Harry
Per tutta la strada verso i sotterranei, Ron continuò a cantare e parare di quanto sarebbe stata fantastica Romilda. Mi stava iniziando a dare sui nervi, perciò, quando raggiungemmo l'ufficio di Lumacorno, feci un sospiro di sollievo. Bussai velocemente e con urgenza.
"Harry?" Lumacorno aprì la porta.
"Professore, mi può aiutare?" Chiesi.
"Lui non è Romilda." Disse Ron dietro di me.
"Quale è il problema?" Lumacorno mi fece entrare.
"Una pozione d'amore molto potente. Può curarlo, per favore?" Chiesi. Lumacorno diede un'occhiata agli occhi a stella di Ron e annuì. Poi andò verso la credenza, mentre io e Ron ci sedevamo sul divano.
"Mi sarei aspettato che risolvessi il problema da solo, Harry." Disse Lumacorno mentre versava una fiala di antidoto.
"Uh," distolsi lo sguardo, imbarazzato. Non è che non sapessi curare una pozione d'amore, ma neanche sapevo perché l'avessi portato da Lumacorno. Forse non volevo rischiare di usare le mie abilità da principiante sul mio migliore amico. Lo dissi a Lumacorno e lui rise.
"Certo, Harry, lo capisco." Diede a Ron la fiala e annuii, assicurando a Ron che il liquido era sicuro. Lo buttò giù in un sorso. I suoi occhi rotearono indietro e collassò contro lo schienale. Mi sedetti vicino a lui, ma sentii qualcosa di strano nella mia tasca. Mi spostai e lo presi. Era Creazione di Pozioni Avanzate, il mio libro di pozioni. Ultimamente avevo trovato grande interesse nelle note scritte a mano sui margini. C'erano dei consigli davvero buoni su come fare le pozioni ed era il segreto del mio successo quell'anno. A volte avevo perfino trovato degli incantesimi.
"Che cosa hai lì, Harry?" Chiese Lumacorno mentre sfogliavo le pagine. Stavo per rispondere, quando raggiunsi l'inizio del libro. Non sapevo come mai non avessi mai aperto alla pagina di copertina, ma ora che l'avevo fatto non avrei più letto il libro allo stesso modo.
Proprietà del Principe Mezzosangue
La mia voce rimase bloccata in gola, impedendomi di rispondere. Dei ricordi che avevo pensato non fossero importanti, ritornarono con un significato completamente diverso.
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"Sono un mezzosangue anche io!" Rise Percy.
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"È un libro con la copertina rigida con scritto IL LADRO DI FULMINI e quello sul retro. Come ci aiuta? Sì, potrebbe parlare di mezzo-sangue come dice la profezia, ma è un fantasy babbano. Significa che non è vero, giusto?" Disse Ron.
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"Essere dei mezzosangue è pericoloso. È terrificante. Nella maggior parte dei casi, si finisce ammazzati in modi orribili e dolorosi. "
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"Sei mezzosangue alla chiamata risponderanno, per sempre insieme l'oscurità sconfiggeranno..."
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Le mie mani tremarono mentre rileggevo ancora e ancora le stesse parole. Un indizio per la profezia. C'era un principe mezzosangue.
Percy sapeva più di quanto pensassi.
Così tante cose mi stavano passando per la testa ed era come se niente mi potesse far riprendere dallo stato in cui mi trovavo.
Ron iniziò a soffocare vicino a me.
Questo mi fece sicuramente riprendere i sensi.
A quanto pareva, mentre io stavo rivivendo l'anno precedente in una tormenta di ricordi, Lumacorno ci aveva preparato un bicchiere di idromele. Ron si era svegliato dal suo breve coma e aveva bevuto un sorso della bevanda.
"Ron!" Urlai e saltai in piedi dal divano. Iniziò a stringersi la gola e i suoi occhi stavano girando all'indietro. La sua bocca iniziò a riempirsi di schiuma. Riuscivo a sentire vagamente Lumacorno andare nel panico dietro di me. Il mio migliore amico stava morendo davanti ai miei occhi.
Pensai a quello che avevo imparato. Che cosa lo stava uccidendo? Visto che stava avendo convulsioni, feci una diagnosi sul posto di avvelenamento. Poi mi ricordai cosa avessi letto sugli antidoti nel libro che stavo leggendo poco prima. Era una delle note a margine: infilagli un bezoar in gola e basta.
Corsi verso la dispensa. Bezoar, bezoar, BEZOAR. Dove, dove, dove?! ECCOLO. Presi l'antidoto rotondo e nero, simile a un frutto, e corsi attraverso la stanza dove Ron era immobile sul pavimento. Avevo il cuore in gola quando infilai il bezoar nella sua. Sembrò passare un'eternità mentre aspettavo che respirasse. Pregai guardando il suo petto immobile; per favore, non anche lui. Per favore, non Ron.
Ron spalancò la bocca per respirare e io appoggiai la testa contro il suo petto in sollievo, ascoltando l'alzarsi e abbassarsi. Stava bene. I suoi occhi non erano aperti, ma stava bene.
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Con un po' di sforzo da parte mia, riuscii a trascinare Ron all'ala medica. La signora Chips sembrò leggermente arrabbiata per essere stata disturbata alle nove di sera, ma quando ebbi spiegato tutto, prese Ron in tutta fretta. Venni mandato via dopo essermi assicurato che Ron non sarebbe morto e andai nella sala comune di Grifondoro. Il professor Lumacorno mi aveva detto - dopo che Ron aveva ripreso a respirare - che l'idromele era un regalo per Silente. L'unico problema era che non riusciva a ricordare chi gli avesse dato la bottiglia avvelenata. Lo avevo liquidato, dicendo che non era colpa sua e che dovevamo essere grati che né Silente né Ron fossero morti. Probabilmente avrei potuto fare più attenzione, ma non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo. Qualcuno stava cercando di uccidere Silente? O stavo saltando a conclusioni? Dovevo anche parlare con Percy sulla questione del mezzosangue.
Aveva un sacco di spiegazioni da dare.
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Percy
"Draco, basta."
"Ti ho detto di non intralciarmi."
"Ma-"
"No."
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"Percy..." Mi girai per trovare Annabeth cadere in ginocchio. Il suo abito da sposa era a pezzi e macchiato di sangue. Cercai di correre da lei, ma le mie gambe erano bloccate dentro del fango scuro. La nebbia mi girò intorno mentre cercavo di liberarmi. Continuavo ad affondare, sempre più a fondo. Una risata echeggiò intorno a me quando urlai il nome di Annabeth. Jason apparve vicino a lei, trapassato da una spada. La sua bocca era coperta di sangue e i suoi occhi erano vuoti. Indossava un completo, con una cravatta blu appesa al collo. La camicia una volta bianca era ora rossa di sangue. Lentamente la nebbia si schiarì e rivelò Campo Mezzosangue. Il prato era stato decorato di blu e bianco, ma i tavoli e le sedie erano stati ribaltati. I festoni erano sparsi sul prato, ondeggiando leggermente al vento. I corpi riempivano il campo, ma mi rifiutai di identificarli. Continuavo a urlare, con gli occhi chiusi mentre le lacrime mi scendevano lungo le guance e sprofondavo sempre più nel terreno.
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Mi svegliai sudato freddo, con gli arti pesanti e indolenziti. I miei occhi si adattarono alla stanza buia, le ombre formate dalla luna si trasformarono nei corpi del mio incubo. Chiusi gli occhi velocemente, convincendomi a credere che non era nient'altro che un sogno. Lentamente, il movimento torno nelle mie braccia e gambe. Riuscii a raggiungere il comodino e prendere la bottiglietta. Solo una goccia, avevano detto. Solo una. Svitai il tappo e spremetti la pipetta. La singola goccia mi cadde sulla lingua.
Solo una goccia.
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I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]
Fanfiction"So cosa sei, Percy Jackson, Principe mezzosangue del mare." ---- Percy, Annabeth, Nico e Will sono rimandati indietro nel tempo nel mondo magico per un secondo anno, ma quello che troveranno non è quello che si aspettano. La magia non è più solo gi...