capitolo 29

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Risegnalo il problema dei capitoli invertiti, spero che Wattpad si svegli... pazienza.
Ne approfitto per ringraziarvi delle 2k di visualizzazioni perché farlo alla fine non mi andava lmao.
Grazie<333

~«Che cosa significa questo Eddie? Orsetto, rispondimi! Di che stai parlando?»~

Richie ed Eddie sedevano nel loro solito angolo, quello vicino all'armadio nella stanza del primo, di fronte a una vaschetta di gelato al cioccolato e vaniglia con due cucchiaini.
Ormai a Eddie la discussione con la madre sembrava lontana anni luce

~«Tu non sei il figlio che ho cresciuto»~

anche se si sentiva ancora perseguitato da un sussurro solleticante e un po' fastidioso, come l'etichetta di un maglione, leggermente troppo rigida e appuntita dietro al collo:
~«Sei un mostro»~

«Quindi... come va Eds?»
Richie si rimproverò mentalmente:
Davvero? Non avevi niente di meglio da dire di "Come va?"?!

E come andava ad Eds? Ora andava bene e sarebbe continuato ad andare tutto bene finché quel sussurro

mostro mostro mostro mostro

non si fosse trasformato in un rombo vicino e insopportabile.

«Oh, splendidamente, se non fosse per il fatto che ho litigato con mia madre»
«Cavolo... brutta storia»
Richie non osò chiedere subito il motivo.
«Non è vero che aveva cambiato idea per il discorso del trasferimento, Atlanta e... hai capito» Eddie abbassò la testa.
«Porca puttana, Eddie! No che non ho capito, perché mi hai mentito?» rispose l'altro fingendo un po' più di rabbia nel suo tono di quanta realmente ne provasse.

Non era in collera, era semplicemente e dannatamente preoccupato.
Fino a pochi minuti prima la sua unica apprensione era quella di riuscire a conservare la loro amicizia, mentre ora gli si prospettava un panorama ancora peggiore di diventare un "conoscente" del ragazzo che amava: diventare uno sconosciuto.
Lo avrebbe perso. Sarebbero cresciuti lontani, sarebbero cambiati, e se si fossero incontrati un giorno per caso, allora non si sarebbero nemmeno riconosciuti.

Meglio non lasciare che la preoccupazione si trasformi in panico.

«Non lo so, ti prego, scusa! Credevo di riuscire a farle cambiare idea da solo, ma il punto è che ho fatto un gran casino» Eddie si portò due dita alle tempie e si lasciò cadere sospirando sul cuscino dietro alla sua schiena. Sembrava veramente dispiaciuto e Richie non riuscì a trovare una valida motivazione per non perdonarlo, anche perché conoscendosi giudicava che al suo posto avrebbe fatto esattamente la stessa cosa, inoltre sarebbe stato abbastanza meschino voltargli le spalle nel momento del bisogno, come si suol dire.
D'altronde lo amava, non lo avrebbe abbandonato adesso.

«Uuuuh, che hai combinato Eduardo?»
«Richie... mia mamma ha iniziato a dire delle cose brutte su Beverly» incrociò lo sguardo con quello del più alto « e su di te»
«E voglio sperare che tu non abbia prestato attenzione alle sue provocazioni, giusto??»

~«...È un gran maleducato, non che mi sorprenda, vive da solo con quella sconsiderata di sua sorella... caliamo poi un velo pietoso sui genitori»~

«E invece le ho risposto»

Richie non sapeva che dire. Non poteva biasimarlo per aver finalmente dato un calcio nel sedere a quella vecchia ippopotama, ma temeva che Eddie si fosse comportato in maniera un tantino avventata.
«Merda, che le hai detto? Aspetta... ti ha cacciato di casa?»
«Ohw... una cosa del genere»

~«Tesoro, forse posso ancora aiutarti, ok? Sono certissima che si possa fare qualcosa, non è troppo tardi! Ti porterò da un medico e- e tutto tornerà alla normalità»~

«Non ci credo, il mio Eddie che si ribella e viene cacciato di casa... come crescono in fretta!»

~«No mamma!»
«Non essere ridicolo, ti ho detto che posso aiutarti e-»
«Non voglio il tuo aiuto! Sono gay, santo cielo, non puoi fare nulla per cambiarlo»~

Eddie gli rispose alzando il dito medio e rivolgendogli uno dei suoi migliori sorrisi sarcastici.
Ora era sicuro di essere venuto nel posto giusto.
«Quindi è per questo che sei qui! Non hai un posto per la notte»
Il castano annuì imbarazzato rimettendosi nuovamente seduto composto, ma questa volta più vicino a Richie.
«Nessun problema Spaghetti: mi casa es tu casa»
«Grazie coglione»

~«Ma', basta! Io lo amo!»~

Ormai il gelato si stava sciogliendo.

Gente! Ho iniziato a leggere un altro libro di Stephen King e, da brava ricercatrice di collegamenti con It, sono andata a scegliere proprio quello con probabilmente più riferimenti, ovvero 22.11.63 (e non a caso, l'ho scelto proprio per quello perché sono ossessionata lol).
È una figata, la trama è interessante già dall'inizio.
Altra cosa: ho visto It 1990.
È scandaloso che non l'avessi ancora visto, l'avevo cercato in streaming, ma non ero riuscita ad aprirlo, quindi ho contattato il mio hacker personale e alla fine ce l'ho fatta! Ovviamente ho pianto tipo tre volte e ho urlato per mezz'ora.
Buon ciao e alla prossima.

Reddie: Tornando indietro_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora