Capitolo 78. "Un Natale quasi-perfetto"

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Pov narratore

È passato un anno dalla morte di Voldemort, un anno in cui il mondo magico ha raccimolato le forze e ricostruito mattone per mattone ciò che era stato distrutto.
Ha ricominciato a respirare e a riempirsi di colori proprio come le persone che ne fanno parte che hanno ricominciato a sorridere.

Marbel e gli altri?
Ci sarebbero un po' di cose da dire...

Lei, Draco, Hermione e Neville decisero di recuperare l'anno scolastico perso, ci tenevano molto.

Quest'ultimo avrebbe voluto insegnare Erbologia e necessitava di alcune licenze, Hermione semplicemente non poteva concepire di non aver completato tutti gli anni e beh... Draco e Marbel non erano pronti ad abbandonare Hogwarts.

Marbel era incerta su quel che avrebbe voluto fare in futuro, le sarebbe piaciuto diventare una scrittrice, pubblicare un libro e magari una rivista propria.
Aveva grandi ambizioni e intendeva impegnarsi per farle avverare.

Draco non aveva la piú pallida idea, non che avesse bisogno di un lavoro in effetti...
Era estremamente ricco e sarebbe potuto restare dalla mattina alla sera su una poltrona in panciolle senza preoccuparsi di vivere sotto un ponte ma Mar lo bacchettava affinchè iniziasse almeno a pensare a qualche possibilità.

Non poteva semplicemente fare nulla.

Marlene e Mar ebbero l'opportunità di conoscersi, erano diventate inseparabili. Le aveva presentato Evelin e insieme avevano formato un trio affiatato.
Draco era ogni volta in terribile soggezione quando si trovava in una stanza con loro tre, aveva paura di essere assalito quando non erano d'accordo con lui.
Era a dir poco esilarante.

Ginny era entrata a far parte della squadra di Quidditch femminile delle Holyhead Harpies ed era davvero un talento innato.
I gemelli avevano continuato a portare gioia e divertimento con il loro negozio pieno di stravaganze e meraviglie e in quel periodo di stallo i loro visi emozionati e briosi erano stati fondamentali e di gran aiuto.

Cedric aveva iniziato a lavorare con Charlie Wasley dedicandosi alla cura dei draghi in Romania, mandava lettere settimanalmente e teneva tutti informati.
Mar fu molto contenta di sapere che avesse trovato la sua strada.

Carol andava e veniva dall'Irlanda, aveva intrapreso una carriera brillante da insegnante della scuola piú prestigiosa di quelle parti, aveva imparato a dosare gli insegnamenti preziosi che le erano stati dati dalla mamma di Harold facendone un tesoro.

Il suo obiettivo era quello di far conoscere a tutti quelle antiche tradizioni affascinanti che l'avevano aiutata in un momento estremamente difficile della sua vita.
Era l'insegnante più giovane del corso ma ha saputo sin da subito come farsi rispettare e apprezzare da alunni e colleghi.

Ma arriviamo al tasto dolente...Ron ed Harry, il duo inseparabile.
Che fine avevano fatto?

Mar lesse la lettera scritta da Harry, anche se non avrebbe mai voluto farlo, il  giorno dopo la battaglia.
La prima parte era costituita da scuse sincere, frasi affettuose e commoventi ma poi, verso la fine, con una scrittura tremolante e piú piccola di quella che era stata utilizzata prima, c'era anche scritto che lui avrebbe provato a baciarla e che in caso di alcuna risposta, si sarebbe allontanato per il suo bene, non si sarebbe fatto piú sentire. Gli dispiaceva ma chiedeva di essere compreso.

Si ricordò del bacio che le diede poco prima di andare da Voldemort, del suo "Non dire niente, voglio ricordarti cosí", si ricordó della sua faccia attonita e sconvolta al termine della guerra, di come l'abbracció dopo, di come fu silenzioso.
Tutto improvvisamente ebbe un senso.

Le cadde la pergamena dalle mani e corse da lui ma era troppo tardi...nessuna traccia, niente di niente, aveva lasciato solo una vecchia sciarpa di lana allargata con lo stemma dei grifondoro che Marbel portó al viso come per catturarne l'essenza.

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