Continuavo a correre senza meta questo vedevo davanti a me, un lungo corridoio buio senza fine.
Avevo il fiatone ed ero tutta sudata, porte in legno spiccavano nel buio, chissá dove portavano quelle porte apparentemente innocenti ; urla di panico iniziarono ad uscire dalla mia bocca senza sosta, il battito cardiaco accellerava sempre più , sentivo il mio corpo andare a fuoco e lacrime di paura iniziarono a scendere irritando la pelle olivastra leggermente colorita dagli ultimi raggi di sole di settembre . Stava succedendo ... di nuovo questo incubo .
Sola in mezzo al buio , di nuovo.Fui svegliata dall'arrivo di qualcosa che mi metteva sicurezza e che mi rasserenava.
Era lei, l'unica ragazza che non aveva paura di starmi vicino , l'unica ragazza che non mi trattava male come faceva James con la sua nuova compagna." Victoria svegliati! Victoria!"
Urlava la ragazza senza alcun successo. Non riuscivo a riaprire gli occhi ma dopo un pò ci riuscì.
Occhi rossi risaltavano sul mio viso e guance rosse mi umiliavano." Katrin cosa ci fai qui?"
Le risposi con tono freddo."Sono venuta qui perché ti sentivo urlare e..."
" Cosa ho detto?"
La ragazza chinò il capo per evitare il mio sguardo assassino ma allo stesso tempo disperato.
" Victoria lo hai risognato "
Nell'udire quelle parole mi buttai sul letto dalle lenzuola sudate per colpa della nottata movimentata.
Sospirai e lasciai rilassare la mia testa facendola sprofondare sul cuscino dal color glicine." Okay grazie. ..ora te ne puoi andare?"
" Io non ti andrò mai a genio vero Victoria? "
" Scusa Katrin ma è più forte di me"
Katrin era la figlia della compagna di James . Sinceramente non sopportavo nessun componente di questa casa, più volte mi è frullata in testa l'idea di scappare , di andare via ma dove? So che alla fine mi ritroverei come nell'incubo, sola a correre verso una meta che non c'è.
I miei pensieri furono interrotti nel sentire la porta bianca della mia camera chiudersi dall'uscita di Katrin. Come sempre aveva notato che mi ero imputata nel vedere un punto fisso davanti a me e che avevo lasciata immergere la mia anima nei miei pensieri, quasi affongando.
Mi alzai ancora assonnata ma mi diedi forza e mi andai a lavare.
Scendendo le scale sentivo urla di gioia, ma chi gioisce in un giorno dove la pioggia e il vento fanno un rumore agghiacciante sbattendo ripetitivamente sul vetro di tutte le finestre? Dove sei costretta a girarti da tutte le parti per controllare che non ci sia qualcuno di indesiderato?
" Victoria ! VICTORIAAAAAAA! Scendi giù ! Vieni in cucina!"
Strillava la mamma di Katrin.Quella donna era la copia umana di Barbie, il suo corpo era interamente di plastica. Era più finta che vera. Era una donna alla quale le piaceva sistemarsi anche per le uscite più banali.
Lei insieme a mio padre era uno dei miei incubi peggiori. Speravo che mio padre la lasciasse infatti più volte ci sono state discussioni su questo argomento e mio padre è ricorso alle mani,le prove erano sul mio corpo come un disegno fatto da un'architetto, segni precisi e duri. Sono venuti più volte i servizi sociali ma mio padre con la fama che aveva era riuscito a fare degli accordi perfino con loro . Più volte sono venuti e più volte sono rimasta attaccata alla finestra della mia camera ad aspettare con ansia le azioni della polizia rimando illusa e delusa , "come fa la gente a non vedere la cattiveria in quell'uomo" era una domanda alla quale ormai avevo smesso da tempo di trovare una risposta, non cercavo una risposta complessa anzi cercavo la più banale giusto per trovare una piccola spiegazione a tutto ciò. Il 17 Gennaio dell'anno precedente mio padre invitò ad unirsi a noi Daphne Smoke donna di successo anche lei con la figlia Katrin.Daphne sulla sua vita passata era molto chiusa lei non voleva parlare molto di se cosa che invece mio padre faceva e fa ancora adesso.
Mi affacciai all'entrata della porta della cucina bianca e color carta da zucchero dallo stile moderno e potei trovare uno spettacolo alquanto rivoltante. Papà in ginocchio davanti a Daphne.
Dietro di me si affacciò Katrin che nel vedere la scena andò subito dai due neo sposi a Congratularsi. Vidi da lontano la scena, una famiglia che si abbraccia e io non ho mai fatto parte di quella famiglia, ero solo come una povera disgraziata capitata lì dentro per sbaglio.
La prova continuavo ad averla davanti gli occhi.
Daphne si staccò dall'abbraccio dei due e mi venne in contro con un sorriso strafottente.
" Cara da oggi chiamami mamma"
" non chiamo più papà James e ora chiamo te mamma?"
" bhe sarebbe una cosa carina da parte tua "
" sai cosa sarebbe carino? Non scassarmi tutti i santi giorni "
Detto questo me ne andai in camera mia strisciai lungo la porta bianca e mi misi a piangere .
Ora abitavo ufficialmente dentro una prigione di massima sicurezza.
Sentí bussare qualcuno alla porta così di corsa mi asciugai velocemente le lacrime , apri la porta e mi ritrovai James davanti a me.
" il matrimonio è il sette Dicembre, per quella data cerca di farti andare giù tutta questa storia"
" ti è mai importato di quello che penso?"
" no ma volevo vedere come l'avevi presa "
Afferrai la prima cosa che mi capitó a tiro e gliela lanciai.
Cercó di entrare ma mi misi dietro la porta a spingere. Ripresi a piangere.
" papà perché mi fai questo? Davvero mi odi così tanto? Cosa ti ho fatto di male? Perché mi fai questo? Perché hai scelto la stesa data di quando mamma se ne è andata? "
Per lungo tempo ci furono solo i miei pianti , le urla di James e i silenzi di Daphne e Katrin.
STAI LEGGENDO
Academy for bad teenagers (In Revisione )
FanfictionContinuavo a correre senza meta apparente : davanti a me un lungo corridoio nero, stretto e fetido. Il rumore del mio affanno giocava da colonna sonora e seguiva il ritmo martellante del mio battito ,un ritmo metallico, freddo e assordante che sovr...