capitolo 40

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«E a quel punto la signora K entra nella stanza con una mazza da golf e io sono tipo: "Che credi di fare con quel bastoncino? Io ho una mazza molto più grossa, dovresti saperlo"»
Le risate del pubblico riempirono la sala, ma un uomo sulla trentina, capelli castani e di bassa statura, seduto in una delle ultime file, si limitò a scuotere la testa con un sorriso paziente stampato in faccia.

Ma come si fa a ridere per questa roba?

Non era la prima volta che Eddie andava a vedere uno degli spettacoli di Richie, ma quello show in particolare non avrebbe potuto proprio perderselo. Da quello che il compagno gli aveva raccontato, sapeva che sarebbe stato trasmesso in diretta su un canale televisivo statale, decisamente non un affare di piccolo conto per la carriera di un comico di New York.

Si erano trasferiti insieme nella grande metropoli già molti anni prima, appena terminato il collage, evitando di temporeggiare affittando provvisoriamente un appartamento, magari sempre nei pressi di Bangor, scegliendo invece di dirigersi spediti verso una nuova meta, dove speravano di trovare la loro strada e confondersi nel chiasso della città, in contrasto con il silenzio straziante di Derry.
Avevano messo da parte un po' di soldi e, per quanto è vero che se ne fossero vergognati, erano stati abbondantemente aiutati economicamente sia dai signori Tozier che da Emma stessa, dopo che questa era riuscita a mettere finalmente la testa a posto. Ora tirava avanti grazie a qualche investimento ben piazzato, riuscendo perfino a mantenere insieme al marito la bellezza di due figli.
Passava in fretta il tempo.

Eddie e Richie non avevano mai fatto la voglia di bambini, non che avessero grandi possibilità di ottenerne uno in adozione, essendo una coppia omosessuale, ma fino a quel momento non avevano assolutamente sofferto quella mancanza.
C'è da dire però che avessero i propri progetti e che erano stati proprio quelli a portarli a New York.

Quindi i due avevano fatto le valigie e se n'erano andati.

Era stato allora che Richie aveva iniziato ad esibirsi, quasi per gioco, in alcuni locali di Brooklyn, così da guadagnare quattro spicci, mentre Eddie, dopo svariati tentativi, aveva miracolosamente trovato un impiego come assistente di farmacia.
Una cosa tira l'altra e lo sfigato con gli occhiali aveva ottenuto il suo programma nella WNYC Radio e il ragazzetto asmatico era diventato un rispettabile farmacista.

«Eddie!»
L'uomo sulla trentina si destò dalla sedia, distratto da una voce che avrebbe riconosciuto anche a distanza di anni.
«Ma che cazzo di fai qui Mike?! Santo cielo, non ci credo»
I due si salutarono con un breve abbraccio fraterno, di quelli che possono darsi solo due amici che non si vedono da molto.
«Oh e aspetta dieci minuti che stanno per arrivare anche gli altri! Ho visto Stan e Bill limonare fuori all'entrata, ma non ho voluto disturbarli»
«Cazzo! Sono arrivati fin qui dall'Inghilterra?! Cos'è? Una rimpatriata a sorpresa?»
«Una cosa del genere...»
«Richie lo sa che siete qui?»

I perdenti si erano separati, non c'era molto da dire a riguardo ed era innegabile che si vedessero molto più raramente che prima, ma il loro rapporto era rimasto solido. Mike era andato in Florida, il suo sogno si era realizzato, e aveva fatto fortuna gestendo uno dei più prestigiosi hotel a cinque stelle di Miami. Si può dire facesse la bella vita.
Bill invece, ormai affermato scrittore, aveva dovuto stabilirsi a Londra per lavoro e Stanley lo aveva seguito, spostando il suo studio commercialista nella capitale inglese.
Si erano sposati meno di due anni prima e l'intero club ere venuto a trovarli per la cerimonia, ma da allora non si erano più rivisti tutti insieme.

«Hey! I miei sfigati preferiti!»
Beverly saltò letteralmente addosso a Mike, per poi arruffare il ciuffo ben pettinato di Eddie.

Beverly e Ben vivevano insieme a Philadelphia, quindi non lontano da New York, tanto che spesso prendevano l'autobus apposta per andare a trascorrere una mezza giornata con Richie ed Eddie, pranzare insieme o fare serata.

Avevano iniziato a frequentarsi in quarta superiore, ma Ben aveva continuato i suoi studi a Yale, mentre Beverly si era iscritta all'Accademia di moda, e di comune accordo avevano preferito non tentare una relazione a distanza. Lei stilista, lui architetto, erano riusciti a riaccendere la vecchia scintilla al memorabile Capodanno del 2004, quando il gruppo aveva deciso di ritrovarsi per fare un po' di baldoria stile vecchi tempi e i due si erano chiusi in bagno un minuto prima della Mezzanotte, abbandonando tutti quanti al dubbio di cosa si stessero perdendo restando a guardare i fuochi d'artificio.

«Heeey ciao! Come stai? Ben dove l'hai messo?» chiese Mike allegro, guardandosi intorno.
«È andato un attimo in bagno e...» Beverly si sporse un po' in avanti e stavolta fu lei a guardarsi intorno, quasi con fare sospettoso, per assicurarsi che nessuno la sentisse «...temo che ci vorrà un po'» concluse in un sussurro, ridacchiando.
«Ma che diamine-»
«Bev, hai le guance rosse come due due pomodori e il tuo alito sa di vodka alla pesca. Hai bevuto?!» domandò Eddie alzando un sopracciglio.
«Iiiiiiiio? Ok mi hai beccata, ma mi sono fatta solo un bicchierino, non ti preoccupare»
Mike si sentì in dovere di sorreggerla. Le prese un braccio e se lo portò sulla spalla.
«Davvero?! Poi proprio la vodka alla pesca per festeggiare?»
«Miky, non mi rompere! Ben regge poco l'alcol e in casa non c'era altro»
«Festeggiare cosa?»

Alla domanda di Eddie i due ammutolirono.
«La rimpatriata a sorpresa!»
«Esattamente! Ora vogliate scusarmi, ma vado a recuperare il mio uomo e la mia seconda coppietta gay preferita, mi è sembrato di vederli entrare in sala»

La rossa si staccò dall'amico e sparì tra la folla.

Buongiorno! Scusate l'assenza, sono mortificata, ma in questo capitolo dovevo riassumere un sacco di cose e non sapevo da dove cominciare, poi c'è la scuola e così via.
Ora purtroppo ho il covid e non sto benissimo, ma non mi è tornata la febbre e sono contenta, anche se mi sento un po' debole e mi gira costantemente la testa. Ad ogni modo il capitolo era quasi finito e volevo pubblicarlo, almeno non mi date per morta.

Alla fine della ff mancano altri 2-4 capitoli, vediamo un attimo come si svolgerà la situazione.

Comunque vi adoro e grazie di tuttooooo. Ciauu

Reddie: Tornando indietro_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora