capitolo 13

256 20 42
                                    

«Cosa non ti è chiaro di "dimmi la verità"?»

Richie si stava torturando domandandosi se Eddie avesse colto il sottile collegamento tra lui e il fatto che avesse capito di essere omosessuale.
Per la seconda volta in un giorno, restò senza parole e ciò non gli piacque affatto: mentire a sua sorella sarebbe stato inutile, non era bravo a dire bugie e lei lo beccava sempre.

«C'è una cosa che non avevo mai detto a nessuno, ma oggi l'ho detta a lui»
Emma fissava suo fratello con attenzione, un'attenzione che non gli aveva mai prestato da quando aveva memoria.

Quella magra spiegazione non le sarebbe bastata.

Gli si avvicinò un po' e chiese a bassa voce: «È... un segreto? Uuuh»
«Sono serio»
«Scusa. È una cosa... brutta?»
«Suppongo di... no? Aah, è solo che non so se gliela avrei dovuta dire, perché ora che l'ho effettivamente ammessa dovrò dirla a tutti... prima o poi»
Voltò il capo per evitare il contatto visivo.
«Ok...»
A Emma girava la testa.
«Lui ha reagito meglio del previsto, ma ho paura che, ora che gli ho parlato di... di quella cosa... non riuscirò a frenarmi dal... dirgliene un'altra»
Anche Richie si rese conto che quel che aveva appena detto non aveva alcun senso senza contestualizzazione e sarebbe stato impossibile non notare l'espressione accigliata di sua sorella.
«Richard, se non mi spieghi di che stai parlando io come dovrei fare a capire?»

Si era scavato la fossa da solo.
E adesso?
«Te l'ho detto, non è niente»
C'era qualcosa di amaro nel suo tono, quasi acido.
«Se non è niente perché ti fai tanti problemi a dirmelo?!!»
«PORCA PUTTANA, EMMA! Non te ne frega mai un cazzo di nulla e ora non riesci proprio a farti gli affari tuoi! MI PIACCIONO I RAGAZZI: sei contenta ora?»

Richie Frocietto Tozier aveva fatto il suo secondo coming out.
Ovviamente non poteva conoscere il termine "coming out" e sapeva cosa volesse dire "gay" solo grazie ad Henry Bowers. Gliel'aveva sentito usare come insulto quando ancora andava alle elementari, chissà quanti anni prima. Appena tornato da scuola aveva chiesto ad Emma che significasse e lei glielo aveva spiegato senza tante cerimonie.
Per lui gli omosessuali erano sempre stati un po' come figure mitologiche presenti solo in televisione.
La piccola comunità gay di Derry non era particolarmente egocentrica e i bambini venivano tenuti per lo più alla larga da essa, anche se erano gli adulti, bene o male, a preferire di non averci a che fare. Quasi tutti quelli che ne facevano parte lavoravano fuori città, forse proprio per fuggire dal pettegolezzo di paese, sta di fatto che erano come fantasmi, erano i soliti froci che nessuno della zona conosceva veramente, ma che ogni tanto si vedevano girare per il centro.

Emma non si scompose.
«Mi dispiace, non volevo essere invadente»
«No, dispiace a me, ti ho gridato contro»
Silenzio.

«Non... non hai nulla da dire? Qualcosa tipo "Mio fratello è un finocchio!" o roba simile?»
Lei lo ignorò.
«Ti piace Eddie, non è vero?»

Fu come se in un millisecondo tutto l'ossigeno nei polmoni di Richie fosse sparito, come se qualcuno gli fosse saltato sul petto costringendolo a spirare tutta l'aria, lasciandolo come un palloncino sgonfio.

Chissà se questo è quel che si prova ad avere un attacco d'asma.

«Lo prendo per un sì» concluse Emma.
Di nuovo silenzio.

«Hai dei buoni gusti però, se fosse un po' più grande ci farei un pensierino anch'io...»
«EMMA!»
Scoppiarono a ridere e Richie riprese finalmente fiato.

«Comunque se non ti senti di dirglielo non farlo, almeno per adesso, se deve succedere... succederà»
«Ti hanno mai detto che dai dei consigli di merda?»
Lei si girò e si appoggiò alla ringhiera, stavolta di schiena, e Richie fece lo stesso.
«Modestamente, credo che i miei consigli siano la miglior merda sul mercato!» disse fieramente, fingendo di spolverarsi una spalla con la mano, e forse aveva anche ragione.
Le loro risate coprirono i suoni della festa, che fino a quel momento avevano fatto da sottofondo, mescolandosi, diventando piatti come gli effetti sonori pre-registrati dei film.

«Per quel che riguarda il fatto che dovrai dirlo a tutti... io non penso sia necessario»
La voce di Emma era decisa, ma rassicurante.
Richie la guardò perplesso.
«Come no?»
«Beh, se vuoi dirlo perché ti fa piacere che si sappia o che lo sappia una persona in particolare è ok, però nessun eterosessuale fa sedere la famiglia intorno a un tavolo per poi confessare loro, magari con le lacrime agli occhi, che è attratto dal sesso opposto. Non so se mi spiego»
«In effetti... che gliene frega alla gente se mi piace la figa o no?»
«Esatto! Puoi tenertelo per te, però è importante che tu non ti vergogni mai di quello che sei e di chi sei»
«Certo mammina Emma!» la prese in giro Richie.
«Chiamami di nuovo così e ti ritroverai l'impronta della mia scarpa sul culo»
«Ti voglio bene anch'io»
«Coglione»

Hey bella gente, come state? Io bene, ma bando alle ciance: nuovo capitolo!
Emma e Richie sono troppo buffi, non lo so, sono fratellini carini. <3<3<3
I prossimi due capitoli saranno stanbrough probabilmente.

Ho finito It da un paio di giorni e mi è piaciuto un sacco, anche se, per quanto capisca il significato simbolico eccetera, preferirei tralasciare le orge di bambini e poi il Bill del libro non mi piace (sorry Bill).
Dato che sono una pazza ossessionata mi sono stampata una piantina di Derry e ho disegnato l'ennesima fanart del losers club. E niente, ora sto cercando di convertire la mia migliore amica al mondo It stan e le voglio far vedere It chapter 2!

Buon salve ciao <3

Reddie: Tornando indietro_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora