood, nata a Brooklyn, ah, nei bassifondi...»
Dietro con me non c'è nessuno.
La voce profonda di un ragazzo proviene dagli altoparlanti, e non è la stessa voce di McNamara.
«Sono io.»
La limousine è ferma, non parte.
Può essere che sia seduto sul sedile anteriore del passeggero?
«È una cattiva ragazza lo sa vero?»
«Come?»
«Su Marika, non faccia la finta tonta. Cosa ci facevi con Justine in quella stanza privata?»
«Io?»
«Marika...»
«Okay, beccata! Ero curiosa e mi sono fatta accompagnare da Justine, ma lei non c'entra, è stata una mia idea.»
«Vuole sapere cosa succede? Bene, questa sera lo vedrà con i suoi occhi.
Il suo desiderio sarà esaudito, sarà lei a viverlo in prima persona.»
«Cioè?»
«Sarà alla mercé di un cliente a caso.»
Scena muta.
«Lo sapevo che avrebbe reagito così.
Sei solo una piccola ficcanaso.
Sei un piccolo insetto che lavora per me e devi rispettare ciò che ti viene detto di fare.
Deve rispettare il suo orario di lavoro. Non ha extra.
È pagata a ore, ha il suo orario e deve rispettalo!
Dovrà comportarsi come si deve se vuole lavorare per me e vivere nel lusso alle mie spese, intesi? Ha capito tutto Eastwood o lo devo ripetere?»
«Okay, mi dispiace, non succederà più signore.»
«Sicuramente. Non accadrà, perché appena avrà finito il suo orario, verrà accompagnata subito qui da Rex. Lui sarà la sua guardia del corpo personale e mi riferirà tutto. McNamara non sa niente, questo è un discorso che rimarrà fra di noi. Non dica niente a Justine di quello che ci siamo detti.
È la sua parola contro la mia.
Se dovesse farle delle domande le racconti una bugia.
Con ciò finisce qui.
Buon lavoro per stasera signorina Marika Eastwood.»
Ancora prima di iniziare ho fatto incazzare uno dei titolari.
In più ho capito che quando era più arrabbiato mi dava del tu, come se mi stesse prendendo per il culo, poi tornava a darmi del lei.
Esco in silenzio, l'uomo che era ad aspettarmi nella hall mi riporta dentro.
«Io sono Rex, fai la brava e andremo d'accordo.»

SOTTO COPERTURA (IN FASE DI RESTAURAZIONE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora