«Eddie? Eddie caro, mi stai ascoltando?»
La risposta sarebbe stata "no", ma "Eddie caro" non poteva proprio risponderle.
Stava precipitando nell'oblio, in un vuoto che più nero non sarebbe potuto essere.
Avrebbe dovuto provare qualcosa: rabbia, tristezza, frustrazione, ma l'unica cosa che coloriva quel panorama arido era la solita desolante rassegnazione.«Tesoro, lo sai che lo faccio solo per il tuo bene!» rassegnazione «Ti farai tantissimi nuovi amici nella nuova scuola ad Atlanta» rassegnazione «Ci trasferiremo in un quartiere rispettabile e sono sicura che sarà pieno di bambini della tua età, beneducati, non... non come quegli zingari con cui esci sempre!»
Crak
Nella sua fottutissima rassegnazione si formò una crepa.«La mia amica ha una nipote, una tua coetanea»
Crak
«È una ragazza d'oro, gentile e studiosa, non una puttanella come la figlia del signor Marsh»
Crak
«... e di certo non parla a sproposito come quel Richard Tozier»
Crak.Ora il suo nome te lo ricordi?
«Tu non puoi parlare così dei miei amici! Non- non ti devi permettere... non li conosci nemmeno!»
«Li conosco abbastanza da sapere che non meritano la tua compagnia!»
«Tu non sai nulla!»
Quelle parole gli avevano tagliato la bocca e graffiato la gola come un rigurgito spasmodico, ma non riusciva più a smettere.
«EDDIE!»
«NO! Tu non hai idea di chi sono loro, di quello che abbiamo passato insieme! Non hai il diritto di giudicare Richie tanto quanto Beverly»
«SEI UN INGRATO»
Lui si sentì il petto bruciare.
«Dopo tutto ciò che ho fatto per te!»
«Stai scherzando?! Richie aveva ragione, tu mi hai rovinato la vita!»
Battè il palmo sul bracciolo della sedia.
Se quello fosse stato un videogioco la barra della vita della signora K si sarebbe come minimo dimezzata. Sul suo volto tondo e purpureo si palesò una smorfia d'orrore.
«È... è stato lui, non è vero? Ti ha... ha inculcato brutte idee...»
L'orrore fece posto alla disperazione.
Sonia scoppiò in lacrime.
«Cosa? Mamma, stai piangendo?! Non ci credo, smettila...»
Eddie si alzò, fece il giro del tavolo e posò con riluttanza la mano sulla sua spalla.
Lei lo spinse via.
«Che Dio non voglia, possibile che tu stia diventando come loro?» esclamò senza staccare il sedere dalla sua vecchia scranna di legno.
Dai suoi occhi colava disprezzo liquido.Eddie la osservava sbigottito, consapevole dell'esecrazione che metteva in ogni frase, eppure affascinato dalla sua ignoranza.
«Sia mai!» borbotto sarcasticamente.
«Ti ho sentito Edward, ma ti ascolti?! Stai iniziando a parlare come Richie»
Aveva le guance il fiamme, quasi che se sue stesse lacrime l'avessero ustionata.Eddie si trattenne dal ribattere.
«Oh, certo, lui è quello che ti sta influenzando di più, giusto? Ma certo! È un gran maleducato, non che mi sorprenda, vive da solo con quella sconsiderata di sua sorella... caliamo poi un velo pietoso sui genitori»
«LUI sarebbe maleducato? Gli hai letteralmente urlato in faccia che lo trovi "un miserabile"!» rispose esterrefatto imitando la sua voce e avanzando di qualche passo.
Aveva improvvisamente acquistato sicurezza e sapeva in cuor suo che non avrebbe più potuto rimandare quella discussione, perché era così che era andata fino ad allora.
Si era convinto di starla affrontando poco per volta, ma la verità era che sua madre stava cercando di vaccinarlo ai suoi comportamenti. Eddie digeriva piano piano ogni piccola causa persa, per la quale non sarebbe valsa la pena tirar su troppa polvere, e senza nemmeno rendersene conto stava ritornando succube di Sonia.
Forse era riuscito a superare la sua dipendenza da placebo, ma quella donna continuava a somministrargli delle pillole di cattiveria pura.«Mi stai dando della maleducata orsetto?!»
«Sto dicendo che devi smetterla di sentirti... superiore a chiunque! Quello che tu definisci u-un miserabile è il mio migliore amico!»
Aveva iniziato a gesticolare come un matto e mancava poco al che iniziasse ad uscirgli il fumo dalle orecchie.
«Basta! "Migliore amico di qua, migliore amico di là", lui non è tuo amico! Si... si sta solamente approfittando di te, del tuo buon animo tesoruccio»"Si era semplicemente approfittato della situazione? Non gliene avrebbe fatto una colpa, probabilmente nemmeno Richie aveva mai baciato un ragazzo e aveva colto l'occasione per fare un po' di esperienza.
Una parte di lui sperava sinceramente che non fosse così"«NO»
«Non è tuo amico!»
«Già! Magari è qualcosa di più, non ci hai pensato?»La signora K sbiancò.
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«Che la Vergine mi perdoni per aver fallito il mio sacro dovere di madre!» mugugnò senza curarsi della presenza del figlio.
«La vuoi sapere una cosa?! Hai ragione, hai fallito, però non nel modo in cui pensi tu»
Eddie fece per aggiungere altro, ma si limitò ad uscire alla svelta da quella casa e senza guardarsi indietro.Sono tornata!
Era da un po' che non utilizzavo i tre puntini per fare un salto nel tempo.
Ripescherò la parte tagliata più tardi...Ho iniziato da qualche giorno un altro libro di King!!!!
Si chiama Mucchio d'ossa e in pratica ho sclerato a caso per un quarto d'ora perché ho trovato un palese riferimento a IT, senza contare che buona parte della storia è ambientata a Derry.
A quanto pare Johanna era un'amante dei romanzi del nostro caro Bill Tartaglia.
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Reddie: Tornando indietro_
FanfictionCOMPLETA ALLERTA SPOILER!!! Eddie era morto e Richie doveva farsene una ragione. Avrebbe soltanto voluto poter tornare indietro, riavvolgere il nastro. Comunque ormai non c'era più nulla da fare, giusto? o forse no... forse non era ancora finita. E...