Capitolo 29. "Gli sfidanti"

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Pov Marbel

Ed eccomi di nuovo qui, nuovo anno, nuovo palo preso in pieno. Amare non mi ha portato a nulla, avrei dovuto imparare dai miei errori e invece di nuovo la stessa storia. Sempre più convinta del fatto che nulla duri per sempre, soprattutto le cose più belle.

Draco però, sarebbe stato sempre una parte di me e questo mi fa stare ancora più male. Sapere che per quanto tempo possa passare, quanto possa crescere e cambiare, ci sarà sempre un posticino per lui, è davvero straziante. Nel profondo del mio cuore so che si è pentito di quel che ha combinato ma ciò non toglie il fatto che abbia continuato a mentirmi ed io ora sono troppo delusa, troppo ferita per chiarire.

Se penso a quando gli raccontavo di Cedric, mi sfogavo rendendogli note le mie paure, mi vengono brividi per tutto il corpo...provo quasi ribrezzo. Come ha fatto a guardarmi negli occhi mentre dicevo tutte quelle cose senza dirmi la verità?

Anch'io non sono stata del tutto sincera con lui e questo mi fa pensare, avrebbe reagito nel mio stesso modo? Io di certo l'ho fatto per proteggerlo, lui soltanto per capriccio, per una sorta di ossessione che aveva nei miei confronti e di "sfida" che doveva vincere.

Faccio un semplice ragionamento, lo stesso che ho fatto a Car, la quale mi ha dato ragione, se tu ami una persona ma la vedi felice con un altra, cosa fai? Cosa si fa in quei casi?

Te ne fai una cazzo di ragione, ecco cosa si fa. Invece lui illude una ragazza facendole credere che ci potrebbe essere qualcosa in più e rovina una relazione in cui due persone ci avevano speso sentimenti e tempo.

Ho trattato malissimo Cedric, anche lui dovrà stare una merda...un anno insieme ad una ragazza, Pansy per di più. Tutta una farsa. Capisco come si sente, mi dispiace tantissimo, non meritavamo questo.

Devo parlargli e scusarmi, l'ho aggredito, l'ho deriso, gli ho riso letteralmente in faccia mentre lui soffriva mettendomi il cuore in mano.

Vado da lui, glielo devo.

Busso alla porta e lo trovo con degli occhiali neri spessi, concentrato su un libro. Erano più grandi di lui quei cosi, mi scappa un sorriso.

"Mar..." dice lui, prevedendo sicuramente il motivo della mia visita.

"Ti devo delle scuse Cedric, avevi ragione" gli dico, mi ritornano gli occhi lucidi.

Lui si alza dalla poltrona sulla quale stava seduto e viene ad abbracciarmi.
Inspiro quel profumo di cioccolato e cannella che non sentivo da tanto, che eppure sembra così familiare.

"Stavamo così bene insieme, non è giusto" sussurra malinconico.

"Lo so, non è giusto ma la vita è così...un'enorme casino" abbozzo un piccolo sorriso.

"Già" fa spallucce.

"Già" sospiro.

Si era creato un silenzio alquanto imbarazzante, ci guardiamo ma ci sentiamo troppo strani per fare altro, è come se fossimo ritornati a quando mi chiese di pranzare per la prima volta. Siamo proprio goffi ed imbarazzati come allora.

"Non avrei dovuto trattarti così...è solo che non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da Draco. Mettiti nei miei panni, ero serena e tranquilla a parlare con la mia migliore amica e improvvisamente spunti tu dopo un anno in cui non ci degniamo nemmeno di uno sguardo a dirmi che l'amore della mia vita mi ha ingannata" lo vedo rattristarsi, abbassa il viso.

"Hai ragione. È stato strano anche per me ma dovevo dirtelo, dovevi sapere di che pasta è fatta quella merda" serra la mascella.

"Non lo definirei proprio merda..." lo odio in questo momento ma non posso far a meno di precisarlo.

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