La Torre di Astronomia

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Percy

Quando arrivammo in cima alla torre di astronomia, il sole era tramontato e la luna brillava. La cena era finita da molto e tutti gli studenti erano probabilmente raccolti nella sala comune a finire dei compiti all'ultimo minuto. Annabeth probabilmente mi stava cercando. Appena l'avessi trovata le avrei dovuto spiegare quello che avevamo fatto. Presi il medaglione dalla tasca e lo osservai nella poca luce. Era grande quanto il centro del mio palmo. Era appeso a una catena d'argento e aveva un serpente verde a forma di "S" al centro.

Harry mise un Silente molto debole a riposare vicino alla balaustra. Per tutta la strada di ritorno aveva zoppicato ed Harry stava tremando sotto il suo peso. Sembrava essere stato un grande sforzo perfino smaterializzarsi.

Rimisi il medaglione in tasca, decidendo che quello non fosse il momento di parlarne.

"Dobbiamo portarla dalla signora Chips, lei può aiutarla." Disse Harry a Silente.

"No. Severus. Mi serve Severus." Faticò a dire Silente. "Sveglialo e digli cosa è successo. Non dirlo a nessun altro." Improvvisamente ci furono dei passi lungo le scale. Silente cambiò idea. "Nascondetevi." Harry corse al piano inferiore della torre. "Percy," sussurrò Silente e mi prese il braccio, "Non proteggermi." Era probabilmente la mia immaginazione, ma mi sembrò di sentire un debole tuono in lontananza. Annuii, sentendo un brivido improvviso, e mi lasciò il braccio. Sapeva qualcosa che io non sapevo e il dirmi di non proteggerlo contraddiceva il comando che mi aveva dato nella grotta. Mi affrettai a raggiungere Harry e ci nascondemmo dietro alcune scatole mentre la persona correva su per le scale davanti a noi. Restando nell'ombra e coprendo la bocca di Harry, ascoltammo mentre Draco iniziava a parlare con Silente.

"Chi altro è qui? L'ho sentita parlare." Chiese al preside.

"Come puoi vedere, Draco, sono solo." Guardai attraverso le fessure tra le tavole del pavimento sopra di noi. Draco stava tremando, con la mano allungata verso Silente. Un movimento improvviso attirò il mio sguardo verso le scale e tirai indietro Harry. C'era qualcun altro.

"Beh, io no. Expelliarmus!" Disse Draco, la sua voce tremò mentre cercava di tenerla ferma. 

La bacchetta di Silente volò oltre la balaustra e scomparve nella notte. La mia mente corse mentre cercavo di pensare ai possibili alleati che poteva avere portato Draco. Era uno degli amici che aveva in Serpeverde o qualcuno di più sinistro? Portai la mano alla tasca, perché sentivo la presenza avvicinarsi a noi.

Silente stava per dire qualcosa, ma non stavo facendo attenzione. Ci fu una mano sulla mia spalla e saltai fuori da dietro le scatole, ma mi congelai e feci cadere Vortice in forma di penna. Batté contro il legno.

"Cosa è stato?" Saltò Draco.

"Scusa, Draco. Sono solo io. Via libera." Rispose Luke Castellan.

'Che diavolo?' Dissi a Luke muovendo la bocca, senza usare la voce. Non sembrava per niente diverso dall'ultima volta in cui lo avevo visto. L'unica differenza era la macchia scura sotto il braccio e il fatto che fosse trasparente. Mi girai verso Harry. 'Che diavolo?' Harry era confuso quanto me. Alzò le spalle e guardò tra me e Luke.

"Lei non capisce!" Urlò Draco, continuando qualsiasi conversazione stesse avendo con Silente. Mi girai di nuovo, ma non tolsi gli occhi da Luke. "La devo uccidere o lui ucciderà me. Guardi!" Alzò il braccio e sollevò la manica. Non riuscivamo a vederlo da quell'angolazione, ma io sapevo che era il suo morso di lupo mannaro. "Ha già fatto questo!" Luke alzò lo sguardo verso Draco con tristezza.

Ci fu un botto quando la porta in fondo alle scale si chiuse. Una risata acuta echeggiò lungo le scale. Luke mi spinse indietro, mimò 'nasconditi' con la bocca e scomparve. Harry estrasse la sua bacchetta, ma gliela tolsi e lo spinsi dietro alle scatole.

"Ci sono altri," disse Silente. "Come?"

"L'armadio svanitore nella Stanza delle Necessità." Disse Draco, la sua voce tremava tanto quanto la sua bacchetta. "L'ho aggiustato, con un po' di aiuto." Luke riapparve vicino a Draco. Sembrava triste, come se non volesse essere lì. Si ritirò sotto lo sguardo di Silente.

"Fammi indovinare, ha un fratello. Un gemello."

"Da Magie Sinistre." Concluse Draco per il preside.

"Tu non sei un assassino, Draco."

"Lei non sa cosa sono! Ho fatto cose che la sorprenderebbero!" Disse Draco disperatamente. I passi divennero più forti.

"Come maledire una collana e mandare Katie a portarmela o sostituire una bottiglia di sidro con del veleno? Questi tentativi sono leggermente codardi, come se non ci avessi messo il cuore."

"Non è tutto ciò che ho fatto!" L'esplosione di Draco mi fece saltare. "Lei pensa di essere così intelligente, ma non è riuscito a vedere cos'altro stessi facendo. Pensava davvero di poter mandare dei semidei a una scuola di magia e che nessuno lo avrebbe scoperto?" Soffocai.

"Voldemort ti ha mandato come spia?"

"No. Dovevo solo uccidere due persone. Lei e Percy Jackson, il mezzosangue principe del mare."

Sentii Harry irrigidirsi dietro di me. Il mio sangue ribollì quando mi resi conto di ciò che Luke aveva fatto. Aveva detto a Draco che eravamo semidei. Aveva detto a un seguace di Voldemort che non eravamo maghi, che eravamo diversi.

E, come se non bastasse, era rimasto a guardare e aveva probabilmente aiutato mentre Draco cercava di uccidermi. C'era sempre stato qualcosa di strano nei miei incubi. Non erano normali sogni da semidei. Stavo lentamente morendo, meno dormivo più diventavo debole. La mia mano strinse la bacchetta di Harry con così tanta forza che per un secondo sentii una scheggia. Allentai un po' della pressione, non volendola rompere, ma dovetti trattenermi dal dare un pugno al muro.

Quando aveva usato il pugnale di Annabeth per uccidere Kronos e sé stesso, avevo pensato che fosse cambiato. Ma in realtà non lo avevo conosciuto prima che diventasse corrotto. Quindi, forse, era questo il vero Luke. Lo stesso figlio-di-Era manipolatore che avevo incontrato a dodici anni.

La risata acuta direttamente sotto di noi mi distrasse di colpo dai miei pensieri. Mi abbassai per prendere Vortice, ma non potevo togliere gli occhi da Draco. Delle figure incappucciate salirono le scale davanti a noi e raggiunsero il piano con Silente e Draco.

"Guarda cosa abbiamo qui." Esclamò Bellatrix. "Ben fatto, Draco." Luke era scomparso di nuovo. Codardo. Sopra di noi era silenzioso. Harry provò a superarmi, ma lo fermai. Doveva stare lì. Avevo giurato di proteggerlo e avere il "prescelto" che correva in una stanza piena di mangiamorte era una missione suicida. "Fallo!" Sibilò a Draco. Lui emise un piccolo gemito e chiuse gli occhi. Ora tutto il suo corpo tremava.

"Non ne ha il coraggio, proprio come suo padre." Disse in tono sprezzante un uomo coperto di cicatrici. Draco sussultò quando parlò. Lo riconobbi vagamente dalla visione che ci aveva mandati lì: il lupo mannaro che aveva morso Draco. Abbassai lo sguardo per vedere come stesse gestendo la situazione Harry. Aveva smesso di resistere. Stava guardando dritto oltre me con occhi spalancati. Mi girai velocemente e incrociai i freddi occhi di Severus Piton, che aveva la bacchetta puntata contro di noi. Non potevo sguainare Vortice senza fare rumore, quindi rimasi con il mio corpo davanti a Harry, pronto a difenderlo. Però, Piton mise un dito sopra le labbra e abbassò la bacchetta, poi indietreggiò su per le scale.

"Forza, Draco! Fallo! Ora!"

"No." Disse Piton. Bellatrix si zittì. Draco si tolse da davanti a Piton. Io e Harry ci concentrammo su Silente. Lui abbassò per un secondo lo sguardo verso di noi con occhi apologetici. Il mio stomaco si riempì di paura. Quelli erano gli occhi di un uomo morto.

"Severus," disse Silente, "Ti prego." Ci fu una pausa, tutti stavano aspettando, poi Piton alzò la bacchetta. Trattenni il respiro, sapendo cosa sarebbe successo.

"Avada Kedavra."

Una luce verde si accese e viaggiò verso Silente. La forza del colpo lo spinse oltre la balaustra. Bellatrix rise mentre cadeva. Presi Harry e lo strinsi al petto. Si agitò e cercò di allontanarsi da me. Io lo strinsi ancora di più. Silente sapeva che sarebbe morto. Era per quello che mi aveva detto di non proteggerlo. Alla fine, mi aveva protetto dalle conseguenze del mio giuramento. Il mio naso pizzicò e la gola si strinse. Era un uomo buono.

Un uomo davvero buono.

I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora