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Stasera c'è il pienone, e sono talmente impegnata a lavorare che non ho nemmeno il tempo di respirare.
La musica è ad un volume altissimo e faccio fatica a sentire le ordinazioni che mi vengono richieste.
«Signorina, ho chiesto un Long Island!» ripete un cliente alquanto alterato.
«Scusi arriva subito.» gli rispondo.
«Non reggi il passo?» mi domanda Justine.
«No, non è quello. Non mi aspettavo così tanta gente!»
«Oh, scusa ho dimenticato di dirti che il sabato sera c'è il pienone!»
«Beh, grazie tante!»
«Devi essere più veloce. Ti sta osservando!»
«Chi?»
«Mio zio. È in cima alla scalinata che ti sta guardando. Non ti girare e continua a fare il tuo lavoro!»
Con la coda dell' occhio vedo McNamara con la sigaretta fra le labbra e il cellulare attaccato all'orecchio, i suoi occhi sono puntati su di me e mi sento a disagio.
Spegne la sigaretta e gira i tacchi.
Volto la testa alla mia destra e Rex, la mia guardia del corpo personale, mi guarda in modo professionale, ogni tanto distoglie lo sguardo per guardare l'ora e poi torna all'attacco.
«Marika! I clienti aspettano!»
«Come scusa?»
«I clienti!»
«Ah, sì giusto, i clienti.»
«Sei distratta!»
Già sto pensando a stamattina, al mio incontro.
«Cosa ti ha detto?»
«Chi.»
«Il socio di mio zio!»
«Che sono assunta!»
«Davvero?»
«Sì.» poi le domando: «Lo hai mai visto?»
«No, però so che è una brava persona.»
«Allora sono fortunata!»
«Già.»

Ad un tratto la musica si spegne così come le luci.
Le urla di uomini allupati si fanno sentire con fischi e applausi.
«Cosa succede?»
«Sta per entrare la ragazza più popolare del locale. Esempio, lei è una che si mette in mostra e non solo sul palco, ma anche nella stanza.»
«Vuoi dire che lei è una di quelle "pronta a tutto"?»
«Sì, proprio così, e so che è la più amata.»
«Ma come funziona?»
«Alla fine della performance, lei scende dal palco e prende un uomo a caso.»
«Quindi fa tutto lei?»
«Sì.»
«Io avevo capito che erano i clienti a scegliere.»
«Infatti è così, tranne lei. È qui da molto e nessun cliente ha mai avuto niente da ridire, così mio zio e il suo collega hanno pensato che lei poteva farlo.»

Chissà cosa succede. Voglio scoprirlo a tutti i costi...

«Eccola!» esclama Justine.
Una luce soffusa illumina solo la ragazza, la musica in sottofondo inizia, così inizia a muoversi con sensualità, ma non volgare, il giusto.
I movimenti che fa quando si muove sono... sono sexy.
Si toglie il cappello da uomo lanciandolo verso il pubblico.
I lunghi capelli neri e lisci le coprono tutta la schiena.
Con strappi aggressivi si strappa la giacca e poi la camicia. La cravatta no.
Sotto indossa un bikini color oro che risalta sulla sua pelle abbronzata.
A passo di marcia con le solo le décolleté nere, si dirige al palo.
I movimenti che compie al palo sono da lasciar tutti a bocca aperta per la sua bravura, me compresa.
«Marika!»
«È fantastica!»
«Lo so.»
Gli uomini accalcati come se fossero ad un concerto lanciano soldi a palate.
«È 'Queen'. È la regina del palco!»
«Me ne sono accorta!»

Con i fianchi ondeggia come se stesse mimando delle onde, si abbassa appoggia le mani sulle ginocchia e le spalanca per poi richiuderle quasi subito e alzandosi di scatto.

«Queen ti amo!»
«Queen sposami!»
«Gli uomini impazziscono per lei vero?»
«Hai visto?» poi si blocca «Oh cavolo!»
«Cosa?"»
«Mio zio sta venendo in questa direzione.»
«Ed è una brutta cosa?»
«Dalla sua espressione e dal modo in cui cammina credo proprio di sì.» poi lo saluta. «Zio.»
«Justine.»
«Signor McNamara.»
«Tu! Vieni con me!»
«Auch! Pericolo in vista!»
«Subito signore.»
«Auguri!» esclama Justine.
Io la guardo spaventata e preoccupata allo stesso tempo.
Mi tolgo il grembiule che ho legato in vita, esco da dietro il bancone del bar e lo seguo nel suo ufficio.

SOTTO COPERTURA (IN FASE DI RESTAURAZIONE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora