Capitolo 74. "Non sono morti invano"

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Pov Marbel

Ad ogni passo che faccio, penso ad un ricordo, ad un momento felice o triste che sia trascorso con le magnifiche persone che ho conosciuto.
Mi si sta completamente contorcendo l'intestino, non posso far altro che immaginare la faccia di Draco che non mi vedrà tornare da lui. Mi dispiace troppo ma era necessario, non potrei concepire quel bacio che ci siamo dati come ultimo saluto.

Arrivo a destinazione nonostante avessi cercato di camminare il più lentamente possibile per rimandare la brutta faccenda.

"Marbel Riddle, la fuggitiva, la mia unica e sola figlia venuta a morire" sorride maleficamente

Deglutisco cercando di non far notare la mia paura.

"Mar che ci fai qui, no!" protesta Hagrid.
Il povero guardiacaccia era stato legato come una specie di fagotto, è tutto sporco di terra e di sangue. Con lui non avevo un rapporto tale da paragonarlo a quello che aveva il golden trio ma ci andavo d'accordo e anche io avevo un particolare interesse per strani mostriciattoli, era sempre super contento di mostrarmene di nuovi.

"Ti ho dato anche troppe possibilità mia cara. Mi sembra di essere stato anche troppo clemente. Hai preferito voltarmi le spalle e guarda a cosa ti ha portato. Saremmo diventati due potentissimi sovrani ma hai fatto la tua scelta e quindi ora devi morire perchè devo riprendermi ciò che è mio. Daró un saluto ai tuoi amici da parte tua, lo apprezzeranno sicuramente..."
"Avada Kedavra!" un enorme fulmine verde mi colpisce prima che possa sbattere le palpebre.

Intorno a me è tutto bianco, man mano riesco a scorgere il paesaggio: mi trovo in una bellissima spiaggia eterea, dai colori chiarissimi, estremamente delicati. Sento il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli e una lieve brezza marina mi scompiglia leggermente i capelli.

"Sono morta?" domando al vuoto

"No Mar, ti trovi nel limbo al confine tra la vita e la morte"

Mi volto di scatto, è Chris.
Gli corro incontro singhiozzando a dirotto.

"Mi dispiace troppo! Perdonami! Sarei dovuta stare al tuo posto, scusami" lo abbraccio forte stritolandolo

"Non dire sciocchezze! Non mi sarei fatto uccidere se non fossi stato consapevole del tuo valore e di quel che sapessi fare. Non sai quanto ho cercato di sforzarmi a non affezionarmi a te, appartenevi a Voldemort, non avrei mai potuto avanzare chissà quali pretese, eppure mi facesti perdere completamente la testa quando arrivasti a casa con quei tuoi occhioni verdi e quelle guance paffute. Sentirmi chiamare papà ancora una volta mi ha riempito il cuore, avrei fatto di tutto" spiega soavemente, sto ad ascoltarlo attenta cullandomi nel suono rilassante della sua voce.

"Cos'è quello?" indico una specie di piccola creatura ossuta rannichiata su sé stessa.

"Vieni, facciamo due passi" mi prende sottobraccio

"Vedi...quella è una parte di Voldemort  mandata qui a morire"

"È vero che una sua parte è custodita in me? Per questo gli servivo viva?"

"Era custodita...è stata uccisa poco fa proprio da egli stesso. Non molto furbo da parte sua"

"Nel senso che ora è spacciato? Scusa ma non doveva riprendersi la parte della sua anima e dei poteri che mi aveva dato?"

"Mar, Voldemort non ti ha dato proprio nessuna forza o potere, proviene tutto da te stessa. Non credeva che fosse esclusivamente merito tuo, era convinto ti avesse lasciato qualcosa...non ha fatto altro che rovinarsi con le sue stesse mani" mi sorride

"Quindi c'è speranza?"

"Sì Mar, ce n'è"
"Prima che tu vada ci sarebbe una persona che vorrebbe vederti" mi informa

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