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Prima lezione ripasso.
Seconda lezione ripasso.
Terza lezione niente ripasso.
"Sei stanca vero ma Cherie?"
"Abbastanza." Gli rispondo ansimando e cercando di riprendere fiato.
Durante la pausa gli racconto cosa è successo ieri sera al Vegas.
Di Brendan che mi ha chiesto scusa.
Di come le ragazze mi fissavano in attesa di una risposta da parte mia.
Di come McNamara ha accettato alla richiesta di Brendan nel darmi la serata libera.
E ci è riuscito.
E infine dei miei clienti che lo hanno minacciato.
E non è finita qui, perché quando gli ho raccontato della mia chiacchierata con Suarez nella sua limousine, i suoi occhi brillavano talmente tanto che mi accecavano come abbaglianti al buio.
Finiamo la pausa, così come la lezione.
Questa volta sono sfinita. Stremata.

JOEL MI HA RIFERITO CHE TI HA DATO LA SERATA LIBERA.
SEI STATA FORTUNATA PERCHÉ NON HO IMPEGNI...

Perfetto.
Mi sento come un robot telecomandato. Anche a distanza.
Vorrei tanto riuscire a vederlo di persona.
Vorrei tanto dirgliene quattro, ma dopo l'ultimo nostro incontro, se così si può chiamare, non sono riuscita ad aprire bocca.
E tutto questo, è per colpa di JoJo che continua a farmi pensare a lui durante le lezioni che sto prendendo. Contro voglia.

Non so cosa mettere per la cena di stasera con Brendan.
Ho tanti vestiti che non credo siano adatti per una cena, anche perché non so dove mi porterà.
Credo che mi vestirò casual.
Giacca e pantalone color fumo.
Una camicia bianca e le décolleté bianche.

Se portarmi fuori a cena per lui voleva dire ti porto al 'PEGGY SUE'S 50's DINER' e andarci, per di più, con la sua Harley, gli avrei sicuramente sputato in faccia.
Ebbene sì. Voglio sputargli in faccia. Giuro che lo farò. Prima o poi...

"Cosa ne pensi di questo posto?" Mi domanda orgoglioso. "Ti piace?" Mi mostra un sorriso.
Sono stupefatta.
Cazzo siamo a LAS VEGAS!
LA CITTÀ DEL PECCATO!
E dove mi porta?
In un posto in mezzo al nulla.
Dio quanto sono incazzata.
Ed io che non sapevo cosa mettere.
Mi verrebbe voglia di ficcargli un tacco in un occhio.
Questo sì che è amore...
Ora ho capito perché McNamara ha accettato. Sapeva dove mi avrebbe portata.
"Certo. È molto... mi ricorda molto..."
Quando entriamo, resto sbalordita da quello che vedo.
Mi sembra di essere tornata in dietro nel tempo.
Anche le cameriere con le loro divise in stile anni sessanta.
Sono donne che avranno all'incirca 60 anni.
L'atmosfera che si respira è quella del fast food di quel periodo.
Le pareti sono piene di foto storiche e di dischi in vinile. Ce ne saranno a centinaia.
"È stracolmo di gente, hai visto?" capisco adesso perché c'erano moltissime moto fuori.
"Ecco perché hai prenotato." Rispondo.
Mi sento troppo a disagio. Tantissimi occhi mi stanno facendo la radiografia. Mi sento fuori luogo.
"Non preoccuparti. Sei perfetta."
Mi prende per mano e andiamo a sederci al tavolo.
Il classico cibo americano, che aimè non è stato di mio gradimento, ma al contrario di quanto pensassi Brendan ha gradito moltissimo. Diciamo che ci si è abbuffato.
Insalata, hamburger, e altri cibi sono passati della sua bocca per finire poi nel suo stomaco. E poi...
Oddio. Non ci voglio pensare.

Dopo questa cena, in questo locale, ha pensato bene di portarmi in hotel.
A digiuno.
È stato bruttissimo. Avrei preferito andare al Vegas e farmi il culo senza mai prendere fiato.
"Marika, ho notato che non hai mangiato niente." Diciamo che è preoccupato.
Ma va? Grazie per avermelo ricordato.
"Se vuoi possiamo andare da qualche altra parte." Continua.
"No, no, non ti preoccupare. Sono a posto. È tutto ok Brendan. Fidati." Provo a convincerlo.
"Dai, sul serio Marika. Posso portarti a mangiare una pizza se ti va. Se vuoi." Insiste.
Poteva farlo prima invece di propormelo adesso.
"Ho detto di no Brendan." Insisto anch'io cercando di stare tranquilla. Di avere un tono di voce calmo e rilassato. Pacato. Ma se continua così gli rispondo a modo.
"Okay. Va bene. Vorrà dire che ci vediamo domani sera al Vegas."
"Certo." Mi sforzo di sorridere.


Senza aspettare un secondo vado direttamente in camera di Justine, poi mi ricordo che è al lavoro.
Così chiamo JoJo, ma non risponde. Mi dà la segreteria telefonica.
Cristo! Ho fame!
Mai più. La prossima volta, sempre se ci sarà, che Brendan ha intenzione di portarmi fuori a cena gli dico di no in partenza.


Alla fine del turno si presenta Lory in camera seguita dopo un po' da Justine.

"Ragazze, ma voi non sapevate cosa fare vero?" Domando dopo aver visto l'ora sul telefono.
"No. Pensa che Justine voleva che l'aspettassi, ma non ho resistito." Dice Lory indicandola.
"Quindi?" Domanda Justine.
"Quindi, cosa?" Rispondo alla sua domanda con un'altra domanda.
"Come è stato?" Anche Lory è curiosa. Forse anche più di Justine.
"Uno schifo."
"Cosa?" Domandano contemporaneamente le ragazze.
"Sì, mi ha portata al PENNY'S..." Non finisco la frase perché le due stronze scoppiano a ridere.
"Davvero?" Dice Justine.
"Ah ah." Rispondo.
"Non ci credo!" Esclama Lory facendo una smorfia tra il deluso e il divertito.
"Credici." Rispondo.
Ho iniziato a raccontare, ma vengo fermata praticamente subito da Justine.
"Cioè, fammi capire. Tu eri indecisa su cosa indossare e lui si è presentato con la sua Harley?"
"Già."
Al che queste ridono ancora.
"In più ti ha portata al PENNY'S."
"Sì Lory. "
Sospiro.
"Strano. Quando viene al Vegas è sempre elegante." Continua Justine.
"Già. Forse è per questo che tuo zio ha accettato."
"Marika. Mi hai tolto le parole di bocca." Dice Lory.
Poi continuo a raccontare.
"E alla fine non ti ha dato il bacio della buonanotte?" Mi chiede curiosa Justine trattenendo una risata, cosa che Lory non fa.
"Dopo aver mangiato tutto quello schifo? Certo che no!" Esclamo con enfasi l'ultima frase.
Dopo aver sentito il mio racconto sfigato, ognuna si ritira nella propria camera.

Non riesco a rimettermi a dormire, un po' perché Justine e Lory con la loro presenza mi hanno spezzato il sonno, e in più si è presentato Rex.
Lui non voleva sapere come è andata la serata. No. Lui voleva assicurarsi che ero tornata tutta intera. Infatti quando gli ho aperto, ha chiamato subito il suo capo.
"Rex! Almeno tu potevi venire prima. No?" Gli dico tra uno sbadiglio e un altro.
Poi gli sbatto la porta in faccia e torno a letto.

SOTTO COPERTURA (IN FASE DI RESTAURAZIONE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora