Opali

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Percy

Aprii gli occhi e, per la prima volta che potessi ricordare, non mi sentii stanco. La finestra vicino al mio letto faceva entrare una piccola quantità di luce del mattino. Era filtrata dalla neve e dava all'ala ospedaliera un tono azzurro. Spostai la testa per trovare Annabeth addormentata, ancora con la mia mano tra i suoi capelli. Mossi le dita tra i suoi soffici ricci annodati, godendomi il silenzio della stanza.

Vicino a me, Annabeth si svegliò. Tolsi la mano dai suoi capelli quando si mise a sedere. Si sfregò gli occhi e si guardò intorno, allungandosi.

"Sei stata quei tutta la notte?" Chiesi.

"Certo." Rispose con uno sbadiglio. "Sono stata qui negli ultimi giorni."

"Perché?" Sapevo quanto le piacesse imparare del mondo magico. E non volevo che stesse al mio fianco tutto il tempo. Aveva bisogno di mangiare e muoversi.

"Perché volevo." Fu la sua risposta. "Non sapevo se avresti iniziato a urlare di nuovo e volevo essere qui per te, perché prima non ci sono stata. Me lo devi dire se hai gli incubi."

"Lo so e mi dispiace." Distolsi lo sguardo imbarazzato. "È solo che non voglio farti preoccupare."

"Percy," disse con serietà, "Mi preoccuperò sempre per te. Mi preoccuperò sempre di noi. Lo vedi questo?" Mi mostrò l'anello. "Questo significa che condividiamo i nostri segreti e le nostre vite. E lo so che suona molto scontato, ma è la verità. Vogli che mi dici quello che succede."

"Va bene." Risposi. Aveva ragione. Ero stato stupido a non dirle degli incubi.

"Fai spazio." Si alzò e mi spostai leggermente. Si sdraiò vicino a me, con la testa sul mio peto. Era così calda. Passammo alcuni minuti, che avrebbero potute essere ore, così, sdraiati in compagnia dell'altro. Poi la sentii mormorare qualcosa.

"Hm?"

Alzò la testa per guardarmi. "Non mi scapperai di nuovo." Rispose. Sorrisi. Si avvicinò e premette le labbra contro le mie.

Ed è così che ci trovò Jason: Annabeth ancora sdraiata sul mio petto, entrambi a fissare il soffitto, con il bacio ancora sulle nostre labbra.

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Amo la burrobirra. È probabilmente la bibita migliore che abbia mai bevuto, anche meglio della rootbeer di Leo - il che è molto.

Il nostro gruppo era seduto ai Tre Manici di Scopa, a scaldarsi con il calore del camino vicino al nostro tavolo. Era la prima volta che uscivo dall'ala ospedaliera dopo due settimane ed era bello ridere con i miei amici. Faceva molto freddo quel giorno, la neve era scesa durante la notte. Il clima perfetto per una battaglia di palle di neve, pensai malvagiamente, devo solo scegliere il momento perfetto. Jason si tolse la giacca e la mise intorno a Piper.

"Riprendila." Disse con denti tremanti.

"Ti prenderai il raffreddore," protestò Jason.

"Sì, per colpa tua. Il tuo raffreddore." Tremò Piper. Sembrava molto pallida e ammalata, il suo naso era rosso per il freddo. "Sono andata in giro con te per tutta la settimana, non mi sorprende che mi stia ammalando, con te che continuavi a starnutire."

"Non ho avuto il raffreddore!" Esclamò Jason.

"Sì invece." Disse Hermione. "Ed era bello forte."

"Era solo un po' di tosse. "Jason incrociò le braccia e mise il naso in aria.

"Sì e io sono la regina d'Inghilterra," mormorò Piper nel suo bicchiere. Harry e Annabeth si strozzarono con le loro bibite. Will cercò di trattenere la sua risata. Nico continuò a bere la sua burrobirra.

I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora