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Esco dalla mia camera chiudendomi la porta alle spalle, ma prima di uscire controllo bene che Rex non ci sia. E infatti non è presente.
Per fortuna posso andare in giro per Las Vegas senza la mia badante.
No!
Ma perché?
Perché?
Questa è una punizione divina. Forse nella mia vita passata ho fatto qualcosa di sbagliato.
Una limousine nera, con i vetri oscurati, è parcheggiata davanti all'hotel e chi esce dalla parte del passeggero?
Rex.
Mentre mi avvicino a passo di marcia, con le braccia lunghe e le mani strette a pugno, per dirgli che posso andare in giro anche da sola dato che è giorno, lo sento che sta parlando.
«La porterò dove vuole lei..."
Come?
Mi piacerebbe strappargli quell'auricolare dall'orecchio, gettarlo a terra e saltarci sopra con tutti e due i piedi, ma la cosa non è possibile. È troppo grosso, e l'aggeggio è talmente minuscolo che non si vede nemmeno.
«Rex!" esclamo rabbiosa.
Silenzio.
«Dì qualcosa!"
Silenzio.
«E dai. Non ci credo."
«Sali e stai zitta." mi ordina lo scimmione, lasciandomi di stucco.
Ha parlato.
«Va bene." brontolo a testa bassa.
Salgo nella limousine e con poca finezza sbatte lo sportello.
«Sai che avresti potuto romperlo?" gli faccio notare dopo che è salito.
Silenzio.
Bene. E silenzio sia.
Dopo un po' di tragitto che stiamo percorrendo, il vetro, anch'esso oscurato, che separa la parte posteriore da quella anteriore si abbassa lentamente.
Rex si affaccia e mi guarda severo. Come un papà che ha appena sgridato una figlioletta.
«Beh? Che vuoi?" gli chiedo alterata. «Volevi che stessi zitta no?"
Continua a guardarmi.
«Puoi tirare su il vetro separatore."
A questa mia richiesta lo fa. Si ricompone e il vetro si tira su automaticamente.
Ad un certo punto la limousine si ferma, la portiera alla mia destra si apre e io scendo.
Volto le spalle e i miei occhi si spalancano.
Un megastore di quattro piani delle mie caramelle preferite: M&M's.
Mi brillano gli occhi.
Sto per piangere, ma dalla felicità.
Altro che il film: 'La fabbrica di cioccolato'.
Senza aspettare Rex corro dentro in questo super, mega, gigante, store.
Non faccio in tempo a comprare neanche una M&M's che mi squilla il telefono.
Lo prendo dalla tasca posteriore dei pantaloncini e controllo sul display.
Il numero che appare è sconosciuto.
«Pronto?"
«Eastwood, stasera lavori!" mi ordina la voce seria in sottofondo di McNamara.
«Ma oggi era il mio giorno libero." gli rispondo mogia.
«Non me ne frega un cazzo che giorno è oggi. Io sono il capo e tu la mia dipendente. Vedi di muovere il culo. Stasera lavori. Punto."
La comunicazione finisce così.
Questa notizia mi ha rovinato la giornata.
Ma poi non mi ricordo di avergli dato il mio numero.
Probabilmente lo ha fatto Justine.
Metto via il cellulare e mi arriva subito un messaggio da parte di Justine dicendomi che stasera dovevo lavorare.
Io le rispondo che lo so e che me lo ha detto McNamara.
Un saluto e fine.
Come rovinarmi la giornata.
Continuo il mio giro nello store con Rex dietro di me.
Non capisco.
Sono stata spostata di mansione. Da barista sono diventata la cameriera personale di Brendan.
Lui sapeva che oggi era il mio giorno libero e quindi non sarebbe venuto.
Forse Lory si è sentita male e devo sostituirla.
Oppure Justine ha bisogno di me, perché è sola al bancone.
Comunque so di per certo che mi ha rovinato tutto il mio pomeriggio.
«Sì, l'ha chiamata."
Questo è quello che ha detto al suo capo.
Ma deve riferirlo proprio tutto?
Mi giro incazzata e con le braccia incrociate gli dico: «senti Rex, perché non dici al tuo capo quante volte vado al bagno?" pausa. «Dato che gli racconti tutto!"
«Andiamo!"
«Woah! Hai aperto la bocca!"
«Andiamo! Questa è l'ultima volta che te lo dico."
«Doppio woah! Va bene obbedisco, ma non ti arrabbiare. Intesi?" non mi risponde ma mi intima di uscire da questo spettacolo di store.
Senza fiatare torniamo in hotel e vado nella mia idilliaca camera chiudendo la porta e lasciando fuori la mia badante.

«Ma tu non eri di riposo?" mi domanda Lory.
«Beh, allora non sei tu che devo sostituire. Forse dovrò aiutare Justine."
«No. Justine è a posto. Non ha bisogno di aiuto."
«E allora perché?"
«Già Marika. Perché?"
La guardo non capendo.
«Okay, vado da McNamara."
«Auguri!"
Mi volto terrorizzata.
«Sì, ha le palle girate. In bocca al lupo!" con un sorriso di cortesia se ne va con in mano il vassoio pieno di bevande.
Mentre vado nel suo ufficio guardo al tavolo dove è occupato da Brendan.
E...
Oddio, ma perché è qui?
Lo sapeva che oggi era il mio giorno libero.

SOTTO COPERTURA (IN FASE DI RESTAURAZIONE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora