Nico
Percy fece un verso e si piegò in due quando atterrammo. Io avevo viaggiato nell'ombra abbastanza da essere abituato alla sensazione, ma anche io ero leggermente nauseato.
"Ho cambiato il vostro aspetto come l'anno scorso, però dovreste essere relativamente uguali." Spiegò Ecate. Percy si raddrizzò. Sembrava leggermente più basso. Annabeth aveva una forma leggermente diversa e Will era più alto. Maledizione. Era già più alto di me.
"Sembra che entrambi abbiate avuto una crescita improvvisa," Annabeth rise guardando me e Will. Lo guardai.
"Quanto sono più alto?" Chiesi disperatamente.
"Forse..." Percy gesticolò con le dita, ma ci rinunciò. "Difficile da dire. Però, sei più alto. Di poco."
"Ancora basso," sospirai.
"Oh, non ti preoccupare, Neeks," Will appoggiò il braccio sulle mie spalle, come se fossi una specie di bracciolo. "Il te basso è carino."
"Sta zitto," mormorai e loro risero. Ecate fece un sorriso e ci portò dentro la stazione. Ad aspettarci c'era la signora Weasley. Ci accolse con un caldo abbraccio e un leggero inchino per Ecate. Era bello ricevere un suo abbraccio. Sembrava una di quelle cose che ci si aspetta da una madre.
"Andiamo, allora. Torniamo a casa." Disse la signora Weasley.
La seguimmo fuori, ma Percy venne fermato da Ecate. Gli sussurrò qualcosa e ci salutò.
"Ci vediamo alla Tana!" Poi lui ed Ecate scomparvero.
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Percy
Ecate mi disse che Silente aveva bisogno di me. Quindi, mi trasportò in un quartiere isolato.
"Ah, Percy," sentii la voce di Silente dietro di me. Mi girai e vidi Harry e Silente. Harry sembrava confuso tanto quanto mi sentivo io. "Sono felice che tu ti sia potuto unire a noi." Mi girai e vidi Ecate scomparire. Ora ero bloccato.
"Sì, perché siamo qui?" Chiesi.
"Vorrei andare a trovare un mio amico e volevo che voi due mi accompagnaste." Rispose Silente e mi superò. Harry e io scambiammo uno sguardo confuso e seguimmo il vecchio mago verso una delle case. La porta era leggermente socchiusa. Entrammo e Silente accese la usa bacchetta. I mobili erano un disastro. Il lampadario del salotto era per terra, con piccoli frammenti di vetro intorno. Il tappeto sulle scale era a pezzi. Le poltrone erano ribaltate di lato. Alzai lo sguardo verso il soffitto e vidi una macchia rossa che assomigliava davvero tanto a sangue. Ma qualcosa non andava. In un angolo del salotto c'era una poltrona rosa. Era completamente incolume, la luce della candela la faceva sembrare leggermente inquietante. Silente si avvicinò alla poltrona e la toccò con la sua bacchetta.
Fece un urlo.
Quella non è una cosa che le poltrone fanno di solito.
Poi iniziò a crescere ed espandersi, ma anche rimpicciolirsi allo stesso tempo. Prima che lo sapessi, la poltrona si era trasformata in un uomo in pigiama.
"Quello ha fatto male, Albus!" Disse l'uomo sfregandosi lo stomaco dove, immagino, fosse stato punzecchiato dalla bacchetta.
"Scusami, Horace, ma pensavo che forse non sapessi che la tua casa è un disastro."
"Oh, questa non è mia," spiegò Horace. "L'ho trovata. I babbani che ci vivono sono in vacanza."
"Perché l'hai messa in disordine, allora?" Chiesi guardando il disastro e dando un calcio a un piatto rotto.
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I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]
Fanfiction"So cosa sei, Percy Jackson, Principe mezzosangue del mare." ---- Percy, Annabeth, Nico e Will sono rimandati indietro nel tempo nel mondo magico per un secondo anno, ma quello che troveranno non è quello che si aspettano. La magia non è più solo gi...