Cuori di Carta

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Harry

Ero ancora arrabbiato con Hermione per quello che era successo a pozioni, ma tutte le emozioni negative evaporarono al banchetto di fine semestre. Riuscii a ridere di Percy, soprattutto quando si mise due carote sotto il labbro superiore e finse di essere un vampiro.

"Assomiglio più a un lamantino," rise Annabeth mentre Percy cercava di succhiarle il sangue. Lui cambiò tattica e iniziò a battere le mani come una foca. Questo ci fece ridere ancora di più.

Certo, la sera fu agrodolce, perché Ron non era con noi, ma non significava che non mi potessi divertire. Se voleva stare seduto con la sua ragazza, andava bene. Era solo un po' offeso perché a nessuno di noi piaceva la compagnia di Lavanda.

"Hey, Percy," dissi, "Chi è Grover?" Chiesi, ricordando il suo sfogo.

"È un mio amico dalla 'Merica." Percy si tolse la carote dalla bocca e iniziò a mangiarle.

"Come conosci Grover?" Chiese Annabeth, mettendo giù la forchetta.

"Percy ha urlato il suo nome nella sala comune l'altra sera e ha iniziato a parlare." Dissi.

"Abbiamo un legame empatico, il che significa che possiamo - in certe circostanze - parlarci con la mente," spiegò Percy. "Mi ha contattato ieri sera perché era preoccupato. È quasi andato in coma."

"Perché?" Chiese Hermione, alzando lo sguardo dal foglio che c'era sul tavolo tra lei e Annabeth. Lo stavano guardando in silenzio, segnando cose con la piuma.

"Perché ero molto stanco e il legame empatico significa che possiamo condividere le emozioni molto forti."

"Ah," annuii. Non capivo molto bene, ma aveva senso, fino a un certo livello. "Allora, piani per le vacanze? Tornate in America o state con noi come l'anno scorso?"

"Sono abbastanza sicuro che staremo alla Tana." Disse Will. Aveva il braccio intorno a Nico, che era stato silenzioso tutta la sera. "Non vedo l'ora che sia Natale. Ho un paio di idee per i regali-"

"Che mi dici di Ron? Non è ancora stato segnato." Fece notare Annabeth a Hermione. Quest'ultima scosse la testa e tenne gli occhi sulla lista.

"No, è vero."

"Ma io gli ho preso qualcosa, dovresti farlo anche tu-"

"No. Va bene così. Credo che qualsiasi cosa gli darà Lavanda sarà soddisfacente." Disse amaramente Hermione. Nessuno si guardò negli occhi.

"Harry!" Percy batté la mano sul tavolo, facendo saltare tutti. "Ho una domanda molto seria a cui mi serve una risposta con il massimo della certezza. Sai che cosa è McDonalds?"

Lo fissai. Certo che sapevo cosa fosse il ristorante fast food McDonalds. Lo avevo visto qualche volta al telegiornale quando lo guardava il signor Dursley. Era una novità appena arrivata nel regno unito che aveva preso il sopravvento in tutto il mondo. Ero pronto a scommettere che tutti i nati babbani/mezzosangue sapessero cosa fosse.

"Um, sì?" Risposi cautamente.

"Grazie agli dèi," sospirò Percy.

Ero confuso, ma non insistetti. Avevo imparato l'anno prima che quei ragazzi avevano dei segreti e non erano pronti a condividerli.

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Dopo il banchetto andammo tutti nella sala comune. Volevamo sederci intorno al fuoco e parlare. Non era affollata come al solito. Gli studenti stavano ancora facendo le valigie o erano andati a dormire presto per farle la mattina. Il nostro gruppo si sedette sulle poltrone davanti al fuoco in cui Sirius a volte appariva per parlarmi. Ci fu un'improvvisa sensazione di tristezza, ma lo spinsi via. Avevo già passato troppo tempo a preoccuparmi del passato.

I Principi Mezzosangue {Libro 2} [Traduzione di The Half-Blood Princes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora