Fantasmi e il Re dei Fantasmi

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Draco

(Ooh, guardate, un nuovo punto di vista)

La missione. Quello che dovevo fare. Quello che si aspettavano che facessi. Era tutto ciò a cui riuscivo a pensare.

I miei occhi non lasciarono il punto nel mio piatto. Il purè di patate non sembrava molto invitante. Non riuscivo a smette re di pensare a quello che si aspettavano da me. Pansy stava parlando di qualcosa che Mezzosangue Granger aveva detto quella mattina e i bambini intorno a lei stavano ridendo.

Cosa dovevo fare?!

Il Signore Oscuro pretendeva troppo. Era troppo. Non potevo farlo. Nessuno poteva farlo - eccetto, forse, Piton. E tutti gli altri mangiamorte. Io non ero un mangiamorte. Anche se Pansy voleva crederlo, anche se tutta la scuola lo credeva, anche se avevo il marchio oscuro sul braccio. Non ero uno di loro. La mia stupida coscienza si metteva in mezzo.

Jackson scoppiò a ridere dall'altra parte della stanza. Sospirò e si alzò dal tavolo. Pansy smise di parlare e alzò un sopracciglio. Scossi la testa e andai via. Avevo bisogno di aria fresca per pensare. Le mie gambe mi portarono alla torre di astronomia. Perché? Non lo sapevo. Forse mi piaceva l'altezza.

La reputazione che stavo cercando di mantenere a scuola e a casa era estenuante. Non era giusto. Non tutti possono essere forti tutto il tempo, eppure io dovevo farlo. Se volevo tenere il rispetto che le persone avevano per me, allora non potevo mostrare alcuna debolezza. Ma ora mi trovavo lì, in cima della torre di astronomia la sera tardi, delle lacrime mi scendevano lungo le guance. Riuscivo a vedere la luna nascente all'orizzonte. La guardai con odio, come se fosse la causa della mia crisi di nervi. Il vento mi agitò i capelli e il mantello. Improvvisamente, mi resi conto che la mia uniforme non era l'unico fruscio che sentii. Mi girai di colpo verso le scale e il mio sguardo si indurì.

Era un ragazzo - di circa diciotto anni. Indossava dei vestiti bianchi e i suoi capelli biondi erano pallidi in confronto con la cicatrice frastagliata sul lato del viso.

"Chi sei?" Dissi di colpo. Fu un po' aspro, soprattutto perché non avevo mai conosciuto quel ragazzo, ma, come ho detto prima, avevo una reputazione da proteggere.

"Luke Castellan," rispose. "Tu devi essere Draco Malfoy."

"Chi vuole saperlo?"

"Nessuno," alzò le spalle. "Solo io."

"Perché?"

"Perché sono stato mandato qui per aiutarti, il problema è che non ho idea per cosa ti debba aiutare."

"Non ho bisogno di aiuto." Dissi di colpo, ma sembrai insicuro. Ancora non avevo idea di che cosa avrei fatto e c'era ancora il fatto che non avessi alcun desiderio di farlo.

"Questo è esattamente quello che ho detto io quando ero vivo." Rise Castellan.

"Tu-" Spalancai gli occhi e la mia bocca si mosse senza emettere alcun suono. "T-tu sei-"

"Morto, sì. Almeno, sono abbastanza sicuro di esserlo. Voglio dire, il pugnale mi ha sicuramente ucciso." Barcollai all'indietro fino a che la mia schiena non colpì il parapetto.

"Sei morto!" Esclamai, puntando un dito tremante contro di lui.

Sospirò. "Sì, ne abbiamo parlato. Quello di cui non abbiamo parlato è perché sei quassù a piangere la sera tardi."

"Ho bisogno di pensare," mi ripresi. Quindi che mi importava se questo tipo era morto? Niente. Era leggermente terrificante il fatto che stessi parlando con un fantasma, ma avevo visto di peggio. La mia mano andò subconsciamente verso il mio braccio sinistro. Io stavo peggio.

I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora