Capitolo 49. "Non è l'unico cieco"

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Pov Marbel

Mi sveglio per lo spiraglio di luce che attraversa la finestra, creando un vortice di piccoli acari in giro.

Mi volto accorgendomi di non essere sola nel letto questa mattina, mi volto ed inizio a contemplare il bellissimo ragazzo che ho di fianco.

Dorme ancora profondamente, fa respiri lunghi e pesanti, ha le guance leggermente arrossate ed i capelli tutti in disordine. Gli sposto lievemente una ciocca, passando poi a fare dei cerchietti immaginari con le dita sul suo petto. Sarei restata così per sempre, non mi sarebbe servito nient'altro...purtroppo c'erano le lezioni.

"Era ora che voi due tornaste insieme!" urla Carol entrando dalla porta senza bussare con due tazze di caffè fumanti e un paio di croissant in un vassoio che si aiuta a reggere sul pancione.

"Buongiorno anche a te" dice un Draco assonnato, tutto stordito, mentre si strofina gli occhi.

Mi da un bacio sulla fronte e si poggia allo schienale del letto, dopo aver messo a fuoco tutta la stanza si rivolge a Car divertito:

"Sembra che tu stia per esplodere da un momento all'altro"

Gli do una gomitata da sotto le coperte, lanciandogli un'occhiataccia. Lui in risposta alza le mani in segno di arresa mimandomi uno "scusatemi".

"Già e mi assicurerò personalmente di farlo quando sarai nei paraggi. Vederti svenire allevierà le mie pene. Detto questo, proverei ad essere un po' più gentile dato che ho portato la colazione, che sei nella MIA camera e con la MIA migliore amica" dice ironica facendogli la linguaccia, tutta indispettita.

Loro due battibeccavano sempre, mi divertivo un sacco nell'ascoltare le loro discussioni futili. Draco poi amava sfidare l'inesistente pazienza di Car e vederla andare su tutte le furie. Anche questo tipo di scenario mi era mancato.

"Hai ragione o mia padrona eterna, mi concederebbe la grazia di sorseggiare e assaggiare quel che le vostre leggiadre mani stanno portando?" chiede lui facendo una voce molto buffa, facendo finta di arricciarsi il baffo.

"Ora va meglio. Ve li lascio qui, io inizio ad avviarmi" ci informa poggiando il vassoietto sul comodino.

"Sei la migliore" le sorrido
"Lo so" risponde ammiccando e uscendo dalla porta.

"Ma è sempre così pimpante?" domanda Draco.
"Non ne hai idea!" ridiamo entrambi.

Dopo aver fatto colazione ed esserci vestiti, andiamo a lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Saremmo stati in classe con i grifondoro e ne ero molto felice dato che avrei potuto raccontare la splendida notizia agli altri.

"Festeggiare" la riconciliazione tra me e Draco, in questo periodo di pericolo e stress generale, potrebbe sembrare molto stupido ma al momento sono al settimo cielo e niente potrebbe cambiarlo, Voldemort, calamità naturali e catastrofi comprese.

Almeno poco prima di entrare in aula lo pensavo...

Piton non ha fatto altro che tormentarmi per tutta la lezione. Mi ha infastidita anche più di quanto mai avesse fatto con Harry, non ne capisco il motivo.
"Signorina Cooper stia dritta, signorina Cooper presti attenzione, signorina Cooper non siamo al circo, la cravatta non è messa bene, sta troppo vicino a Malfoy, signorina Cooper non si masticano gomme in classe" e molto altro.

In tutto questo Harry e Ron non mi avevano degnato di uno sguardo e mi sembra molto strano dato che siamo soliti mandarci bigliettini vari o prendere in giro il professor Piton, imitandolo quando si gira di spalle.

Finita la lezione faccio un cenno per salutarli ma mi ignorano e allora cerco di fermarli toccando le loro spalle, tiro leggermente il loro mantello, Draco mi segue svogliato.

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